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  1. #41
    Originariamente inviato da Uanne
    aalt...non ho detto film che hanno come sfondo delle vicende storiche, ma film che narrano di quelle vicende storiche o di personaggi noti. Non dirmi alexander che è un po' ciofegoso a mio parere. Se ci pensi non ce ne sono
    Perchè è ciofegoso?
    Sono riusciti a romanzarlo bene, e poi ti ripeto che noi Italiani eravamo bravi a raccontare le cose anche mettendole su piani diversi, abbiamo una visione del cinema storico che se supportata da un buon team di lavorazione tira fuori delle cose allucinanti!
    Io non odio Berlusconi, è lui che odia tutti noi!

  2. #42
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Come si fa la cronaca?
    Mettendo assieme “pezzi” di uno o più eventi in modo da farne un racconto.
    Ma quando hai già sottomano un racconto, e quel racconto è già cronaca, ed è la cronaca della rivoluzione cubana, e chi l’ha scritto giorno dopo giorno è stato uno dei suoi comandanti, il “Che”, cosa possono farne un regista e l’attore che praticamente ha “voluto” il film su quel soggetto?
    Nient’altro che prenderlo e portarlo sullo schermo così come sta perchè quella NON E’ storia, quando uno tiene un diario non scrive la storia, scrive di se stesso, di cosa vive, di cosa fa.
    Si racconta, anche in modo frammentario.
    Racconta se stesso negli eventi che attraversa, e lo fa quando ha tempo di scrivere.
    E si racconta pure a colori, perché vediamo a colori nel tempo che viviamo.
    Questo mi è piaciuto particolarmente nel film di Stephen Soderberg e Benicio Del Toro: raccontare il presente dell’uomo Guevara vissuto da lui stesso, tra alti e bassi, tra gioia e sconforto, tra l’essere di volta in volta medico, guerrigliero, diplomatico, maestro, insomma tutto ciò che un comandante deve essere in guerra. E necessariamente in modo frammentario perché il quadro organico lo si scrive sempre a posteriori, ed è quello il compito degli storici.
    “Che- L’Argentino” non è un film storico e nemmeno un film biografico. Vista anzi l’impressionante somiglianza fisica di Benicio Del Toro con Ernesto Guevara e vista la fonte del film, allora questo è un film addirittura autobiografico.
    Soderberg, è vero, ha girato in modo forse un po’ troppo freddino (il che è nel suo stile abituale, comunque) forse per la scelta comprensibile di non mitizzare Ernesto Guevara. Carismatico sì, ma non mito, non eroe hollywoodiano.
    Ed è apprezzabile anche la scelta stilistica di girare il Che “arrivato”, ministro dell’industria nella Cuba di Castro, non più a colori, ma in quel bianco e nero sgranato cui ce l’ha consegnato la STORIA, perché quei filmati non riguardano più “l’uomo” Guevara, il suo racconto, ma sono connessi alle immagini del Guevara politico: l’intervista alla CBS del 1964 e il suo intervento e successive repliche all’Assemblea generale dell’ONU quale rappresentante del governo cubano,
    sono le immagini che ci sono rimaste e che volendo possiamo rivedere ancor oggi, perché quelle sì sono Storia (in bianco e nero), ma nessuno rivivrà mai “il colore” della sua avventura umana, il cui seguito vedremo nella seconda parte: “Che - Guerriglia”.


    Per il modo in cui è composto avverto che il film non è facile da digerire anche se il crescendo finale degli ultimi giorni della rivoluzione è assolutamente affascinante.
    Mi sento di dargli un *** ½, anche se andrebbe valutato nella sua totalità.
    Adesso che l'ho visto trovo che sia comunque apprezzabile la scelta di averlo diviso in due parti per la proiezione in sala: l’intero film così come era stato proiettato a Cannes dura oltre quattro ore e sarebbe risultato un mattone insopportabile.
    Certo che ravvicinare i tempi di uscita delle due parti (la seconda uscirà il 1° Maggio) mi pareva più corretto.
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  3. #43
    Utente di HTML.it L'avatar di Uanne
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    ammetto che ero un po' stanco, ma di addormentarmi al cinema non mi capitava da quando ero piccolo
    A me mi dà la carica, agli italiani gli dà la carica

  4. #44
    Utente di HTML.it L'avatar di albgen
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    Molto deluso da questo film.
    I got the remedy

  5. #45
    bello ma inutilmente lungo secondo me.
    e io i film lunghi non li apprezzo ma al cinema di solito non mi rendo conto del tempo che passa.
    quello che penso è è veramente una storai che merita di essere raccontata in quattro ore? sono davvero utili ed essenziali tutti quei particolari?
    l'ho trovato molto stiracchiato e allungato, secondo me l'errore è dimenticare che si sta facendo un flim e non una trasposizione in immagini di tutto quello che è accaduto.
    non ha motivo di essere diviso in due se non quello di far comprare due biglietti, secondo me ovviamente.

  6. #46
    Utente di HTML.it L'avatar di Uanne
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    se qualcuno anche solo sfiorasse col pensiero l'idea terribile e affascinante della rivoluzione non vada a vedere questo film, lo dico per lui. Questo è il film antirivoluzionario per eccellenza
    A me mi dà la carica, agli italiani gli dà la carica

  7. #47
    perchè?

  8. #48
    fa proprio cagare!

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