"cose identitarie che vanno di moda ora"?
non so altrove in italia come usi, ma me li ha fatti lo zio maniscalco di mia mamma quando avevo 6 mesi nel 1966 ed era assolutamente la prassi: praticamente tutte le generazioni che mi hanno preceduto hanno avuto le orecchie forate e cosi' e' per praticamente tutte le donne che conosco e che hanno dalla mia eta' in su
Mi hai frainteso, intendevo che mi sembra una proposta di legge in stile estrema destra, quelle un po' becere.
Questo intendevo per "cosa identitaria che va di moda".
Comunque, anche in Israele avranno delle prassi igienico-sanitarie da seguire, come quelle che hai dovuto seguire tu per gli orecchini di tua figlia.
Non credo che portino i bambini dal macellaio sotto casa, un colpo di mannaia e via.
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Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.
Posso anche essere d'accordo con la consapevolezza della scelta (che, comunque, anche tua figlia non aveva) il vero punto è un altro.
Censurare una cultura, un modo di vivere, per salvare una bambina dall'infibulazione, è sicuramente un grosso favore fatto a quella bambina.
Questo automatismo, a mio modesto parere, non c'è nel caso della circoncisione.
Impedendola, avremmo sì preservato l'integrità fisica del bambino ma, rovescio della medaglia, si troverebbe a vivere in una società che ha censurato la sua cultura e la sua famiglia.
Per trattare questo tema, secondo me, non bisogna tenere conto non solo della sfera fisica (come sembri fare tu) ma anche della sfera emotiva e culturale del bambino.
In altre parole, non si può essere iperbolicamente avveduti nel preservare l'integrità fisica di un individuo e totalmente ciechi nel preservarne le radici culturali, altrimenti sarebbe più una non-accettazione della diversità che una premura nei confronti del bambino.
Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)
Emmenomale! machissenefrega del preservare una cultura se questa impone pratiche non etiche e inaccettabili secondo la NOSTRA di cultura. Salveresti forse la pratica di lapidare la moglie se questa ha rapporti extraconiugali, tanto per fare un esempio? Sono certo che te ne potremmo fare decine di altri, sono nella nostra cronaca quotidiana ormai...
Tu hai una idea estremamente distorta e pericolosa di cosa sia l'accettazione della diversità. Questa non può MAI andare contro alle nostre leggi e ai nostri principi etici. Perché in caso contrario: cosa diavolo abbiamo fatto le nostre secolari battaglie civili a fare?
Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)
@webus
Ma perché ti ostini a voler metter bocca sul prepuzio degli altri?
Scherzi a parte, il mio punto di vista l’ho espresso credo in maniera chiara.
Il rispetto delle minoranze è un valore fondante in una democrazia, molto più dell’imposizione coatta della, ti cito, NOSTRA cultura.
Il tuo è nazionalismo e identitarismo mascherato da bonomia verso i poveri bambini circoncisi.
oddio, l'ha chiesto lei, senno' per me aveva ancora le orecchie intonse al giorno d'oggi
... al posto del colabrodo che s'e' fatta
vero che era piccola e capisco cosa intendi, ma l'ha comunque chiesto e ne abbiamo parlato, non e' stata una cosa che s'e' trovata suo malgrado
sfera emotiva mi sta bene, culturale ni: la cultura intesa come abitudini di una societa' cambia continuamente e si adegua ai tempi, per fortuna! perche' se la mettiamo sul piano culturale, infibulazione e circoncisione si equivalgono: sempre parte di una cultura sonoCensurare una cultura, un modo di vivere, per salvare una bambina dall'infibulazione, è sicuramente un grosso favore fatto a quella bambina.
Questo automatismo, a mio modesto parere, non c'è nel caso della circoncisione.
Impedendola, avremmo sì preservato l'integrità fisica del bambino ma, rovescio della medaglia, si troverebbe a vivere in una società che ha censurato la sua cultura e la sua famiglia.
Per trattare questo tema, secondo me, non bisogna tenere conto non solo della sfera fisica (come sembri fare tu) ma anche della sfera emotiva e culturale del bambino.
a me l'idea della richiesta esplicita dell'interessato non sembra cosi' peregrina (la prenderei come abitudine anche per i battesimi, per dire)