Originariamente inviata da
astro
Noto con orrore che anche alcuni giornalisti non hanno resistito dall'usare il roboante (e quindi per loro arricchente più dei bitcoin) aggettivo: squadrismo.
E' raccapricciante come la categoria giornalistica ricomprenda non solo diverse persone che non conoscono bene l'italiano (e non faccio nomi...
) ma anche persone che non hanno gli strumenti culturali e intellettivi per capire le situazioni che poi descrivono e propongono ai cittadini.
E sono gli stessi che hanno straparlato ed incitato a straparlare in questi anni di fascismo
Che se lo mettano in testa: lo squadrismo fu un fenomeno ritorsivo che comportava una giustizia sommaria nei confronti di individui che erano riconosciuti (sommariamente appunto) aver aderito ad organismi di lotta comunista e commesso un'azione violenta, normalmente nei confronti di possessori di terreni (quel latifondo che poi Mussolini smantellò)
Gli squadristi erano coloro che rispondevano con le VIE di FATTO a chi ritenevano avesse compiuto azioni delittuose. Significa che o picchiavano o uccidevano (normalmente con un coltello).
Questo è squadrismo. E lo facevano in risposta ad incendi di stalle e case, dove venivano picchiate intere famiglie, pestati a morte il capofamiglia, ed a volte anche chi lavorava per lui (perchè fedele al "padrone" e non alla "causa" collettiva).
Ed o per volontà diretta o per le fiamme non era troppo raro (eufemisticamente) che qualcuno morisse... Stiamo parlando quindi nel migliore dei casi di persone che danneggiavano intere proprietà, e nel peggiore di assassini. Lo squadrismo puniva quelli ritenuti effettivi criminali, in un primo tempo, e poi sicuramente anche molti altri, e per motivi diversi.
Certamente lo squadrismo ha una natura violenta.
E va comunque considerato che coloro che si rifacevano alla lotta comunista, compiendo atti violenti, la facevano sempre franca grazie al loro agire plurisoggettivo, consapevole ed organizzato. Erano ben difficili da prendere sul fatto o grazie a qualche testimonianza. Tra l'altro va considerato che le FFO erano state più che decimate con la grande guerra...
Questa è la situazione all'inizio sopratutto. Poi negli anni c'è stata una modifica del fenomeno squadrista, ma sostanzialmente rimane legato sempre e comunque ad un pericolo essenzialmente fisico per le sue vittime.
Io, a differenza di chi ben parla di piazzale loreto, non amo la giustizia sommaria, mai e su nessuno.
E non tollero (avendo quest'Italia dato alla mia persona un'istruzione che è costata degli sforzi agli insegnati) che si usino i termini ad minchiam.
Anche perchè questi cialtroni da 3 soldi lo fanno perchè ne traggono un guadagno.
Intellettualmente disonesti, guadagnano sui paroloni, guadagnano sulle crociate che intraprendono... Purtroppo è questa la tristissima realtà. E la conosco bene da vicino.
A me pare che diversi giornalisti usino il cervello benissimo per la faziosità... e pochissimo o nulla per descrivere i fatti onestamente (quindi in primis con i termini corretti) e per fare un'analisi minimamente seria delle cose.
E con questo panorama è perfettamente coerente il Capo della Polizia che spara assurdità equiparando un attentado dinamitardo ad un'istituzione (essenziale per la democrazia e per vocazione da sempre custode di tutti i cittadini) con "l'attentato" alla libertà di stampa a Repubblica.
Che poi il fatto che la portata intimidatoria dell'azione di una decina di ragazzi nei confronti di due redazioni PIU' importanti d'Italia sia pari a zero (!!) e lo capisca anche l'intelligenza di un cespo di lattuga, non fa nulla... Basta spararle...!
Il Capo della Polizia è il massimo organo della Sicurezza Pubblica e direi debba valutare le cose sotto questo profilo e basta.
Il che significa parlare in tutela di chi comunque indossando una Divisa mette sè stesso in pericolo volontariamente, e tutelare magari la mamma con il bambino che sarebbe potuta passare di lì e finendo entrambi ridotti a brandelli o mutilati in stile attacco isis...
Per questo dovrebbe considerare la cosa ben più seria rispetto a dei fumogeni in una manifestazione.
Dove peraltro mi risulta ci sia anche stato contatto tra manifestanti e giornalisti che rientravano in redazione senza nessunissimo problema.
Ma di che siamo parlando? Se avevamo bisogno di un filosofo c'è il Cacciari di turno.
Possibile che siamo così mal ridotti che nemmeno le più alte cariche istituzionali hanno consapevolezza del loro ruolo?
Datemi ragioni per cui io mi stia sbagliando. Ve ne sarei grato. Perchè davvero mi pare tutto falsatissimo.