Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.
Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.
ci sono almeno 4/5 mesi dal momento in cui una donna sa di essere incinta al momento in cui entra in maternita' obbligatoria. con una gestione corretta di tutta la faccenda, i tempi per fare le cose correttamente e senza troppi incasinamenti, secondo me, ci sono tutti.
il problema e' che, almeno qui da noi, entrano poi in gioco tutta una serie di "impedimenti" collaterali: la donna che per vari motivi non comunica tempestivamente il suo stato (paura di ripercussioni? di perdere la sua posizione? ecc.), il datore di lavoro che non affianca il sostituto (per menefreghismo? incapacita' di trovare una persona qualificata? ecc. )
per come la vedo io si tratta semplicemente di sapersi organizzare.
...and I miss you...like the deserts miss the rain...
Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.
se davvero l'INPS paga tutti i costi, o anche l'80%, allora le scuse per le aziende scendono davvero quasi a zero.
altrimenti c'e da ragionare sul caso limite, ma non troppo, di tizio imprenditore che assume una sola operaia riuscendo a pagare a malapena i conti e che si ritrova con suddetta operaia in maternita'... come fa a pagare un terzo stipendio se gia' prima non ce la faceva?
come diceva bene rebelia prima pero', in altri stati ci si riesce senza problemi (ma in altri stati ancora la situazione e' ben peggiore della nostra...), quindi ci si puo' (deve...) riuscire anche qua.
Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.
Rispondo solo ad uno, altrimenti starei a ripetere sempre le stesse cose.
Hai usato il termine "correttamente".
Purtroppo spesso non si fa il tutto "correttamente".
La dipendente, per paura di ritorsioni o per "scaramanzia", o perchè "sono fatti miei", comunica lo stato interessante al titolare al 4°/5° mese e tendenzialmente si mette in stato di "gravidanza a rischio" a partire dal 4°/5° mese ( perchè andare a lavoro se posso starmene a casa e riposare per il benessere mio e del nascituro? ).
In più si aggiunge :
- il titolare che non ha voglia di formare una nuova persona
- la dipendente non ha voglia di condividere il suo lavoro con una che potrebbe sostituirla anche "dopo" la gravidanza
- l'ufficio di collocamento italiano che è un mero registro dei disoccupati e nient'altro ( non svolge funzioni di "collocamento" ).
- il titolare che preferisce far suddividere il carico di lavoro della dipendente ai colleghi, tanto, secondo la sua filosofia, son tutti intercambiabili...
cosa non sempre facile dato che moltissime aziende italiane ( più o meno grandi ), in termini di organizzazione sono disastrate.
Per l'affiancamento, come diceva lnessuno dipende spesso dai ruoli.
Se prendi una semplice commessa, il tempo di affiancamento è di pochissimi giorni.
Se prendi un commerciale, devi insegnare alla nuova persona tutti gli articoli, come si usano, cosa occorre "necessariamente" se si acquista un articolo...
Se prendi un addetto all'amministrazione, devi insegnare sul metodo di fatturazione/pagamenti/riscossione, come funziona il gestionale, come funziona il ciclo di produzione...
dite che bastano "pochi giorni"? e con una persona che nella maggior parte dei casi, tende a "nascondere" alcuni segreti per poter essere "utile" al rientro e non essere solo un "peso" perchè dopo esser rientrata dalla maternità ( non si tratta solo di partorire, c'e' poi tutto il periodo dell'allattamento ), capiterà spesso che dovrà restare a casa per accudire il piccolo con la febbre o con altri sintomi...
Si può cambiare? Certo, ma devono "maturare" un pò tutti...dai dipendenti ai dirigenti al titolare d'azienda.
Veloce,Affidabile,Economico : Scegline 2
Se la tua ragazza non te la da, tu non prendertela
vivo in un'area di mini e micro aziende, dove non mancano i dipendenti unici o le aziende con meno di 5 dipendenti e quel che succede e' che c'e' chi si organizza e chi no, nient'altro
noi abbiamo situazioni assurde, maternita' che si prolungano fino a 9 mesi dopo la nascita del figlio e asili nido - scarsissimi - che te li accettano solo a partire a un anno di eta', quindi per tre mesi t'attacchi, quando probabilmente sarebbe meglio accorciare la maternita', nel caso, ma aumentare i nido, oppure scuole materne che chiudono due ore prima della chiusura degli uffici e devi arrabattarti per trovare chi ti va a prendere il figlio e lo cura fino a quando rientri dal lavoro: una societa' ben organizzata dovrebbe pensare in sincrono tra le varie cose! ricordo ancora la chiacchierata con amici che vivono nei pirenei e che hanno due figlie piu' o meno dell'eta' dei miei, che all'epoca mi spiegarono come, finita la scuola, le lasciassero alle garderies che accudiscono i bambini fino a quando i genitori li vanno a prendere, e sto parlando di vent'anni fa, mica iericome diceva bene rebelia prima pero', in altri stati ci si riesce senza problemi (ma in altri stati ancora la situazione e' ben peggiore della nostra...), quindi ci si puo' (deve...) riuscire anche qua.
poi ci sono gli amministratori illuminati, che guardano oltre e che hanno capito che andare incontro alle esigenze dei dipendenti significa ottenere personale piu' felice e produttivo:
http://milano.corriere.it/milano/not...98391781.shtmlLa fabbrica modello di flessibilità per conciliare lavoro e famiglia: 130 operaie e 50 turni diversi
L'amministratore delegato: «In cambio chiediamo al personale il massimo della qualità»
ecco, un'altra cosa su cui investire in maniera pesante sono ovviamente asili e scuole. non dovrebbe esistere lista di attesa, non dovrebbe esistere costo, non dovrebbe esistere l'iscrizione una volta l'anno. visto che tornare a lavorare e' grosso modo imperativo, ogni bimbo dovrebbe avere un posto in asilo gratuitamente a partire da sailcazzo, 6 mesi o quando e' piu' opportuno
Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.
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