NEW YORK – «E’ un momento triste e molto pericoloso per il Paese. Sono tutti comunisti quelli che comandano adesso in Italia e vedo l’inizio di una dittatura». Sirio Maccioni è infuriato. Invece di gongolare per la riapertura di «Le Cirque», nel grattacielo Bloomberg tra la 58a strada e la Terza Avenue - la terza reincarnazione da 16 milioni di dollari del mitico ristorante dei ricchi, famosi e potenti, da lui fondato nel 1974 – il ristoratore nato 74 anni fa a Montecatini ha un unico chiodo fisso: il risultato delle elezioni politiche in Italia.
«Se avevo voglia di rientrare in Italia, me l’hanno tolta per sempre», confessa al Corriere Maccioni. «Non dimentichiamoci che, se i tedeschi hanno ucciso 12 milioni di persone, incluso mio padre, i comunisti ne hanno eliminato oltre 120 milioni. Sono gente pericolosa». Assediato dai flash, circondato da vip quali Woody Allen, Michael Bloomberg, Bill Bosby, Walter Cronkite, il cardinale Egan, Tony Bennett e Martha Stewart – l’unico ristoratore al mondo ad aver apparecchiato un tavolo per cinque presidenti, spara a zero contro l’odiata sinistra.