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  1. #11
    Utente di HTML.it
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    Originariamente inviato da and4linux
    Lo Spam non è in quello che scrivi, ma sta nel fatto che tu utilizzi un indirizzo e-mail di un privato/società senza che questo/a ti abbia dato il consenso

    Se acquisti indirizzi dalle socierìtà di cui parlavano Trimball ed Evi puoi mandare direttamente la proposta commerciale.


    Grazie davvero. Adesso ho capito ed acquisterò gli indirizzi. Mi sei/siete stati di grande aiuto. Scusatemi se ho approfittato della vostra pazienza e concordo in tutto sul proverbio:Male non fare paura non avere

  2. #12
    Utente di HTML.it L'avatar di Evi|A|ivE
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    Una sentenza della corte di cassazione (ora non trovo il link dell'articolo comparso su punto-informatico) ha condannato una ditta che inviava la famosa mail "vorremmo inviarle info sui nostri servizi bla bla".

    Il problema è che la legge sulla protezione della privacy non è molto chiara, e paradossalmente chi incontra piu difficoltà è proprio chi, come te, vuol far le cose per bene

    Reinoltor la domanda a chi usa qusto strumento (mail marketing) per sapere se è lecito mettere la fonte (per me lo sarebbe, ma cio ch eposso pensare io conta poco davanti a leggi precise) che ha fornito la mail.

    Sarebbe un lecito sollevarsi da ogni responsabilità, visto che in molti siti viene dichiarato che le email verranno utilizate da ditte terze collegate al sito di iscrizione all'X servizio.

    Il problema è che non ho idea cosa accadrebbe nel caso in cui la ditta si sia procurata gli indirizzi con metodi poco ortodossi.

    La colpa sarebbe di chi ha acquistato gli indirizzi senza esserci sincerato della bonta degli stessi, o di chi li fornisce senza permesso?

    [Disclaimer: le | nel nome non son li per far figo, evito solo di trovarmi spammato il nick nelle millemila pagine del forum in serp ..]

  3. #13
    Originariamente inviato da Evi|A|ivE

    Il problema è che non ho idea cosa accadrebbe nel caso in cui la ditta si sia procurata gli indirizzi con metodi poco ortodossi.

    La colpa sarebbe di chi ha acquistato gli indirizzi senza esserci sincerato della bonta degli stessi, o di chi li fornisce senza permesso?


    Premetto che nn uso questi servizi e nn ho avuto esperienze in merito.

    In via generale tuttavia, basterebbe scrivere nel contratto di compravendita che la parte venditrice dichiara sotto la sua responsabilità che ha adempiuto agli obblighi di legge riguardanti la vendita a terzi degli elenchi oggetto del contratto.

    In poche parole bisogna che chi vende dichiari che può farlo a termini di legge. Questo vale in generale per un bel pò di beni/servizi e davanti ad un giudice fa molto, davvero tanto.


    Male non fare, paura non avere
    InfoCongressi.com
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    Mondiali Sudafrica 2010

  4. #14
    Mi spiace ammetterlo, ma mi trovo di nuovo d'accordo con Evi|A|ivE

    L'unico dato certo della normativa è che è assolutamente incomprensibile e controversa.

    In linea di massima, come dice and4linux, nel momento in cui chi ti fornisce gli indirizzi e-mail ti assicura che li ha avuti in modo lecito e che per ognuno di essi dispone dell'autorizzazione al trattamento dei dati personali, tu dovresti essere a posto.

    E' anche vero che chi acquista dovrebbe verificare. In questo caso sarebbe auspicabile (non lo fa nessuno e la mia potrebbe essere una proposta) che insieme all'indirizzo email venga anche fornita la data e l'ora di autorizzazione e il tipo di autorizzazione fornita (trattamento interno o cessione dei dati o entrambi).

    Concludo dicendo anche che, in ambito B2B, spesso la percezione dello spam è minore se il servizio offerto è contestuale e utile per l'attività di chi lo riceve, premesso che comunque a norma di legge sempre di spam si tratta.

    Certo è che, lo ripeto da anni, questa normativa è allucinanate se applicata ai rapporti tra aziende, limitando in modo incredibile l'instaurarsi di relazioni commerciali.

    Concludo prima che qualcuno mi insulti
    E-mail marketing blog: consigli, casi pratici e discussioni sul mondo dell'e-mail marketing.
    Offerte di lavoro SEO/SEM

  5. #15
    Utente di HTML.it
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    Originariamente inviato da Trimball
    Mi spiace ammetterlo, ma mi trovo di nuovo d'accordo con Evi|A|ivE

    L'unico dato certo della normativa è che è assolutamente incomprensibile e controversa.

    In linea di massima, come dice and4linux, nel momento in cui chi ti fornisce gli indirizzi e-mail ti assicura che li ha avuti in modo lecito e che per ognuno di essi dispone dell'autorizzazione al trattamento dei dati personali, tu dovresti essere a posto.

    E' anche vero che chi acquista dovrebbe verificare. In questo caso sarebbe auspicabile (non lo fa nessuno e la mia potrebbe essere una proposta) che insieme all'indirizzo email venga anche fornita la data e l'ora di autorizzazione e il tipo di autorizzazione fornita (trattamento interno o cessione dei dati o entrambi).

    Concludo dicendo anche che, in ambito B2B, spesso la percezione dello spam è minore se il servizio offerto è contestuale e utile per l'attività di chi lo riceve, premesso che comunque a norma di legge sempre di spam si tratta.

    Certo è che, lo ripeto da anni, questa normativa è allucinanate se applicata ai rapporti tra aziende, limitando in modo incredibile l'instaurarsi di relazioni commerciali.

    Concludo prima che qualcuno mi insulti
    Ma dove posso,e se si può, affittare una lista di indirizzi che dispone dell'autorizzazione al trattamento dei dati personali?

  6. #16
    E' una domanda un po' generica, perchè bisognerebbe sapere la tipologia di utenza a cui si rivolgono i tuoi prodotti (B2B o B2C?), il settore in cui opera la tua azienda (turismo, meccanica, giocattoli?).

    In linea di massima puoi veicolare le tue comunicazioni attraverso le newsletter di altri siti, meglio se in target con la tua attività.

    Faccio un esempio: se produci tegole per tetti potresti rivolgerti a edilportale per inviare una newlsetter dedicata alla tua azienda, a tutte le imprese edili che sono registrate nel loro portale.

    Lo stesso vale per l'utenza privata, devi analizzare siti di community, portali tematici e vedere chi ti permette di inviare newsletter ai propri utenti.

    Ti avviso che i costi, sia in un caso che nell'altro, non sono bassi, anche perchè gli indirizzi targhettizzati sono un grosso valore per chi li detiene.
    E-mail marketing blog: consigli, casi pratici e discussioni sul mondo dell'e-mail marketing.
    Offerte di lavoro SEO/SEM

  7. #17
    Utente di HTML.it
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    Originariamente inviato da Trimball
    E' una domanda un po' generica, perchè bisognerebbe sapere la tipologia di utenza a cui si rivolgono i tuoi prodotti (B2B o B2C?), il settore in cui opera la tua azienda (turismo, meccanica, giocattoli?).

    In linea di massima puoi veicolare le tue comunicazioni attraverso le newsletter di altri siti, meglio se in target con la tua attività.

    Faccio un esempio: se produci tegole per tetti potresti rivolgerti a edilportale per inviare una newlsetter dedicata alla tua azienda, a tutte le imprese edili che sono registrate nel loro portale.

    Lo stesso vale per l'utenza privata, devi analizzare siti di community, portali tematici e vedere chi ti permette di inviare newsletter ai propri utenti.

    Ti avviso che i costi, sia in un caso che nell'altro, non sono bassi, anche perchè gli indirizzi targhettizzati sono un grosso valore per chi li detiene.
    Grazie! Comunque l'azienda tratta di prodotti per l'ambiente e la campagna di mail marketing dovrei farla all'estero. Es. Francia, USA, ecc

  8. #18
    Scusate l'intromissione ma avrei un quesito da proporvi,

    Se io ditta X che vende prodotti Y reperisco gli indirizzi mail di varie aziende su siti internet come ad esempio quello di pagine bianche e mando una mail pubblicitaria vado incontro a illegalità?

    Dal mio punto di vista, se l'azienda Pippo dà il consenso al sito di pagine bianche di rendere visibile la propria mail aziendale chiunque può prenderla e farci ciò che vuole, o sbaglio?

  9. #19
    Originariamente inviato da Crazyb0y

    Dal mio punto di vista, se l'azienda Pippo dà il consenso al sito di pagine bianche di rendere visibile la propria mail aziendale chiunque può prenderla e farci ciò che vuole, o sbaglio?
    Eheheh Forse è il caso che sospendi un attimo il tuo punto di vista e ti metti dal punto di vista di chi si vede bombardato da mail spazzatura... Il fatto che la mia mail sia pubblica non da il diritto di spammarmi alcunchè. E te lo dice uno che è di manica larga su queste cose: cioè a dire che se qualcuno mi invia una mail ( e una sola) con offerte inerenti la mia attività posso anche chiudere un occhio ma se qualcuno spamma mi incavolo non poco...

  10. #20
    Originariamente inviato da bits_dont_bite
    Eheheh Forse è il caso che sospendi un attimo il tuo punto di vista e ti metti dal punto di vista di chi si vede bombardato da mail spazzatura... Il fatto che la mia mail sia pubblica non da il diritto di spammarmi alcunchè. E te lo dice uno che è di manica larga su queste cose: cioè a dire che se qualcuno mi invia una mail ( e una sola) con offerte inerenti la mia attività posso anche chiudere un occhio ma se qualcuno spamma mi incavolo non poco...
    Ovviamente non intendevo operare un massiccio spam ma solo 1 mail che informa (e presuppongo faccia piacere) l'azienda sull'acquisto di prodotti che utilizza a prezzi vantaggiosi.

    Vorrei sapere se 1 sola mail per azienda (ovviamente presa da siti tipo pagine bianche che quindi rendono pubbliche le mail aziendali) inviata va incontro a sanzioni penali od è comunque contro la legge

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