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  1. #1
    Utente di HTML.it
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    Tempi tecnici e Recesso Adsl

    Quesito per i moderatori e per gli esperti.
    Realisticamente, è possibile che un provider alle prese con la soluzione di un problema tecnico di connessione di un suo cliente, abbia bisogno di ben 15gg. per trovare una soluzione?
    Mi riferisco al fatto che la diffida ad adempiere viene di solito intimata col termine di 15gg, entro il quale ripristinare il giusto servizio. Tuttavia la legge da la possibilità di un termine minore (anche un solo giorno!), purché adeguato alla natura del contratto.
    Quest'espressione, giuridica, in realtà ha un duplice risvolto: la natura del contratto va riferita, infatti, alle esigenze di entrambi i contraenti.
    Es.: contratto annuale adsl.
    40 gg di disservizio possono anche essere motivati da un problema tecnico di ardua soluzione, ma di certo sono un'enormità per la posizione dell'utente. E' chiaro che in tal caso una diffida ad adempiere che ponga solo 3gg. per la soluzione del problema è plausibile, in primo luogo perché né sono passati già 40 eppoi perché diventa insostenibile la situazione dell'utente in relazione alla durata complessiva del contratto.
    Qualora il disservizio perduri da meno tempo (es.10-15gg.), torna ad avere rilievo secondo me anche la difficoltà del provider nel trovare soluzione ai problemi.
    Ma secondo voi, un problema di connessione lenta (il mio attuale è con Tiscali, e come tanti viaggio da quasi 20gg. a 3 K/s) può richiedere davvero ben 15gg. per la sua soluzione, in aggiunta a quelli già trascorsi?
    Io credo che il tempo trascorso in attesa del servizio, giustifichi l'imposizione per diffida di un termine minore in capo al provider affinché ripristini il servizio stesso.
    Mettiamo di poter diffidare con termine 5gg.: il provider inadempiente potrebbe così avere meno tempo per politiche ostruzionistiche (del tipo ripristino temporaneo della banda), e soprattutto l'utente otterrebbe il recesso prima e potrebbe concentrarsi sul definitivo stacco della linea da parte del provider inadempiente...
    Scusate la prolissità, ma vorrei sapere cosa ne pensate dell'aspetto tecnico... 5gg. possono bastare?
    Saluti
    P.

  2. #2
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    Non essendo in grado di giudicare quali tipi di problemi un provider possa trovarsi ad affrontare, e quali sono i tempi di ripristino del servizio, consiglio di lasciare 15gg come termine, per evitare contestazioni sulla congruità dello stesso come legge richiede.
    Inoltre, c'è un aspetto da considerare: i rapporti tra contraenti devono essere sempre improntati a buona fede e correttezza. Se anche il servizio fosse ripristinato entro il 17° giorno, e nei due giorni precedenti il cliente non avesse stipulato contratti con altri provider, subito danni economici, e l'isp non si rifiuti di stornare dalla fattura il periodo di inutilizzo, sarebbe certo in malafede invocare l'avvenuta risoluzione, che è rimedio ESTREMO contro l'inadempienza di una parte, ma l'altra parte ha per legge il dovere di non ostacolare pretestuosamente l'esecuzione del contratto e la prosecuzione del rapporto.
    Se invece il provider non solo riattiva il servizio con un certo ritardo, ma rifiuta anche qualsiasi forma di rimborso per il periodo non goduto, allora si può essere "fiscali", in quanto all'atteggiamento ostruzionistico, e in definitiva scorretto, del provider è doveroso opporre l'avvenuta risoluzione nel modo più formalistico.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  3. #3
    Utente di HTML.it
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    Originariamente inviato da agiaco
    Non essendo in grado di giudicare quali tipi di problemi un provider possa trovarsi ad affrontare, e quali sono i tempi di ripristino del servizio, consiglio di lasciare 15gg come termine, per evitare contestazioni sulla congruità dello stesso come legge richiede.
    In effetti è l'unico dubbio. Certo non possiamo tralasciare che ai 15gg. si sommano i 10, 20, 30 che uno aspetta prima di inviare la diffida. Mica poco!


    Inoltre, c'è un aspetto da considerare: i rapporti tra contraenti devono essere sempre improntati a buona fede e correttezza. Se anche il servizio fosse ripristinato entro il 17° giorno, e nei due giorni precedenti il cliente non avesse stipulato contratti con altri provider, subito danni economici, e l'isp non si rifiuti di stornare dalla fattura il periodo di inutilizzo, sarebbe certo in malafede invocare l'avvenuta risoluzione, che è rimedio ESTREMO contro l'inadempienza di una parte, ma l'altra parte ha per legge il dovere di non ostacolare pretestuosamente l'esecuzione del contratto e la prosecuzione del rapporto.
    Alt. Qui non sono d'accordo. La risoluzione del contratto nel caso di decorso del termine di diffida (15gg.), avviene "di diritto", a prescindere cioé dal comportamento delle parti successivamente dal 15° giorno ed anzi a prescindere dalle intenzioni degli stessi.
    Se l'isp ripristina il servizio a 15gg e 1 min. il contratto è e resta risolto senza che nessuno possa invocare scorrettezza o mala fede.
    Questo non significa nemmeno ostacolare la controparte.
    Il discorso vale anche a prescindere dal fatto che ai 15 gg. si aggiungano altri giorni d'inadempienza!


    Se invece il provider non solo riattiva il servizio con un certo ritardo, ma rifiuta anche qualsiasi forma di rimborso per il periodo non goduto, allora si può essere "fiscali", in quanto all'atteggiamento ostruzionistico, e in definitiva scorretto, del provider è doveroso opporre l'avvenuta risoluzione nel modo più formalistico.
    Non ti seguo. Se l'isp non ti ripristina il servizio e per giunta non ti rimborsa nulla, allora possiamo essere "fiscali"?
    Sarà che tifo per la tutela del consumatore, ma se dopo 1 mese (mettiamo compresi i 15gg di diffida) l'isp non si fa vivo, ci sta tutta la causa di risarcimento del danno, (fermo il contratto già risolto).
    E con cattiveria!!
    Il vero problema ostruzionistico è se non ti liberano la linea! In quel caso, legalmente, solo un provvedimento cautelare d'urgenza può liberare l'utente dall'impaccio e secondo me, trascorso il termine della diffida è bene inviare un'ulteriore comunicazione che, preso atto della risoluzione del contratto, faccia presente l'eventualità del ricorso giudiziario...
    P.

  4. #4
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    Il principio di buona fede e correttezza è immanente in ogni contratto, ed in genere tutela il contraente debole.
    La risoluzione per inadempimento non è il recesso, che opera di diritto a prescindere da qualsiasi circostanza, ma è subordinata al verificarsi di una grave condizione, la più grave possibile per un contratto: l'inadempimento.
    Se il disservizio viene sanato dopo un giorno dallo scadere del termine, e la parte non ha avuto gravi danni, non consentire la prosecuzione del contratto sarebbe certo espressione di scorrettezza; se il problema è risolto, il provider accetta di stornare i giorni di disservizio, non si vede quale vantaggio possa venire all'utente dal risolvere un contratto liberamente firmato (salvo che non sia l'ennesima volta che questo succede).
    Il principio vale per tutti i contratti di durata; non si può ad esempio invocare la risoluzione del contratto di affitto se il conduttore (affittuario) paga la pigione con un giorno di ritardo (a meno che, ecc...)
    Il recesso è automatico perchè svincolato dall'oggetto del contratto; la risoluzione dipende da una patologia che le parti, entrambe, hanno l'obbligo di contribuire a sanare.
    Ci sono migliaia di pagine di contributi dottrinali sulla buona fede nelle varie fasi del contratto (1337, 1358 c.c. ecc...) e, proprio per la tutela del contraente debole, i giudici sono oggi molto sensibili all'argomento: il formalismo rigido danneggia sempre il più debole.
    Ma sono soltanto questioni ipotetiche, perchè il ricorso al giudice è improbabile...
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  5. #5
    Utente di HTML.it
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    Quello che conta, anche dal punto di vista della correttezza e buona fede, non è tanto la gravità del danno che subisce l'utente, bensì la gravità dell'inadempimento posto in essere dall'isp.
    Anche la giurisprudenza è chiara sul punto.
    Se consideriamo la gravità dell'inadempienza come intrinseca col fatto di andare a 3 K/s ed inviamo la diffida dopo aver già sopportato 10-20 gg. di disservizio (in modo da escludere l'occasionalità dello stesso), la questione della buona fede da parte nostra è interamente assorbita dalla risoluzione operata "di diritto".
    Solo scegliere un termine non congruo potrebbe configurare scorrettezza, (nei contratti preliminari immobiliari, ad es., è scorretto mandare una diffida senza indicare luogo, data e ora dell'incontro per la firma del definitivo: qua mi pare sufficiente parlare di ripristino del servizio adsl).
    Se diamo per buoni i 15gg o addirittura assumiamo la possibilità di considerare un termine inferiore, noi siamo comunque in buona fede, anche se dopo i 15gg. l'isp si offre - tardivamente - di scontare la tariffazione...
    La buona fede, nel nostro caso, si riduce a rispetto del principio di leale collaborazione ed in particolare nell'indicazione di congruo termine insieme con l'attesa di tot. giorni prima di inviare la diffida.

    Il motivo del thread però è un altro: se l'isp non solo non mi risolve in tempi brevi il problema ma non mi dice neppure quale sia il problema (come avviene di regola), allora io, dopo 15, 20, 30 giorni già trascorsi, sarò ben giustificato se scelgo un termine anche inferiore ai 15gg?

  6. #6
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    Originariamente inviato da Prottigol


    Il motivo del thread però è un altro: se l'isp non solo non mi risolve in tempi brevi il problema ma non mi dice neppure quale sia il problema (come avviene di regola), allora io, dopo 15, 20, 30 giorni già trascorsi, sarò ben giustificato se scelgo un termine anche inferiore ai 15gg?
    Se non hai particolari esigenze per cui necessiti immediatamente dell'ADSL non credo, perchè non esiste un obbligo dell'isp di metterti al corrente in termini esatti del tipo di problema di cui si tratta. Il termine di 15 giorni è "sicuro" perchè certamente congruo; tu puoi anche rischiare e assegnarne uno più basso, magari poi in sede di giudizio si viene a scoprire che il problema era uno spinotto staccato!
    Poi tieni conto che finchè la lettera arriva, viene letta, passata all'ufficio competente, con tutti gli altri interventi in corso, i 15 giorni si riducono molto, quindi anche se conoscessi il tipo di problema di cui si tratta, come puoi valutare il carico di lavoro che hanno?
    Io non rischierei...
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  7. #7
    Utente di HTML.it
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    108
    Come avrai capito, mi piace approfondire le possibilità ed i diritti che abbiamo!!
    Cmq a quanto ne so, in molti casi e nonostante la burocrazia, alcuni isp riescono a riportare la banda su per qualche giorno per bruciarti la diffida.
    So che è roba da truffa (ammesso che sia vero, l'ho solo sentito dire a giro per il forum), ma intanto ti fregano il rimedio più comodo e stragiudiziale che hai...
    P.

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di seclimar
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    c'e' una regola fondamentale....
    non contemplata dalle leggi...

    chi ha i soldi in mano... in caso di contestazioni ....vince

    se voi avete gia' pagato non vedrete piu' una lira... se non andando per vie legali (cosa costosa)

    se non avete pagato invece avete i coltello dalla parte del manico..
    la grossa società non andra' per vie legali per pochi euro rischiando una sconfitta!

  9. #9
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    Originariamente inviato da seclimar
    c'e' una regola fondamentale....
    non contemplata dalle leggi...

    chi ha i soldi in mano... in caso di contestazioni ....vince

    se voi avete gia' pagato non vedrete piu' una lira... se non andando per vie legali (cosa costosa)

    se non avete pagato invece avete i coltello dalla parte del manico..
    la grossa società non andra' per vie legali per pochi euro rischiando una sconfitta!
    Su questo sono d'accordo!
    Sui diritti dei consumatori che sembrano inadeguati, forse lo sono, ma dieci anni fa la situazione era catastrofica!
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  10. #10
    finalmente...questo è parlare di cose serie....
    quindi facciamo il punto della situazione.....
    20 giorni fa è iniziato il mio calvario...telefonate al servizio tecnico,mail di diffida rimandate al mittente....ed ecco che si avvicina la scadenza del mio abbonamento (premetto che ho gia sistemato la faccenda del tacito rinnovo), secondo voi posso chiedere il distacco immediato della portante??non mi fregherebbe pagare un altro mese a vuoto(tanto l'ho fatto per gli altri 12 mesi passati...)però non sono neanche autorizzati, a mio modesto parere, a tenerti occupato il doppino in centrale, si potrebbe parlare di "sequestro di linea!!!!allora che dite, provo anche questa soluzione?
    la vita è come la scaletta di un pollaio.....cutta e cchina i medda

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