è un problema che è sorto dopo la delibera dell'agcom che specificava che il bitstream possa essere attivato solo dove non ci sono centrali in ull....
cosa assolutamente assurda e per la quale molti isp sono scesi in campo per dare battaglia...
vedremo
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In effetti e molto contorto il discorso perche se hanno la possibilita di fare il bitstream dove non hanno la rete loro cioe in wholesale perche non lo devono fare dove hanno la loro rete ? per me quelli della telecom stanno copiando un po il premier cioe si stanno montando un po la testa !! non sanno che ci sono dei regolamenti da rispettare !!Originariamente inviato da fivendra
è un problema che è sorto dopo la delibera dell'agcom che specificava che il bitstream possa essere attivato solo dove non ci sono centrali in ull....
cosa assolutamente assurda e per la quale molti isp sono scesi in campo per dare battaglia...
vedremo
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Oggi l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni avvia il Tavolo tecnico per la fornitura dei servizi bitstream.
Si tratta di servizi che hanno carattere innovativo, e perciò è stato ora avviato, come previsto dall’art. 14 della delibera 34/06, un tavolo tecnico con gli operatori interessati, coordinato dal dottor Paolo Lupi, con la finalità di chiarire e precisare tutti gli aspetti tecnici, economici e contabili propedeutici alla loro implementazione.
Il servizio bitstream (o di flusso numerico) è così definito dalla delibera n. 34/06/CONS relativa all’analisi del mercato dell’accesso a banda larga all’ingrosso:
"Servizio consistente nella fornitura da parte dell’operatore di accesso della rete telefonica pubblica fissa della capacità trasmissiva tra la postazione di un utente finale ed il punto di presenza di un operatore o ISP che vuole offrire il servizio a banda larga all’utente finale".
L’Autorità, con la citata delibera, ha imposto a Telecom Italia s.p.a. l’obbligo di fornitura all'ingrosso dei servizi bitstream, su rame e fibra ottica, ai sensi dell’art. 49 del Codice delle comunicazioni elettroniche, approvato con decreto Legislativo 1 agosto 2003 n. 259.
L'art. 49 citato prescrive appunto gli "obblighi in materia di accesso e di uso di determinate risorse di rete", che l'Autorità può imporre agli operatori, "in particolare qualora verifichi che il rifiuto di concedere l'accesso o la previsione di termini e condizioni non ragionevoli di effetto equivalente ostacolerebbero lo sviluppo di una concorrenza sostenibile sul mercato al dettaglio e sarebbero contrari agli interessi dell'utente finale".
L'art. 4 della delibera 34/06 disciplina in particolare "l'obbligo di non discriminazione" a carico di Telecom Italia, nella fornitura del servizio bitstream.
TI dovrà applicare condizioni di natura economica e tecnica equivalenti agli altri operatori e fornire loro servizi ed informazioni alle stesse condizioni di quelle che fornisce alle proprie divisioni commerciali, alle società ad essa collegate o da essa controllate.
Dovrà poi, ai sensi dell’art. 2 comma 12 lett. f della legge 481 del 14 novembre 1995 e dell’art. 1 comma 8 della legge n. 249 del 31 luglio 1997, adottare "adeguate misure di separazione amministrativa tra le proprie divisioni commerciali e le divisioni che erogano i servizi bitstream"; il personale incaricato della gestione dei servizi all’ingrosso dovrà essere diverso dal personale delle divisioni commerciali, queste ultime non dovranno avere accesso ai dati relativi agli operatori alternativi che fanno uso dei servizi intermedi di Telecom Italia, le divisioni preposte alla fornitura dei servizi all’ingrosso devono infine trattare le richieste di attivazione, disattivazione e ripristino dei servizi bitstream da parte degli operatori alternativi in modo uniforme ed indistinguibile rispetto alle medesime richieste di servizi avanzate dalle proprie divisioni commerciali. Telecom Italia dovrà applicare i "medesimi prezzi sia agli operatori interconnessi, sia alle proprie divisioni commerciali ed alle società ad essa collegate o da essa controllate".
L'art. 14 della delibera 34/06, recante "Fasi per l’implementazione dell’offerta di servizi bitstream", reca la tempistica del Tavolo tecnico:
"1. Telecom Italia, entro e non oltre 30 giorni dalla notifica del presente provvedimento, predispone la proposta per l’offerta di servizi bitstream ed i relativi schemi di contabilità regolatoria, in accordo agli obblighi di cui al capo II e alle linee guida di cui al capo III.
2. L’Autorità, entro e non oltre 30 giorni dalla notifica del presente provvedimento, tenuto conto del carattere innovativo dei servizi in questione, avvia un tavolo tecnico con tutti gli operatori, con la finalità di chiarire e precisare tutti gli aspetti tecnici, economici e contabili propedeutici all’implementazione di servizi bitstream. Gli operatori partecipanti potranno portare all’attenzione del tavolo tecnico qualsiasi contributo afferente le materie oggetto di discussione ritenuto opportuno.
3. In particolare, il tavolo tecnico, che avrà durata non superiore a 60 giorni, sulla base della proposta di Telecom Italia di cui al comma 1 e di eventuali ulteriori contributi, avrà l’obiettivo di:
a. precisare i dettagli relativi ai contenuti ed alle modalità di implementazione dell’offerta bitstream con riferimento, tra l’altro, alle tecnologie di rete impiegate da Telecom Italia;
b. analizzare il livello di dettaglio e di completezza degli schemi di contabilità regolatoria.
4. All’esito dei lavori del tavolo tecnico, l’Autorità definisce, e comunica a Telecom Italia, gli schemi per la predisposizione dell’offerta di riferimento per i servizi bitstream e della relativa contabilità regolatoria.
5. Entro 30 giorni dalla comunicazione di cui al comma precedente, Telecom Italia pubblica l’offerta di riferimento per i servizi bitstream.
6. L’Autorità approva con eventuali modifiche l’offerta di riferimento per i servizi bitstream."
Ripreso da un forum
Certo che se da un lato, dovrebbe servire a tutelare i provider che hanno investito in ULL, dall'altro, si correrà il rischio, che TELECOM, incominci a vietare l'ULL nelle centrali dove non ancora esiste, oppure, che la maggior parte degli altri provider, WS in testa, chiedano a quest'ultima di vietarlo, per far sì che tutti possano accedervi.Originariamente inviato da fivendra
è un problema che è sorto dopo la delibera dell'agcom che specificava che il bitstream possa essere attivato solo dove non ci sono centrali in ull....
cosa assolutamente assurda e per la quale molti isp sono scesi in campo per dare battaglia...
vedremo
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In questo modo, non si farà altro che mettere in guerra tutti gli altri provider gli uni contro gli altri!!!
In effetti il bitstream dovrebbe servire ai gestori in wholesale per poter dare dei tagli di banda diversi da quelli imposti dalla telecom percui dovrebbe essere qualcosa che va a sostituire l ULL dove magari il guadagno non e cosi immediato ! strano pero che la telecom non faccia usare questa tecnologia anche nelle centrali in ull !! per una volta mi schiero con i gestori alternativi !la telecom sta esagerando !!Originariamente inviato da ennemi
Certo che se da un lato, dovrebbe servire a tutelare i provider che hanno investito in ULL, dall'altro, si correrà il rischio, che TELECOM, incominci a vietare l'ULL nelle centrali dove non ancora esiste, oppure, che la maggior parte degli altri provider, WS in testa, chiedano a quest'ultima di vietarlo, per far sì che tutti possano accedervi.
In questo modo, non si farà altro che mettere in guerra tutti gli altri provider gli uni contro gli altri!!!![]()
bhe però attenzione!
l'ull o lo shared access è una cosa veramente diversa dal bitstream perchè chi fa ull sfrutta strutture tutte sue a partire dagli dslam fino alle dorsali, punti d'accesso, fibra .....
con il bitstream comunque si usano sempre strutture telecom con tutto quello che ne consegue in fatto di problemi.
certo in full ip non dovrebberoe sserci più problemi o almeno meno problei di saturazione, latenze, instradamenti... però è vero che se telecom decide di fare manutenzione non programmata alla rete gli isp si attaccano.
l'ull e lo shared access qualitativamente parlando resterebbero una spanna sopra
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si be ovvio che non sono la stessa cosa e che l ull e il shared access come qualita sono migliori , su questo non ci piove , il fatto del bitstream e una possibilita e tecnologia in piu che hanno gli operatori per farsi un dettaglio di adsl che vogliono loro dove magari non hanno l intenzione e la possibilita di investire in ull o sa magari per il numero esiguo dei clienti , questo non giustifica l ostruzionismo che sta facendo la telecom !!Originariamente inviato da fivendra
bhe però attenzione!
l'ull o lo shared access è una cosa veramente diversa dal bitstream perchè chi fa ull sfrutta strutture tutte sue a partire dagli dslam fino alle dorsali, punti d'accesso, fibra .....
con il bitstream comunque si usano sempre strutture telecom con tutto quello che ne consegue in fatto di problemi.
certo in full ip non dovrebberoe sserci più problemi o almeno meno problei di saturazione, latenze, instradamenti... però è vero che se telecom decide di fare manutenzione non programmata alla rete gli isp si attaccano.
l'ull e lo shared access qualitativamente parlando resterebbero una spanna sopra
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