Ciao a tutti!
devo assemblare un pc in modo che possa utilizzare quattro schermi in contemporanea.
Su linux non avrei problemi con xinerama e schede video multiple ma su windows non sono sicuro sia possibile.
Ho trovato una scheda della maxtor per 4monitor ma costa quasi 1000€
In sintesi la domanda è..
posso utilizzare 4 monitor con un pc windows? se metto due schede con la doppia uscita video funziona? Qualcuno ha già fatto qualcosa di simile?
Grazie
Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.
Ciao IroN@xiD,
quello che cerci si chama splitter, qua trovi un essempio
http://www.efo.it/ricercaav2.asp?popup=F
Saluti.
grazie softec ma non va bene lo splitter
Non mi serve duplicare il lo schermo, mi servono quattro schermi con quattro desktop diversi
Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.
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