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Discussione: Tassi di conversione

  1. #1

    Tassi di conversione

    Domanda: che prospettive possono avere a vostro parere i siti di e-commerce enogastronomici (vino e prodotti tipici) e su quali leve di marketing si può pensare di agire per alzare il tasso di conversione in vendite?
    Premessa: secondo la ricerca di Nielsen Netratings sul secondo semestre 2004 (se qualcuno ha dati più recenti è benvenuto) ad un incremento del numero di utenti internet italiani parallelo alla graduale penetrazione della banda larga, fanno riscontro tassi di sales convertion che.... mah... direi non superano quelli di un qualsiasi leaflet o volantino pubblicitario (questi a memoria oscillano tra il 2% e il 4% a seconda dei generi merceologici):
    viaggi online: sales convertion rate 4%
    informatica&elettronica: 1,8%
    telefonia, biglietti ed eventi: 2,3%
    dvd, foto e contenuti digitali: 6%
    (non ho il dato sul settore alimentare, purtroppo...)
    Ora: se gli utenti della categoria alimentare erano circa lo 0,5% (nonostante fossimo nel periodo che vede la stagione natalizia...), e di questi un 2%-4% ha poi effettivamente acquistato qualcosa vuol dire che occorrono mediamente 10-15 mila visitatori per avere un acquisto (se ho fatto errori di calcolo ditemelo... ). Il che equivale a dire che il settore non ha prospettive (e potrebbe essere, se si considerano i problemi di vari imprenditori che in questi anni hanno tentato più volte di trovare un modello di business di successo, senza riuscirvi) "stand alone" ma solo come vetrina virtuale per chi in realtà campa comunque di un'attività nel mondo "reale".
    Vi sono leve di marketing utilizzate in altri settori che possono cambiare questa prospettiva? O l'unico vero utilizzo del web per il settore alimentare può essere unicamente quello di promozione di marchi e servizi, di "guida alla qualità" etc etc in modo da far poi aumentare i clienti "fisici" dei singoli produttori?
    Esperienze? Numeri? Riflessioni? (pernacchie... ?)
    Gli uomini di poche parole sono i migliori - W. Shakespeare
    www.mondivirtuali.it
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  2. #2
    Utente di HTML.it
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    Ho dato un occhio al tuo sito, ti dò alcuni consigli:

    Leva i :: dal tag <title>
    Perchè usi i link con immagini invece che testi normali ? Non ha senso, rallenta e basta, visto che non hai effetti grafici..
    Il catalogo prodotti, quando ci arrivi, è confusionario, il 90% dei navigatori italiani si blocca li a mio parere.
    Inoltre nel catalogo, è brutto che clicchi su un link di una pagina e ti appare:
    "Risultati Ricerca (o elenco prodotti)
    [clicca sulla foto per visualizzare l'intera scheda prodotto]

    Non sono stati trovati risultati con i criteri di ricerca selezionati"

    Poi ce ne sarebbero molte altre ma andrei OT.

    Il segreto per convertire è comunicare\scaturire un desiderio, il piacere del vino o dei prodotti tipici.
    Punterei molto sulle immagini..

  3. #3

    Grasssie...

    [supersaibal]Originariamente inviato da uMoR
    Ho dato un occhio al tuo sito, ti dò alcuni consigli:

    Leva i :: dal tag <title>
    Perchè usi i link con immagini invece che testi normali ? Non ha senso, rallenta e basta, visto che non hai effetti grafici..
    Il catalogo prodotti, quando ci arrivi, è confusionario, il 90% dei navigatori italiani si blocca li a mio parere.
    Inoltre nel catalogo, è brutto che clicchi su un link di una pagina e ti appare:
    "Risultati Ricerca (o elenco prodotti)
    [clicca sulla foto per visualizzare l'intera scheda prodotto]

    Non sono stati trovati risultati con i criteri di ricerca selezionati"

    Poi ce ne sarebbero molte altre ma andrei OT.

    Il segreto per convertire è comunicare\scaturire un desiderio, il piacere del vino o dei prodotti tipici.
    Punterei molto sulle immagini.. [/supersaibal]
    Ehm.. anche se non pensavo "solo" al sito in firma (che deve essere ristilizzato, deve inserire il pagamento online, sta rifacendo da zero il catalogo etc et... per cui è un cantiere al momento) apprezzo e ringrazio molto l'intervento.
    Se poi qualcuno ha anche qualche numerino più vasto in modo da far tesoro di esperienze migliori e più vaste delle nostre modestissime, ben venga.
    E comunque ancora grazie, impariamo più dalle critiche che dai "complimenti" o dal silenzio...
    Thaks, bye bye
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  4. #4
    Ecco qualche spunto su cui riflettere...

    - architettura dell'informazione
    con quale logica sono organizzati i prodotti all'interno del tuo sito?
    l'utente è in grado di trovare facilmente ciò che cerca?
    come vengono chiamati i prodotti (a volte ci sono differenze sostanziali tra il vocabolario utilizzato dagli utenti e quello usato dal webmaster...)?

    - usabilità
    in quanti click si porta a termine il processo d'acquisto?
    è necessario registrarsi per acquistare? se si quanti dati vengono richiesti (meno è meglio...)?
    una volta immesso un oggetto nel carrello posso rimuoverlo?
    una volta "chiuso" l'ordine posso aggiungere altri elementi prima che la spedizione sia partita?
    il sito fornisce costantemente un feedback alle azioni dell'utente? (es termine ordine = thank you page con messaggio che l'ordine è andato a buon fine)

    - credibilità
    la grafica è coerente nell'intero sito?
    le foto dei prodotti sono chiare, dettagliate e significative?
    le condizioni di vendita e di rimborso sono chiare?
    i dati delle transazioni passano per un server sicuro?
    se un cliente vuole contattare il venditore riesce a farlo agevolmente?

    MA SOPRATTUTTO
    affideresti il tuo numero di carta di credito ad un sito sito simile???

    Sull'ultimo tema ti consiglio questo sito:
    http://www.webcredibility.org/guidelines/

    Per altre idee, prova a farti un giro su amazon.com

    Ciao ciao, RedPassion.


  5. #5
    Utente di HTML.it
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    non si puo generalizzare nel e-com

    ogni articale e un sondaggio a se, mi fanno ridere queste statistiche.
    lésperienza non si comunica si fa sulle proprie ossa...
    ps= stai attento il ciuccio vola!!!
    mmmmmmmmmmmmmmappinnnn...

  6. #6

    Re: non si puo generalizzare nel e-com

    [supersaibal]Originariamente inviato da key
    ogni articale e un sondaggio a se, mi fanno ridere queste statistiche.
    lésperienza non si comunica si fa sulle proprie ossa...
    ps= stai attento il ciuccio vola!!! [/supersaibal]
    Per carità, evitiamo le statistiche come il pollo di Trilussa... però senza numeri e riscontri non è possibile ragionare seriamente. Altrimenti si resta sempre legati alle impressioni soggettive e allora in mille avremo mille differenti approcci al problema o noteremo mille differenti particolari che ci incuriosiscono/infastidiscono. Tutto vero ma se poi vuoi trovare il modo di migliorare un progetto devi affidarti ad un'analisi sia qualitativa sia quantitativa. In soldoni ognuno si deve fare la propria esperienza, ok, ma cerchiamo di dare basi concrete ai nostri ragionamenti. Io dispongo delle statistiche citate, se qualcuno ha numeri più "ragionati" o "ragionevoli" ben vengano
    Poi è ovvio, ribadisco, che anche le sensazioni sono utili, in quanto ti danno la possibilità di ragionare in termini qualitativi...
    Specie se, come nel nostro caso, si ha la fortuna di far nascere una discussione che già offre spunti interesanti dopo pochi interventi...
    Gli uomini di poche parole sono i migliori - W. Shakespeare
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  7. #7
    Utente di HTML.it
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    conosco uno che devia le statistiche al miglior offerente...

    oggi in un sistema la "storia" FA SEMPRE BASE a tutto manovrare i fili e semplicissimo fa parte del sistema, in ogni caso i dati sono sempre parte di una soggetivita, pero e chiaro chi vuole fare marketing deve vedere i numeri, ma se tu fai marketing ...non li pensi proprio.
    Io non li penso
    mmmmmmmmmmmmmmappinnnn...

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di Ferro9
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    Parlo per mia esperienza personale, visto che faccio l'imprenditore (anche) nel settore del commercio dal 1985, ma non ho lauree in marketing o posso vantare studi settoriali approfonditi (a cui peraltro credo poco).

    Perchè l'utente medio dovrebbe comperare qualcosa online?

    Fondamentalmente per due motivi: il costo inferiore ai negozi sottocasa o la reperibilità del prodotto. Ovvero, compro online se lo pago meno o se non lo trovo qui vicino.

    Il settore alimentare però a mio parere differisce leggermente. Nonostante ad esempio io sia un gran consumatore di prodotti gastronomici ed enologici ho comprato online meno di quanto avrei voluto.

    E quasi sempre ho rinunciato all'acquisto perchè non erano chiari i tempi di consegna. Oppure erano chiari ma troppo lunghi.

    Mi spiego: se compro un salame all'aglio delle Langhe, lo vorrei mangiare già stasera... Sapendo che non è possibile, mi accontento di una spedizione in 24 ore e nel ricevimento in 48-72.

    Oltre rinuncio. Oppure non compro più.

    E - purtroppo - molto spesso gli imprenditori dell'ecommerce italiano sono poco più che cataloghi online, gestione approssimativa e poco magazzino. Allora tanto vale prendere la macchina ed andare in enoteca, o anche negli (adesso fornitissimi) ipermercati, dove oramai si trova anche lo Chateau d'Yquem.

  9. #9
    Utente bannato
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    [supersaibal]Originariamente inviato da Ferro9
    Parlo per mia esperienza personale, visto che faccio l'imprenditore (anche) nel settore del commercio dal 1985, ma non ho lauree in marketing o posso vantare studi settoriali approfonditi (a cui peraltro credo poco).

    Perchè l'utente medio dovrebbe comperare qualcosa online?

    Fondamentalmente per due motivi: il costo inferiore ai negozi sottocasa o la reperibilità del prodotto. Ovvero, compro online se lo pago meno o se non lo trovo qui vicino.

    Il settore alimentare però a mio parere differisce leggermente. Nonostante ad esempio io sia un gran consumatore di prodotti gastronomici ed enologici ho comprato online meno di quanto avrei voluto.

    E quasi sempre ho rinunciato all'acquisto perchè non erano chiari i tempi di consegna. Oppure erano chiari ma troppo lunghi.

    Mi spiego: se compro un salame all'aglio delle Langhe, lo vorrei mangiare già stasera... Sapendo che non è possibile, mi accontento di una spedizione in 24 ore e nel ricevimento in 48-72.

    Oltre rinuncio. Oppure non compro più.

    E - purtroppo - molto spesso gli imprenditori dell'ecommerce italiano sono poco più che cataloghi online, gestione approssimativa e poco magazzino. Allora tanto vale prendere la macchina ed andare in enoteca, o anche negli (adesso fornitissimi) ipermercati, dove oramai si trova anche lo Chateau d'Yquem. [/supersaibal]
    Quoto Ferro9

    Però quel che dice 6 In Rete me lo sento ripetere (+o- la stessa pappardella) dai clienti.

    Poi, esattamente come dici tu, l'esperienza è + tangibile e, se accompagnata da una seria professionalità, diventa credibile smontando le chiacchere.

  10. #10

    Re: Tassi di conversione

    [supersaibal]Originariamente inviato da 6 In Rete
    Ora: se gli utenti della categoria alimentare erano circa lo 0,5% (nonostante fossimo nel periodo che vede la stagione natalizia...), e di questi un 2%-4% ha poi effettivamente acquistato qualcosa vuol dire che occorrono mediamente 10-15 mila visitatori per avere un acquisto
    [/supersaibal]
    se è lo 0.5% dei 16 milioni di utenti internet ufficiali al 2004 parliamo di 80.000 potenziali clienti.
    direi abbastanza per un segmento cosi poco sviluppato in italia come quello alimentare.

    Cmq non ho ben capito cosa tu abbia calcolato...

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