Chi sa scrivere in html sa già scrivere anche in xhtml.
Questo è il concetto chiave. Le più grandi ed interessanti differenze tra il primo linguaggio e il secondo non stanno nella sintassi (di questo ne parliamo dopo) ma la chiave è che xhtml ha molte più potenzialità e campi di applicazione. Xhtml è propriamente un'applicazione di xml, il linguaggio madre per creare linguaggi di markup.
Un linguaggio di markup non è altro che un modo per aggiungere informazioni alle informazioni. Vi faccio un esempio per chiarire l'idea. Mettiamo abbiate sotto mano un file di testo puro (un file .txt) in cui è contenuto un articolo di giornale. Uno lo legge e cosa nota? Un titolo, la data, l'autore e il testo. Il lettore umano li riconosce e li identifica magari dalla dimensione del carattere - in grassetto - e dalla posizione nella pagina del quotidiano. Un computer, logicamente, non può farlo.
Ecco che entra in gioco il linguaggio di markup: aggiungere informazioni alle informazioni. Proviamo a costruire l'articolo con xml:
Visto? Niente di più semplice.codice:<articolo> <titolo>Un nuovo membro del w3c</titolo> <informazioni> <autore>Piero Fissore</autore> <data>4 febbraio 2005</data> </informazioni> <testo> <paragrafo>Ecco che il w3c accoglie...</paragrafo> <paragrafo>...</paragrafo> </testo> </articolo>
Scrivere in xhtml vuole semplicemente dire utilizzare un linguaggio - basato su xml - con una sintassi predefinita e che ci permette di aggiungere le informazioni (valide ai fini di documenti per il web) al testo che vogliamo pubblicare in rete. Quello che prima abbiamo deciso di chiamare paragrafo il w3c chiama p, titolo è h1 e via dicendo. Insomma, bisogna un po' studiarsi il linguaggio e i suoi elementi (che sono praticamente gli stessi di html).
Differenze sintattiche tra html e xhtml
Si parlava prima di piccole differenze sintattiche. Per lungo tempo l'html è stato utilizzato male, con elementi aggiunti dalle case produttrici di browser e la confusione è dilagata: linguaggi differenti, cattiva compatibilità tra browser diversi, insomma: la rovina per il web. Poi si è deciso che qualcosa doveva essere fatto: pronti, via.
Xhtml è stato preso come linguaggio standard e, essendo scritto in xml, deve seguire determinate regole grammaticali. Vediamole:
- tutti i tag e gli attributi vanno scritti in minuscolo (non necessariamente i loro valori);
- tutti gli elementi aperti vanno chiusi, anche quelli vuoti; ne è un esempio il tag img: per chiudere un elemento vuoto si fa così: [i]<img />[i] ovvero "<" + nometag + " " + "/" + ">";
- occorre specificare - in cima alla pagina - la codifica del linguaggio utilizzato (le informazioni, oltre all'utente, dobbiamo cercare di darle anche al browser che legge il documento) e la Definizione di Tipo Documento (DTD), ovvero il percorso del file in cui sono contenute le regole sintattiche della versione di xhtml che stiamo utilizzando (queste DTD sono già pronte e si trovano in rete).
Insomma, per scrivere in xhtml ci vuole pazienza e desiderio di attribuire il maggior numero di informazioni ai nostri documenti. E ricordate: keep it simple!
Risorse consigliate
- www.w3.org
- www.webstandards.org
- www.zeldman.com
- www.simplebits.com
- www.alistapart.com
- www.digital-web.com
- www.itgmarinoni.it/studenti/0405/gennaio/001.php
Buono studio e divertitevi,
Piero.
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