Originariamente inviata da
kshaiarsa
Rispondo a Max della Pena, che chiede dove andremo a finire.
E' fin troppo semplice: al regresso alla degenerazione sia umana che economica. In pensione a 67 anni, dicono adesso, e c'è chi parla di 70 anni. Cioè ti fai mezzo secolo di lavoro e dieci anni di pensione, paghi i contributi per mezzo secolo e li riscuoti per dieci anni. Quando finalmente andrai in pensione lascierai il posto ad un giovane, che nel frattempo sarà arrivato verso i 50 anni, non ha fatto esperienza, non ha imparato un granché e poco più che avvitare bulloni non sa fare. In compenso avrà un paio di cassetti pieni di smartphone e un teschio tatuato.
Molti giovani, per lo più intraprendenti, se ne vanno all'estero. In effetti qui da noi non c'è un granché da fare.
Se uno ha voglia di studiare lo prendono in giro; spesso anche gli stessi insegnanti.
Se uno ha voglia di mettersi in affari si trova davanti un muro di burocrazia. Se poi riesce ad aprire l'azienda fino a metà pomeriggio lavora per pagare le tasse, poi può rimanere qualcosa per lui. E se quand'è ormai vecchio pensava di lasciare l'azienda o i soldi al figlio, beh, li lascerà alla sua ex moglie.
I politici (a prescindere dalle idee) tra cui scegliere non è che lascino molta scelta. Nel dopoguerra c'erano politici che erano stati al confino, in esilio, in carcere; si poteva presumere che fossero degli idealisti. Oggi però non puoi aspettarti un granché.
Se hai bisogno di un servizio dall'amministrazione pubblica: l'unico servizio pubblico che funziona con efficienza è l'interruzione volontaria di gravidanza, peraltro senza ticket.
Come andremo a finire? Continueranno ad arrivare milioni di profughi, che vengono semplicemente messi lì, da qualche parte; non vengono né respinti né integrati, non gli viene insegnato neanche ad usare il condom né ad andare in bicicletta.
Come andremo a finire? La moda dei tatuaggi, ormai generalizzata continuerà ad avvelenare la gente, soprattutto i giovani, soprattutto le donne, più vulnerabili alle mode. Il cervello umano non conosce il tatuaggio, non essendo naturale e lo interpreta come una ferita, un'infezione, un contagio. Un elemento di morte, insomma. Una ragazza con un tatuaggio, anche solo un simpatico fiore, si vede sempre una tratto di morte addosso.
Negli anni '70 un cantautore cantava "... non lo vedi che siamo tutti morti e non ce ne siamo neanche accorti?". Sta andando a finire così.
Come stiamo andando a finire, come siamo già finiti? Andremo a finire come questo forum.
Come questo forum.