Originariamente inviato da wsim
1) molto, ma continuo a non condividere l'opinione
2) non ci sono italiani diversi o tedeschi diversi o sudafricani diversi, ci sono
uomini che si ricordano di essere esseri umani e uomini che lo dimenticano.
Sto terminando un libro sull'Apocalisse tedesca degli anni '44-'45, si raccontano esperienze di militari e civili di tutti i fronti.
E leggi del militare tedesco che era uscito dalla trincea, e aveva raccolto un ferito americano e l'aveva riportato nelle linee americane e gli americani lo avevano riempito di cioccolata e sigarette e rimandato indietro, e leggi del tedesco che aveva ammazzato a freddo un pilota alleato prigioniero, perchè i piloti alleati bombardavano la Germania. E così per i russi, per gli americani, per gli inglesi e per i polacchi, per tutti coloro che erano coinvolti in quelle immense tragedie.
C'è chi ha continuato a esser uomo qualunque sia stato il suo credo o la sua divisa, e chi no. e così è stato per i persecutori (o per i salvatori ) degli ebrei. Non credo ai popoli migliori.
Non sottovaluto le diversità culturali, la diversa storia, e tutto quanto ha creato delle disparità oggettive. Fanno la differenza, è vero, ma non giustificano nulla.
Un ex-deportato che sono andato a sentire l'anno scorso si è salvato da una delle "marce della morte" perchè una guardia a un certo punto gli ha fatto cenno di fuggire e si è voltata dall'altra parte...
In fondo sempre uomini rimaniamo.