il punto è che la medicina non ufficiale va male se distoglie la gente dalla strade comprovate e percorribili. E cioè: se io ho una cosa curabile, ma non la curo perchè mi fido dell'ignoto, sto facendo un errore.
Però la chiusura mentale contro i farmaci alternativi anche io non la comprendo. Mi sa di baronismo e di lobbismo. Tantissimi farmaci hanno un'origine "bassa" ma oggi sono imprescindibili (la penicillina, ad esempio). Favorire sperimentazioni scientificamente corrette secondo me è fondamentale
e quindi, se una persona non ha altra alternativa residua che un farmaco non ufficiale, non capisco il divieto all'uso "caritatevole", una volta esclusa la tossicità. Il punto poi è che non potremo mai aspettarci grandi risultati da questi farmaci, se vengono somministrati a pazienti moribondi. Sperimentazioni controllate, è questa l'unica strada, ma è sempre il solito problema