Concorrenza sleale tra Telecom e Tin.it?
Una lettera su un caso molto comune di concorrenza tra i due Internet provider.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - Prima Pagina, 28-05-2003]
Pino Bruno, importante giornalista specializzato in divulgazione telematica ci ha scritto una lettera su un caso comune, certamente, a moltissimi altri utenti di Internet.
Cari Amici,
Nei giorni scorsi sono stato protagonista involontario, quasi vittima di un episodio di scorrettezza commerciale (come definirlo altrimenti) di Telecom Italia nei confronti di Tin.it. Tutto è cominciato il 15 maggio, con una telefonata ricevuta a casa da parte di una signora che ha detto di parlare per conto di Telecom Italia.
Sappiamo che lei è abbonato al servizio Adsl di Tin.it mi ha detto, e le proponiamo di passare ad Alice con un congruo sconto. Lei non deve fare nulla, ha proseguito, perché la modifica contrattuale e le procedure tecniche saranno gestite direttamente da noi. Deve soltanto inviare un fax al numero xxxx, per disdire l'abbonamento con Tin.it.
Allettato dallo sconto sul canone - circa venti euro a bolletta - dico di accettare con riserva. Il 22 maggio ricevo a casa una comunicazione ufficiale di Telecom-Alice con user-id e password per perfezionare il passaggio al nuovo Provider. Prima di agire, però, chiamo il 187 e scopro che il passaggio è indolore dal punto di vista tecnico, ma intanto non c'è la contestuale migrazione dei precedenti account di posta elettronica di Tin.it verso Alice.
Chiamo allora il customer service di Tin.it. Non ne sanno nulla. Confermano che nel passaggio perderei i miei vecchi account di e-mail e che dovrei comunque pagare il canone Tin.it fino alla scadenza naturale del contratto. Nel mio caso è ottobre. Per fortuna non ho spedito il fax di disdetta! Sarei stato costretto a pagare, sia pure per qualche mese, un doppio abbonamento per lo stesso servizio Adsl! Naturalmente non ne ho fatto nulla e ho deciso di restare con Tin.it.
Aldilà dell'esperienza personale, alcune considerazioni: Telecom Italia ha fatto un uso per lo meno leggero, se non spregiudicato, delle informazioni personali che mi riguardavano. Una violazione della privacy? Quasi certamente. Inoltre mi chiedo e vi chiedo: è corretto questo comportamento commerciale ai danni di un altro provider, per di più dello stesso gruppo aziendale?
Pino Bruno-giornalista/scrittore.