Cuoto, like.Non venirmi a dire che dietro questi "viaggi della disperazione" non c'è gente, anche molto in alto, soprattutto molto in alto, che ci specula sopra.
Non venirmi a dire che tutti quelli che operano per le ONG lo fanno solo per amore per il prossimo. Certo ce ne saranno e saranno magari le ultime ruote del carro che non prendono un soldo, ma il tutto è mosso da tornaconti economici.
Se davvero l'Europa e il mondo intero fossero indignati per le morti in mare avvierebbero politiche serie, fermerebbero i barconi guidati dagli scafisti ed aprirebbero corridoi unamitari ufficiali, di cui si sente solo parlare e che quando se ne pubblicizza uno effettuato (una volta all'anno o giù di lì), si parla di quattro gatti in confronto.
Quattro gatti perché di questi viaggi ufficiali non se ne fanno.
Se si affrontasse e gestisse seriamente il problema, soccorrendo e dando ospitalità a chi realmente ne ha bisogno mi starebbe bene, lo troveri giusto, ma fatto in questo modo proprio no, trovo anzi disumano che si difenda questa modalità di "migrazione" come unica possibile.
Che chi dice di tenerci davvero si battesse e si indignasse perché non si fa niente per usare canali ufficiali.