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  1. #1

    Quanto consumano i trasformatori?

    Un trasformatore attaccato alla presa del muro,
    ma non attaccato all'apparecchio a cui è destinato,
    ha comunque un suo consumo,
    ma come si calcola?

    :master:
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    Inchinatevi difronte al Prof! Nacchio!

    A me pare che l'uomo vada avanti con la retromarcia

  2. #2
    bisogna moltiplicare i valori I * V indicati come input vero?
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    A me pare che l'uomo vada avanti con la retromarcia

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di lucalicc
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    un trasformatore serve per modificare i livelli di tensione e corrente
    erogate in uscita in funzione di quelle in ingresso.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Trasformatore

    Per il seguente esempio consideriamo un funzionamento in continua,
    per cui senza sfasamento e senza perdite.

    Ad esempio, un trasformatore in uscita eroga la tensione di 12 volt
    ed il carico collegato assorbe una corrente di 5 ampere.
    La potenza assorbita sarà di 60 watt (P = V * I)

    Ora, se escono 60 watt ne devono entrare altrettanti
    (abbiamo ipotizzato un rendimento ideale del 100% per cui senza perdite)

    Se la tensione applicata all'avvolgimento in ingresso è di 220 volt,
    la corrente assorbita sarà di 0,27 ampere. (I = P / V)

    I trasformatori però non sono ideali, quelli di bassa potenza hanno
    rendimenti di circa l'80 per cento, per cui su cento watt che entrano
    ne escono 80, il resto se ne va principalmente in calore
    (è per questo che i trasformatori scaldano).

    Le perdite sono di varia natura, sia per correnti parassite nel nucleo
    ferromagnetico che per la resistenza offerta dal conduttore di rame al
    passaggio della corrente.

    In caso di un funzionamento a vuoto, come quello del quesito in oggetto,
    le uniche dipersioni saranno causate dalle correnti parassite
    e dalla resistenza offerta dall'avvolgimento primario,
    quello per intenderci collegato al 220.

    Ipotizziamo cmq per semplicità che la perdita a vuoto sia come
    quella a carico (in pratica sarà minore), per cui un trasformatore
    da 20 watt disperderà in calore circa 4 watt, che è la potenza
    assorbita nel funzionamento a vuoto.

    Teniamo però presente che molti degli alimentatori attuali
    (quelli ad es. per i notebook) non utilizzano trasformatori
    ma sono switching, come ad esempio gli alimentatori dei pc fissi.
    Qui invece del trasformatore, c'è un'elettronica piuttosto
    complessa che apre e chiude un interruttore elettronico
    (switching) in modo da modificare la tensione in uscita.
    In questo caso la perdita, sempre per calore, si concentra
    sui transistor mosfet finali che erogano la corrente,
    migliorando cmq l'efficenza rispetto agli alimentatori
    con trasformatore.

    A parte questa premessa teorica, la prova empirica
    è quella piu efficace:
    collegando un tester in funzione amperometro
    in serie all'alimentatore
    e leggendo la corrente assorbita a vuoto,
    moltiplicandola per la tensione di ingresso che è
    di 220 volt, si ottiene la potenza assorbita
    a vuoto che viene dispersa in calore

    (trascurando lo sfasamento e considerando
    il carico come puramente resistivo che cmq
    è una approsimazione in questo caso accettabile.)

    ciao
    Luca

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