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Discussione: il papa aveva ragione

  1. #311
    Originariamente inviato da matra
    Ho letto la tesi qui sostenuta che l'arte sarebbe principalmente provocazione.
    Questa, permettetemi è una semplificazione piuttosto grossolana e si avvicina assai al "luogo comune".
    viste le reazioni che la tesi ha scatenato direi trattarsi di un luogo comune ben poco comune.

    Comunque sembra che pure tu lo pensi più di quanto lo ammetti.
    Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)

  2. #312
    Utente di HTML.it L'avatar di Bugu
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    Originariamente inviato da webus
    viste le reazioni che la tesi ha scatenato direi trattarsi di un luogo comune ben poco comune.

    Comunque sembra che pure tu lo pensi più di quanto lo ammetti.
    questa è la personalità psicoindagatrice
    Linux User
    ---------
    Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, e non sono tanto sicuro della prima.

  3. #313
    Utente bannato L'avatar di Stainboy
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    Originariamente inviato da webus
    Comunque sembra che pure tu lo pensi più di quanto lo ammetti.
    Accettare che la provocazione possa far parte o faccia parte dell'arte non vuol dire affermare che l'arte sia tutta provocazione. Accendi il cervello e impara l'italiano.

  4. #314
    Utente di HTML.it L'avatar di Pastore12
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    Originariamente inviato da Stainboy
    Accettare che la provocazione possa far parte o faccia parte dell'arte non vuol dire affermare che l'arte sia tutta provocazione. Accendi il cervello e impara l'italiano.
    Attento potrebbe essere nella fase in cui esprime una idea generale che neppure lui condivide.
    E' uno dei suoi limiti, per sua stessa ammissione. Io temo che il suo profilo psicologico andrebbe indagato da un professionista...
    "Ethics are to me something private. Whenever you use it as an argument for why somebody_else should do something, you’re no longer being ethical, you’re just being a sanctimonious dick-head"
    Linus Torvalds

  5. #315
    Utente bannato L'avatar di Stainboy
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    Originariamente inviato da Pastore12
    Attento potrebbe essere nella fase in cui esprime una idea generale che neppure lui condivide.
    E' uno dei suoi limiti, per sua stessa ammissione. Io temo che il suo profilo psicologico andrebbe indagato da un professionista...
    Faccio subito..


















    ...
























    è un coglione.

  6. #316
    Originariamente inviato da Stainboy
    Faccio subito..



    è un coglione.
    insulto pubblico gratuito che potrebbe creare non pochi problemi, per me è cartellino giallo

  7. #317
    Originariamente inviato da Uanne
    ciao matra, scusa l'ignoranza: in cosa consisteva la provocazione del quadro?
    Per lungo tempo i pittori (che infatti erano considerati alla stregua di artigiani e non di "artisti") hanno dovuto eseguire dei soggetti di carattere religioso.
    Non solo.
    La pittura aveva uno scopo didascalico e serviva per divulgare gli episodi evangelici al volgo analfabeta, quindi le scene dovevano essere rappresentate in base a precisi canoni.
    Anche le figure erano "standard" tanto che in molte botteghe d'arte vi erano dei pittori "specializzati". C'era quello che eseguiva gli angeli, quello che dipingeva San Giuseppe ecc.ecc.
    Con il rinascimento i pittori aspirarono a diventare "artisti" e non più artigiani e cominciarono a reclamare spazio per l'inventiva.
    Divennero possibili anche soggetti non religiosi (scene mitologiche, allegorie e ritratti dei committenti).
    Nel settecento presero piede le "vedute" e i quadri "di corte" mentre nell'ottocento prese piede con il neoclassicismo il principio del "bello ideale". Con il romanticismo i soggetti cominciarono a spaziare maggiormente toccande anche episodi della vita reale ma mai episodi "bassi" come quello raffigurato da Courbet che infatti si può considerare tra i capostipiti del realismo.
    Nel suo gigantesco quadro (è lungo quasi 7 metri) il pittore francese rappresenta un funerale di gente comune, di normale borghesia di paese. Da un lato sta il clero, dall'altro le donne e al centro (per dar loro maggior risalto) gli artigiani del paese con i loro volti rozzi e i loro abiti di tutti i giorni. Nella rappresentazione di Courbet non c'è nessun abbellimento, nessuno schermo.Un banale episodio della vita rurale francese viene elevato al rango di episodio storico. Possiamo considerare che questo quadro aprì la strada a tutta una serie di pittori che anche nel '900 (e con diverse tecniche e approcci) seguirono una corrente "sociale".
    Tanto per fare qualche esempio mi vengono in mente Pellizza da Volpedo con il suo Quarto Stato...




    ...le opere fortemente "sociali" dei muralisti messicani Diego Rivera e David Siqueiros...



    e alcune di Renato Guttuso (non certo i nudi della Marzotto... ) come il funerale di Togliatti.
    Da un funerale son partito e a un funerale sono arrivato...


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