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Ricariche cellulari, se Bersani non concretizza l'Unione europea pronta a sanzionare l'Italia
Battilocchio: «Importante risolvere la questione dei costi fissi, interrogazioni alla Commissione europea»
Roma (Giovanni Perrino) - Il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani sta cercando di eliminare alcune imposte o aggiunte improrie sulle carte telefoniche prepagate. Ma dall'Unione europea fanno sapere che il ministro DEVE procedere in fretta.
«Prendiamo atto dell'interessamento del ministro Bersani per l'abbattimento dei costi imposti dagli operatori sulle ricariche dei cellulari, anche se deve stare attento: solo un impegno tempestivo potrà scongiurare il rischio di una procedura d'infrazione verso il nostro Paese».
Alessandro Battilocchio, parlamentare europeo del Nuovo Psi, mette in guardia l'Italia. E aggiunge: «La Commissione europea, sta monitorando la situazione italiana dopo la petizione di Andrea D'ambra che ha raccolto 800mila firme e l'indagine conoscitiva delle autority nazionali. Con l'onorevole Roberta Angelilli abbiamo inoltre presentato alla Commissione una serie di interrogazioni per meglio tutelare i diritti e gli interessi dei consumatori italiani. È importante risolvere tale situazione perché quello del costo fisso sulle ricariche è un problema che colpisce soprattutto i ragazzi».
da
http://www.ifatti.com/articolo.asp?ID_ARTICOLO=688
Ma questa è la strategia delle sinistre al governo: colpire le categorie deboli, non protette da potenti sindacati, come gli artigiani marginali, e favorire i grandi gruppi.
Ovviamente al primo posto le COOP, questo polipo che non paga le tasse gravanti sulle altre imprese perché privilegiato dal sistema di consociativismo politico-economico che arricchisce il partito DS, ex «dei lavoratori». (1)
Ma naturalmente, l’occhio di riguardo è per tutti gli altri gruppi potenti.
Bersani mica ha «liberalizzato» le tariffe del gas e dell’elettricità, mica si è accorto dei monopoli di fatto di ENI ed ENEL che fanno costare l’energia al cittadino italiano cinque volte più che nel resto d’Europa; mica ha spezzato il cartello dei gestori telefonici, questo scandalo che grida vendetta.
E nemmeno ha toccato il cartello bancario che ruba gli interessi ai depositanti, quando non rifila ai poveri pensionati bond argentini e simili porcherie per truffarli apertamente e semplicemente.
No, quelli no: quelli hanno i soldi (rubati a noi) e finanziano i partiti.
Per loro, niente concorrenza.
Alla frusta i taxisti, i barbieri, i tabaccai, i giornalai: questi miliardari, questi affamatori del proletariato.