ma a prescindere dalla quantita' di informazioni che abbiamo, riducendo all'osso al questione, e' giusto che in un caso come questo un medico decida al posto di un genitore?
non sarebbe piu' giusto, civile e umano che il medico spiegasse esattamente come stanno le cose, dando ai genitori tutte le informazioni disponibili sulle condizioni e lo stato (anche di eventuale sofferenza) del bambino in modo che i genitori ci arrivino da soli al fatto che e' meglio per il bimbo staccare le macchine?
che civilta' c'e' nell'imporre di forza una decisione del genere?
...and I miss you...like the deserts miss the rain...
Vedi, anche in questo caso ci sono persone che credono che la decisione finale spetti solo ed esclusivamente ai genitori, anche a costo di far continuare atroci sofferenze al loro figlio pur di non vederlo morire, mentre altri invece credono che una sentenza sia la miglior cosa per porre fine ad un caso molto triste senza continuare con un accanimento terapeutico.
Alla fine io ritengo che noi non sappiamo cosa prova quel bambino, è troppo piccolo per capire ma è fin troppo grande per soffrire e se dovesse veramente soffrire molto non so chi possa aver ragione.
Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.
onestamente? non lo so, davvero, non lo so: di getto mi verrebbe da dire che e' giusto che decidano i genitori, ma mi viene anche da pensare che, se si sono rivolti a un tribunale, forse le sofferenze di quel bimbo sono davvero fuori da qualsiasi scala immaginabile; dubito che lo farebbero semplicemente per tenere il punto
A mio parere la risposta è SI'. Per tutta una serie di motivi:
1) Un medico è una persona che ha studiato la medicina, che conosce sintomi, cure ed effetti. Una persona con la giusta formazione per decidere cosa è meglio o meno per un paziente. Se non una, ma ben 2 commissioni di medici (non 2 medici, 2 commissioni) hanno concordato sul fatto che quel bambino fosse affetto da un male incurabile (incurabile = non hai speranza di cura, non con le tecniche attuali, non con gli strumenti attuali, non con le conoscenze attuali) chi è il genitore per dire diversamente? Non è forse questo il caso più lapalissiano di "accanimento terapeutico"?
2) Da quel che ho letto in giro (e, ammetto, non mi sono informato gran ché perchè questo tipo di vicende non mi piacciono per nulla) è stata istituita una prima commessione di medici che ha valutato il caso e deciso che il bambino non fosse curabile. Poi i genitori si sono rivolti al giudice il quale si sarebbe rivolto ad una seconda commissione di medici che ha concordato con la diagnosi dei primi. Quindi cos'altro serviva? Il parere di una terza commissione?
3) Io ho una visione piuttosto personale delle strutture ospedaliere: se entro in un ospedale è perchè ho bisogno di cure per poter uscirne sano... se mi si viene a dire che non potrò mai più uscirne (non uscirne malridotto, ma proprio non uscirne) allora tanto vale... che vita è un'intera esistenza (tra l'altro, ho letto che un altro bambino con la stessa patologia è riuscito a raggiungere i 9 anni... 9 anni attaccato ad una macchina come un vegetale per poi morire ugualmente) passata dentro ad un ospedale attaccato ad una macchina con la sola "speranza" di prolungare la propria sofferenza di qualche anno? Di nuovo: accanimento terapeutico.
4) Se non si dà più nemmeno ai medici l'onere di decidere di un trattamento medico in base alle loro esperienze e nozioni di medici, a chi dobbiamo lasciare quest'onere? Ai genitori di un bambino destinato a morte certa?
Detto questo io non vorrei mai trovarmi nella posizione di quei genitori, non sono genitore e non posso nemmeno lontanamente immaginare il loro strazio... ma dal punto di vista prettamente umano, dò comunque ragione ai medici.
Ciao.
"Perchè spendere anche solo 5 dollari per un S.O., quando posso averne uno gratis e spendere quei 5 dollari per 5 bottiglie di birra?" [Jon "maddog" Hall]
Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza
Condivido la posizione di LeleFT e la condivido da genitore.
Un genitore può non essere lucido in situazioni come queste. Non per niente, quando si parla di mali incurabili (e a volte anche curabilissimi), spesso ci si affida a santoni e si abbandona ogni barlume di raziocinio.
E' giusto che, nell'interesse di un bambino, un ente composto da più esperti possa interrompere la potestà genitoriale a favore di una più corretta decisione.
Garantisco che quando mi sono nati i miei due bambini non ho ricevuto libretti di istruzioni o poteri divinatori. Quindi la mia opinione su come crescere, curare e istruire i miei figli è esattamente quella che è: una opinione. Non è un comandamento, non è un ordine supremo e insindacabile e soprattutto non è la cosa migliore in assoluto a prescindere.
Però fatemi capire. In Italia c'è stata quella lotta fortissima per la Englaro in cui tutti (io no) in questo forum dicevano che la decisione spettava alla famiglia, che nessuno poteva imporre alla famiglia di tenerla in vita. Che è la famiglia che deve decidere.
Adesso, a parti invertite, la famiglia non conta un cazzo. Sono i medici e i giudici.
La deriva cui sto assistendo e il livello di assopimento dei cervelli è imbarazzante.
La cultura della morte. Englaro o Charlie è la morte a vincere.
Scusate i puntini di sospensione...... La verità è che non ho argomenti....
Per me i due casi sono talmente diversi, che anche solo paragonarli è imbarazzante... ma è una mia opinione.
"Perchè spendere anche solo 5 dollari per un S.O., quando posso averne uno gratis e spendere quei 5 dollari per 5 bottiglie di birra?" [Jon "maddog" Hall]
Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza
anche se capisco perche' tu lo faccia, io non metterei sullo stesso piano le due vicende: eluana aveva espressamente detto che non avrebbe voluto essere tenuta in vita nel caso in cui le fosse successo qualcosa del genere e a mio avviso questo deve contare e parecchio