ogni tanto (ogni tantissimo) leggo in queste pagine ove si scrive per diletto e senz'alcuna pretesa, riflessioni intorno alla questione del tempo

non sono molto acuto in quistioni logiche, però avverto come la questione del tempo affascini, preoccupi, stimoli, per quanto scivoli via dalle mani come una saponetta, appena si tenti di stringerla

io credo che ogni piacere o dispiacere nella storia di una vita sia connesso ad una percezione alterata del tempo

esempio: seduto nella sala d'attesa, osservando la porta a vetri, dovrebbe uscire al signora col grembiule stretto in vita, ed in mano forse una busta, il responso della tua ecografia al fegato

dieci minuti, pesanti come dieci ore, il tempo pesa

esempio: mentre la sera stinge gli ultimi bagliori del tramonto, sulla finestra di un bel piccolo albergo, in Toscana, e si consuma il momento estatico del connubio amoroso, frusciar di lenzuola, quel momento, breve, il tempo è miracolosamente fermo, non conta il prima e il dopo, è breve, per l'orologio, ma senza tempo, ampio ed appagante, il tempo è sconfitto, lì

forse una vecchia canzone, alla radio, accarezza il tuo tempo passato, e sembra quasi che il tempo di una vita, come un'onda calma del mare, ti possa accarezzare

insomma ogni sensazione è tempo che piega la logica dell'orologio, a favore dell'esperienza

il termine sesso sfrenato sta nel titolo solo per attrarre più lettori

buona serata a tutti