Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.
Da terra mi sembra sapessero solo che "siamo in un guaio, ma è tutto sotto controllo, c'è un blackout ma stiamo provvedendo".
Cosa avrebbero potuto fare? Ordinare a Schettino di ordinare l'abbandono nave? Accorrore e trainere la nave in secca? Nominare un curatore naufragarioi?
La verità è che se la corrente non avesse trascinato la nave sugli scogli avremmo avuto un secondo Titanic grazie alla prontezza di Schettino.
Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.
Parti da un punto di vista diverso dal mio. Io mi stupisco che non si siano accorti che
Tu non ti stupisci chesi stava gettando sugli scogli
A me sembra assurdo che non si siano accorti PRIMA della rotta pericolosa della Concordia, non che DOPO abbiano chiesto informazioni sui danni.sapessero solo che "siamo in un guaio, ma è tutto sotto controllo, c'è un blackout ma stiamo provvedendo"
La nave ha un comandante ed è lui che decide (entro certi limiti) la rotta.
Forse, per farsi figo agli occhi della procace ragazzuola, ha deciso di fare un inchino dicendo "a moldà statti a vedè come gliè schiumo la spiaggia coll'onde", pratica più volte messa in atto.
Nulla di nuovo in teoria, solo che lui forse voleva "schiumà" la spiaggia e può avere esagerato o non ben letto la posizione.
Non dimentichiamoci che una nave del genere una volta indirizzata verso un punto necessita di manovre molto anticipate per non sbattere contro gli ostacoli, da terra avrebbero solo potuto vedere che fra 5/6 miglie nautiche sarebbero stati troppo vicini all'isola, ma oltre a quello nulla avrebbero potuto fare, la nave è in mano al comandante.
Questa pratica di sfiorare le coste è abbastanza diffusa e tollerata, Schettino ha avuto anche una enorme sfortuna, forse 10 metri più a destra o sinistra avrebbero evitato l'impatto, questo non toglie che deve aver sbagliato completamente l'approccio all'isola, sono sui gli ordini su come si è mossa la nave.
Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.
Secondo me, su piani diversi e certamente con responsabilità diverse dall'omicidio colposo, si potrebbero individuare altri responsabili oltre al capitano. Che la massima responsabilità di ciò che è accaduto ricada su di lui è giusto: è il comandante e bordo di una nave è in pratica il monarca assoluto. Ma se è vero che gli ufficiali non sapevano le procedure per gestire l'abbandono nave, se è vero che non tutti i dispositivi di sicurezza rispettavano le norme, allora qualche altre responsabile oltre al comandante ci dovrebbero essere.
Ammetto però di non aver seguito l'iter processuale e quindi non conosco dettagli e realtà effettivamente emerse. Quindi ammetto di parlare con il tipico pressapochismo del bar. Ma a naso mi sembra improbabile che un disastro del genere possa avere un solo colpevole.
«Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan
«Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi
Ella si chieda chi è l'unico che può e deve valutare se la situazione è talmente grave da dare l'abbandono nave e si sarà risposto da solo.
Forse ci potranno essere più colpevoli prima, durante la sbandata controllata da tamarro fuori dal bar, ma dopo uno solo è il responsabile.
E' il dopo che si deve giudicare.
Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.
Vero. Ma è anche vero che, in questo caso, il capitano riceve degli ordini da dei suoi superiori. Lui a bordo della nave può decidere di non eseguirli, ma se prende quella decisione, appena mette piede a terra si trova senza lavoro. È un ricatto subdolo: tu fai come diciamo noi, e se qualcosa va male la responsabilità è esclusivamente tua.
E la legge, ovviamente, avvalora questo subdolo ricatto perché, appunto, il capitano è il monarca assoluto sulla nave.
A volte penso che, nel darci l'intelletto, la natura sia stata più sadica che generosa.
Beh, non credo che avrebbe rischiato il posto se invece che fare l'inchino a, per dire, 40 metri dalla costa lo avesse fatto a 70 metri...
Comunque quelle navi da crociera non sono delle barchette da diporto: hanno sistemi di navigazione e controllo del fondale evolutissimi. Ci vuole una certa "perizia" per finire nonostante tutto contro degli scogli. L'incompetenza, o quantomeno la dabbenaggine del comandante è fuori questione, anche se i dirigenti della Costa glie avessero ordinato di fare l'inchino ad ogni occasione possibile.
«Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan
«Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi