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Ricapitolando

- hanno deciso di fare più debito per dei provvedimenti che, a LORO dire prima delle elezioni, erano tutti ampiamente coperti ("recupereremo MILIARDI con la lotta agli sprechi e tagliando vitalizi").

- hanno chiamato "reddito di cittadinanza" un sussidio di disoccupazione che sarà più basso dell'attuale reddito di inclusione sociale (che verrà abolito).

- avremo 400.000 pensionati in più rispetto al previsto

E in tutto questo folle esultanti e apparizioni dai balconi: hanno definito la manvora come una vittoria sulla povertà, anche se aumentare il debito impoverirà le future generazioni




Poi tra qualche anno, qualche altro governo, di qualche altro colore, con un po' di testa sulle spalle, si troverà il conto.

E dovrà limitare i danni, contenere le spese, ridurre il debito con qualche manovra impopolare, magari una nuova legge fornero ma ancora più dura, per dirne una. E quelli che oggi sono al governo, che allora si troveranno all'opposizione, alle successive elezioni grideranno alle ingiustizie sociali, contro l'austerità, contro le "assurde regole della UE" e i profughi che "ci rubano il futuro" perché è tutta colpa loro se siamo con le pezze al culo.


E ancora una volta gli elettori non avranno capito.

Gli elettori non capiranno mai, chi per ideologia chi per idiotologia nessuno mai si priverà di un centesimo, di un privilegio, di una qualsiasi cazzata a favore della collettività.

Non lo han capito quelli che han votato per gli ultimi 40 anni prima di questi e non lo capiranno neanche quelli dopo.

Per far capire agli elettori dovresti legiferare denudando la classe politica, in primis la classe dirigente dell'apparato statale, rendendola quasi a livello di semplice cittadino, inasprire le pene per tutti quei reati che i governi precedenti (votati da illuminati elettori) hanno via via depenalizzato e rendere i crimini contro il patrimonio quasi peggio che omicidio, se poi si velocizzano i tempi della giustizia il mix è fatto.

Si, questi son qui come frutto delle scelte degli elettori che han votato quelli prima di loro.