http://www.corriere.it/esteri/11_apr...c2b0b4ec.shtml

Leggo del rifiuto da parte della UE di condividere l'onere con l'Italia di accogliere la grande quantità di migranti dai Paesi più poveri e disastrati, che sta interessando appunto la nostra penisola.

Tralasciando i soliti discorsi di "dovrebbero starsene a casa loro", "padroni a casa nostra" e i vari bla bla bla da bar di terza categoria, mi chiedevo con che diritto il resto d'Europa può infischiarsene dei flussi migratori provenienti da Paesi che in primis ha contribuito ad impoverire con politiche colonialiste secolari e che comunque interessano per ovvi motivi geografici uno Stato appartenente all'UE stessa (e che dunque, per definizione, dovrebbe interessare l'intra Unione).

Verrebbe da dire che Maroni oggi ha ragione quando sostiene: "che senso ha stare uniti, se poi le grane ce le dobbiamo smazzare da soli?".

Fosse per me sarebbe arrivato il momento di far capire a Francesi, Austriaci etc... che il problema immigrazione irregolare, che investe in primis l'Italia per meri motivi geografici riguarda eccome il resto del nostro amato continente.

Invece di costruire CPT prevalentemente al sud e nei grandi centri urbani, provvederei a costruire enormi casermoni con capienza adatta a migliaia e migliaia di posti a pochi chilometri dai confini... con quadrupla fila di muri a filo spinato, alle spalle (lato Italia), e con semplice rete da giardino lato Francia, lato Austria, etc...

Quando gli stessi migranti arrivati in massa via mare in Italia, inizieranno a scavalcare in nuovamente in massa la rete da mezzo metro per migrare ulteriormente altrove... io dico che "altrove" inizieranno a prendere in considerazione politiche comuni e condivisioni di mezzi e risorse economiche per arginare il problema alla radice...