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  1. #31
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Adesso capisco the_hitcher e le sue esitazioni nel darci un’impressione sul film.
    La capisco perché, a botta calda, mi trovo nella stessa situazione.
    Un po’ perché “Flags of our fathers” offre diversi spunti di riflessione attraverso i quali si può arrivare anche alla guerra che conosciamo, l’Iraq ( o che forse “crediamo” di conoscere), un po’ perché, perseguendo un filone di pensiero forse poco americano ma molto “eastwoodiano”, in questa storia non ci sono eroi, né tantomeno divisioni in buoni e cattivi.

    Il film è un racconto, anzi una sorta di racconto-documentario della famosa foto di Iwo-Jima e di quella feroce battaglia, rivissuto attraverso i ricordi dei superstiti raccolti dal figlio dell’infermiere “Doc” Bradley, uno degli “eroi” immortalati nella foto di quello storico alzabandiera. E di ciò che seguì a quella foto e ai suoi tre superstiti.



    Nelle scene di guerra è appositamente girato con filtri grigio-blu, per rimandare ai documentari del tempo. Il dopo-battaglia, invece, è tutto a colori. Forse perché gli eroi a colori sono più belli di quelli in bianco e nero. Almeno, fino a quando “servono” e preferibilmente se sono bianchi. Come in tutti i documentari il film fa largo uso della voce fuori campo e nell’assieme si avvale di un montaggio a tratti convulso, con forse troppi flash-back…
    Non mi sento di dare un giudizio complessivo, trovo che Eastwood abbia voluto andare oltre il fatto bellico per tracciare un quadro verosimile dell’America degli anni ’40 e delle tante contraddizioni che ci fanno contemporaneamente amare e odiare quel paese, ancora oggi. Raccontando, in mezzo, una storia di uomini come tanti, che si sono ritrovato eroi per caso.
    Come in tutte le guerre della storia.

    Invito a non perdere assolutamente i titoli di coda, sono un vero valore aggiunto.
    Lì c’è tutta la battaglia di Iwo-Jima, con le vere foto scattate nel 1945. Foto che danno anche la misura di quanto la ricostruzione filmica sia stata accurata. Scorrono al suono di un pianoforte ma al termine del film che abbiamo appena visto quelle immagini fisse, statiche, riescono a dare un’impressione drammaticamente dinamica, di uomini in movimento, di urla, di rombi di aerei, di vite in bilico...
    Da guardare in silenzio, sono esse sole un film nel film.

    Per finire, due perplessità tutte personali, che butto lì:
    1. sospetto uno zampino di (inutile) buonismo spielberghiano nel finale del film (Steven Spielberg è il produttore, ed è un produttore di peso)
    2. mi spiace che contemporaneamente non sia uscita la visione “dall’altra parte”, quel “Letters from Iwo-Jima” che dovrebbe raccontare il punto di vista giapponese. Ho l’impressione che la visione globale dell’opera di Eastwood ne avrebbe giovato e forse è anche uno dei motivi per cui lascio in sospeso il giudizio.
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  2. #32
    Originariamente inviato da wsim
    Adesso capisco the_hitcher e le sue esitazioni nel darci un’impressione sul film.
    ....
    Invito a non perdere assolutamente i titoli di coda, sono un vero valore aggiunto.
    Lì c’è tutta la battaglia di Iwo-Jima, con le vere foto scattate nel 1945. Foto che danno anche la misura di quanto la ricostruzione filmica sia stata accurata. Scorrono al suono di un pianoforte ma al termine del film che abbiamo appena visto quelle immagini fisse, statiche, riescono a dare un’impressione drammaticamente dinamica, di uomini in movimento, di urla, di rombi di aerei, di vite in bilico...
    Da guardare in silenzio, sono esse sole un film nel film.

    Per finire, due perplessità tutte personali, che butto lì:
    1. sospetto uno zampino di (inutile) buonismo spielberghiano nel finale del film (Steven Spielberg è il produttore, ed è un produttore di peso)
    2. mi spiace che contemporaneamente non sia uscita la visione “dall’altra parte”, quel “Letters from Iwo-Jima” che dovrebbe raccontare il punto di vista giapponese. Ho l’impressione che la visione globale dell’opera di Eastwood ne avrebbe giovato e forse è anche uno dei motivi per cui lascio in sospeso il giudizio.
    non avrei potuto dirlo meglio, è un film che toglie il fiato
    sui titoli di coda non solo ero in silenzio, ma anche completamente immobile e trattenendo il respiro, con quelle immagini assolutamente sconvolgenti che scorrono sullo schermo e si animano di ricordi. ecco, in questo credo che ci sia la risposta alla tua prima perplessità, se spielberg ci ha messo del suo nella ricostruzione delle vicende famigliari dandogli quell'aria "middle-class/volemose bene" a lui cara, eastwood dal canto suo non ci ha permesso di uscire dalla sala a cuor leggero
    sulla seconda concordo, un intervallo di qualche settimana tra l'uscita dei due film sarebbe stato perfetto, 6/7 mesi annacquano troppo il confronto, l'emozione del primo rimarrà un pallido ricordo
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  3. #33
    eh si bello bello, PEM PEM PEM poi un po di flaccidume, ma sostenibile, belli i flashback INFERMIEREEEE PEM PEM KATABOOOOM, MORIREMO TUTTI, morti sangue , si si bello, solo che gli ultimi 20 minuti di miele mi hanno fatto addormentare

  4. #34
    Originariamente inviato da jonnym78
    eh si bello bello, PEM PEM PEM poi un po di flaccidume, ma sostenibile, belli i flashback INFERMIEREEEE PEM PEM KATABOOOOM, MORIREMO TUTTI, morti sangue , si si bello, solo che gli ultimi 20 minuti di miele mi hanno fatto addormentare
    Potevi scrivere "spoiler"

  5. #35
    ho letto una recensione mediocre sostenuta però da un buono spunto, il paragone con il cinema di Ford ed in particolare un film del '45 "I sacrificati di Bataan" (in inglese They were expendible, erano sacrificabili) al cui riguardo ho trovato solo un breve trafiletto
    Azioni di due ufficiali americani a bordo delle loro motosiluranti appena dopo Pearl Harbour. Il titolo originale dice che "erano sacrificabili", e tutto il film è un commosso omaggio all'eroismo dei piccoli soldati di prima linea. Quasi privo di retorica, addirittura "scomodo" (siamo alla fine del conflittto, e il tema non è esattamente trionfalistico), con momenti quasi documentari e altri di forte tensione.
    qualcuno ne sa qualcosa in più? vi è capitato di vederlo?
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  6. #36
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    Originariamente inviato da the_hi†cher
    ho letto una recensione MEDIOCRE ...


  7. #37
    Originariamente inviato da aeterna
    aspe'... ho letto SU UN GIORNALE una recensione mediocre
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  8. #38
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    Originariamente inviato da the_hi†cher
    un film del '45 "I sacrificati di Bataan"

    qualcuno ne sa qualcosa in più? vi è capitato di vederlo?
    E' un bel film, anche se non privo della retorica bellica caratteristica del cinema di quegli anni.
    D'altra parte anche John Ford, se ben ricordo, aveva militato in marina, difficile che nel '45 uno potesse sputare nel piatto dove aveva mangiato...

    Tuttavia, anche se realizzati come film di pura propaganda sempre in quegli anni, "Gli eroi del pacifico" e "Obbiettivo Burma" sono due film di guerra di tutto rispetto, e non privi di quel tema di solidarietà tra compagni d'arme che si ritrova anche in "Flags..."
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  9. #39
    un film meraviglioso. Condivido il parere di wsim.

    i temi trattati, e per come sono stati trattati, rendono il film una vera perla.
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  10. #40
    Originariamente inviato da wsim
    E' un bel film, anche se non privo della retorica bellica caratteristica del cinema di quegli anni.
    D'altra parte anche John Ford, se ben ricordo, aveva militato in marina, difficile che nel '45 uno potesse sputare nel piatto dove aveva mangiato...

    Tuttavia, anche se realizzati come film di pura propaganda sempre in quegli anni, "Gli eroi del pacifico" e "Obbiettivo Burma" sono due film di guerra di tutto rispetto, e non privi di quel tema di solidarietà tra compagni d'arme che si ritrova anche in "Flags..."
    e infatti l'associazione di idee ai film "come una volta" nasce quasi istantanea di fronte all'opera di eastwood, ma era il paragone diretto con il film di ford che mi incuriosiva... vedrò di recuperarlo
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