Salve a tutti.
Ho trovato un articolo che posto qui sotto, scoperto per caso sul quotidiano Libero.
L'ho scansionato e trasformato con OCR, se c'è qualche errore è perchè l'ho riletto velocemente (sono in agenzia che lavoro per una consegna).
Da notare come hanno scritto tag e meta tag!!!!! :rollo:
Epidemia di parassiti su Google
da Libero
Il motore di ricerca preso d'assalto da siti che si infiltrano nel sistema per ottenere maggiore visibilità
MILANO - Specchietti per le allodole informatici. A volte dei "triangoli delle Bermuda" della navigazione sul Web dai quali, una volta entrati, non è facile uscire se non con un dito veloce e un click rapido. Sono i cosiddetti "parassiti": siti Internet, portali, motori di ricerca che si intrufolano a tradimento nelle ricerche effettuate tramite Google.
Un fenomeno che si presenta soprattutto quando a interessare è un prodotto di cui vogliamo conoscere il prezzo e le offerte sul mercato. Basta entrare in Google, inserire la parola chia_ve, cliccare e appaiono le varie opzioni. Il minimo che ci si possa aspettare è trovarsi di fronte al sito di un produttore o di un rivenditore che ci pro_ponga il suo catalogo. Nella maggior parte è ciò che avviene, ma spesso il link rimanda a un'altra ricerca, a un altro por_tale. Il parassita, appunto.
Ci aiuta un un esempio. Dobbiamo cambiare lo scaldaba_gno. Facciamo partire la ricerca con la parola chiave e scorriamo tra i vari link. Tra questi, uno ci rimanda al sito www.mrwalIet.it. Ad accoglierci una pagina web con la scritta "la ricerca non ha prodotto alcun risulta_to, inserire nuovo termine". In realtà la ricerca l'avevamo già effettuata, e con successo, su Google che ci offriva varie op_zioni. Ma attraverso l'inseri_mento di quelli che in linguaggio tecnico vengono definiti tagh o megatagh (parole chiave), questo sito è riuscito a intrufo_larsi nella nostra ricerca, ad at_tirarci verso di lui e ad acquisire una visibilità che, altrimenti non avrebbe, offuscato dalla fa_ma di Google.
Il gioco non infrange nessuna regola. Tutto lecito, anche se il link rimanda ad argomenti completamenti diversi. Spesso, tra l'altro, accade che la pagi_na che si apre sia una sottoricerca perfettamente pertinente con quella già effettuata. Il problema è che il meccanismo si trasforma in un serpente che si morde la coda che rimanda sempre a un elenco di articoli senza arrivare nello specifico del prezzo e della qualità del prodotto.
Provando anche con altre parole chiave come stufe bruciatutto, cucine economiche, macchina fotografica i parassiti si ripropongono regolarmente. Tra i più frequenti Kelkoo.com, www.trovaprezzi.it, www.netserve.it.
Un altro esempio, i let_tori dvd. Tra i link che propone Google c'è www.publiweb.it. Clicchiamo e subito si apre un pop up che pubblicizza vino. Un'altra finestra ci propone d'impostare il sito come la no_stra pagina iniziale che si pro_porrà ogni volta che entriamo in Internet. Clicchiamo sul no e appare un'altra ricerca, poco incline a soddisfare la curiosità sui lettori dvd, ma che con banner ci propone "bellissime ra_gazze". Altre esigenze.
Sul sito americano di Google (www.google.com), il proble_ma è stato risolto con l'introduzione di Froogle. Un'opzione che si presenta ai navigatori sulla homepage e che permette di fare ricerche mirate sui pro_dotti. Un catalogo on line che elimina i parassiti, ma che non funziona con le parole italiane.
Ma a sfruttare la fama di Google è anche un altro fenomeno: quello dei "type squatting", siti che giocano sull'errore del na_vigatore. Complice la distrazione e un dito un po' impreciso sulla tastiera e il nome "Google" si può trasformare ad esempio in "Google". Quello che appare non è proprio un brutto spetta_colo per gli uomini. Ma se capita in ufficio la velocità è d'ob_bligo per non essere additato dal collega.
Chiudere le finestre che propongono le foto delle ragazze poco o per nulla vestite non ba_sta. I pop up continuano ad aprirsi ad ogni click e lo scher_mo torna a non essere peccaminoso solo dopo una serie con_secutiva di chiusure a ripetizione nello spazio di pochi secondi. Facendo attenzione a non fare errori: un click sbagliato su una foto potrebbe far scattare una connessione internaziona_le con costi esorbitanti.


Rispondi quotando
La vita è strana per questo bella
