Dall'atto di citazione di un tizio bianco etero e conservatore nei confronti di google:

“I manager di Google fanno di tutto – e in maniera illegale – per incoraggiare chi si occupa delle assunzioni a scegliere e promuovere categorie protette in base al sesso e alla razza, creando un danno a impiegati attuali e potenziali maschi e/o bianchi…Google stabilisce quote (illegali) di assunzioni per raggiungere le percentuali stabilite dalla società di donne e minoranze, e maltratta manifestamente i capi-dipartimento che non raggiungono tali percentuali. In questo processo, denigrano apertamente gli impiegati maschi e/o bianchi, trattandoli come la categoria meno preferita.

Non solo la presenza numerica delle donne in Google era celebrata solo per ragioni di genere, ma la presenza di bianchi e maschi veniva accolta con plateali “buuu” nelle riunioni settimanali”.
E niente, secondo me google è vittima (colpevole) del progressivismo isterico ed ipocrita che mira più all'esaltazione dei propri ideali che non alla sensatezza degli stessi. In altre parole: sta cosa di dover dimostrare di essere più progressisti degli altri sta un po' sfuggendo di mano.

Spiace un po' che a farlo notare sia un giovine uomo appartenente alla minoranza (almeno relativamente all'ambiente di lavoro) bianca, etero e conservatrice, colpevole di aver fatto circolare un memo (non un meme) in cui osservava che a suo parere le donne non sono fatte per diventare ingegneri o per assumere ruoli di leadership nel mondo hi-tech. Che secondo me è semplicemente stupido, un po' come affermare per partito preso che siano più adatte degli uomini.

Ma secondo me è uno scontro fra sessisti, da qualunque lato lo si voglia guardare.