Originariamente inviato da Fran©esco
Ma guarda che è il lavoro degli agenti, chiamare i registi per proporre i propri attori. Allen non è il tipo da inserire un attore se non vuole, è piuttosto indipendente. Ha detto di aver visto l'interpretazione della Cruz in Volver e di esserne rimasto colpito. Non so se il manager della Cruz sia tuo amico, ma non trovo da nessuna parte che la Cruz abbia implorato Allen.
Dimostrazione ne è il fatto (e chi ha occhio per il cinema lo nota), che Allen la dirige con una grande passione, tanto che alla fine emerge lei, piuttosto che le sue bellissime colleghe.
So che c'è un abisso, ma se metto "Barcellona" nel titolo, non vuol dire assolutamente che io debba far vedere Barcellona. Chi mi obbliga? Questo è una critica molto campanilistica e capisco che venga da degli spagnoli, ma mi spiace è una critica stupida.
De Sica ha girato "Miracolo a Milano" e di Milano c'è veramente poco in quel film, perché lascia spazio più all'umanità dei protagonisti. Vogliamo prendere un esempio più "basso"? "Un americano a Roma", c'è la scena dove Sordi sale sul colosseo, ma di Roma c'è nient'altro. Una cartolina. Ma perché al protagonista stesso gliene frega poco di Roma, visto che vuole fare l'auanagana.
Allo stesso modo, Allen ci fa vedere delle cartoline perché è quello che gli americani vanno a vedere in vacanza. Barcellona è funzionale alla psicologia dei personaggi.
Ma vivaddio che sia così, altrimenti un regista cosa dovrebbe fare? Un minimo sindacale di panoramiche sul paesaggio e inserire in sceneggiatura dei piani sequenza che facciano vedere anche la parte brutta della città, altrimenti poi deve avere paura di aver fatto vedere solo delle cartoline stereotipate?
Ma chi se ne frega di Barcellona, è un'ambientazione, un modo per inserire dei personaggi in una situazione. Cos'è, maggiore è il "nome" di una città, più grande deve essere il ruolo che ha nel mio film? Ma per favore