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  1. #1

    gestione errori via email

    Ciao a tutti!
    ho un bel quesito da porvi, è possibile realizzare un sistema in grado di tracciare tutti gli errori che si verificano nel sito ed inviarli via mail appena si verificano?

    Per l'invio con mail non c'è problema. Il problema è questo:

    facciamo finta che ho una pagina di questo genere....

    <html><head> ... <body>
    <%
    righe di codice di qualsiasi tipo (naturalmente sempre ASP )
    %>
    </body></html>

    Posso fare una cosa così..

    <html><head> ... <body>
    <%
    On Error Resume Next
    ...
    righe di codice di qualsiasi gneere
    ...
    if error<>0 then
    invia una mail con gli eventuali errori
    end if
    %>
    </body></html>


    In pratica, posso mettere l'if error<>0 anche a fine pagina invece che inserirlo subito dopo al punto in cui suppongo si verificherebbe un errore?

    E se si verifica più di un errore, essendo che l'if error è a fine script come posso scorrere gli errori per inviarli via mail?


    Grazie mille!!!
    Ciao a tutti!!
    Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.

  2. #2
    nessuno che mi sa aiutare?
    mi sono spiegato male forse?
    Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.

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