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  1. #11
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da wsim
    Fondamentalmente vero.
    Però Allen è una persona intelligente. Per cui ho l'impressione che abbia studiato la situazione, anche vedendola e facendocela vedere (attenzione) dal punto di vista di due turiste americane ricche, annoiate e ignorantelle anzichenò ("non so nemmeno dove sia Oviedo").

    Perchè se vogliamo guardare solo agli stereotipi, anche il cinema di Almodovar, gira e rigira, ne mette in campo diversi, in ogni film, e qui c'è più di qualche concessione almodovariana ;-)

    Parere personale, chiaramente, e comunque la visione, stereotipi o no, mi è piaciuta, e mi ha strappato più di qualche ghigno
    guarda, per fare questo film Woody ha ricevuto una milionata dal governo catalano, ha messo dentro Penelope per pietà (lei lo ha letteralmente implorato di trovargli una parte perchè "non poteva non esserci") e ha tirato fuori una commedia in fretta e furia dove
    - Barcellona, ripeto, c'è solo nel titolo (senza entrare nel merito delle particolarità territoriali, ma è come se fai un film intitolato Vicky Cristina Milano, e la giri in una campagna del torinese dove nessuno parla italiano)
    - piena di stereotipi visti e stravisti (Almodovar è ben diverso, gli stereotipi di Almodovar sono rappresentativi di una realtà ancor ben presente, quelli di Allen in questo film sono visioni anacronistiche e senza base reale, e se no, trovami tu una Barcellona dove nessuno parla catalano, tanto per cominciare).
    -infine, gira e rigira le ultime commedie di Allen son lontane anni luce dall'Allen acuto, fine, dettaglista, ingegnoso di un tempo. Imho.

  2. #12
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Originariamente inviato da lookha
    guarda, per fare questo film Woody ha ricevuto una milionata dal governo catalano, ha messo dentro Penelope per pietà (lei lo ha letteralmente implorato di trovargli una parte perchè "non poteva non esserci") e ha tirato fuori una commedia in fretta e furia dove
    - Barcellona, ripeto, c'è solo nel titolo (senza entrare nel merito delle particolarità territoriali, ma è come se fai un film intitolato Vicky Cristina Milano, e la giri in una campagna del torinese dove nessuno parla italiano)
    - piena di stereotipi visti e stravisti (Almodovar è ben diverso, gli stereotipi di Almodovar sono rappresentativi di una realtà ancor ben presente, quelli di Allen in questo film sono visioni anacronistiche e senza base reale, e se no, trovami tu una Barcellona dove nessuno parla catalano, tanto per cominciare).
    -infine, gira e rigira le ultime commedie di Allen son lontane anni luce dall'Allen acuto, fine, dettaglista, ingegnoso di un tempo. Imho.
    Ti ringrazio per l'interessante opinione, solo che a te, per averne conferma o meno, non resta che andare a vedere il film (che, ripeto, è vedibile)

    Sono invece parzialmente d'accordo sulla tua conclusione, "Match Point" e, un po' meno "Scoop" a me sono piaciuti, e guarda che "Match Point" (IMHO, molto buono) non è affatto lontano, in fondo, dal bellissimo "Crimini e misfatti".
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  3. #13
    Originariamente inviato da lookha
    guarda, per fare questo film Woody ha ricevuto una milionata dal governo catalano, ha messo dentro Penelope per pietà (lei lo ha letteralmente implorato di trovargli una parte perchè "non poteva non esserci") e ha tirato fuori una commedia in fretta e furia dove
    - Barcellona, ripeto, c'è solo nel titolo (senza entrare nel merito delle particolarità territoriali, ma è come se fai un film intitolato Vicky Cristina Milano, e la giri in una campagna del torinese dove nessuno parla italiano)
    - piena di stereotipi visti e stravisti (Almodovar è ben diverso, gli stereotipi di Almodovar sono rappresentativi di una realtà ancor ben presente, quelli di Allen in questo film sono visioni anacronistiche e senza base reale, e se no, trovami tu una Barcellona dove nessuno parla catalano, tanto per cominciare).
    -infine, gira e rigira le ultime commedie di Allen son lontane anni luce dall'Allen acuto, fine, dettaglista, ingegnoso di un tempo. Imho.

    La Cruz secondo me è stata bravissima, nel film.
    Non mi pare inserita a forza. Da quello che leggo, Allen ha dichiarato: “Ho pensato che fosse semplicemente incredibile. Temevo di non riuscire a scritturarla per il mio film ma poi mi ha chiamato il suo agente e mi ha detto che Penelope aveva saputo che avrei girato un film in Spagna e che avrebbe desiderato tantissimo farne parte. Ed è stata la cosa più bella che potessi sentirmi dire. La mia Maria Elena è una forza della natura ed è esattamente quello che è Penélope”

    Il fatto che Barcellona ci sia nel titolo e quasi niente nel film, non lo vedo come un difetto. E' una scelta registica. Allen è da sempre incentrato sulle persone, non sullo sfondo. Altrimenti avrebbe girato un documentario per la pro-loco spagnola, non credi?

    Gli stereotipi li ho visti intelligentente utilizzati: il punto di vista è sempre quello (ignorante, alla fine dei conti, e Allen lo sa) delle due ragazzine americane in vacanza.

    Allen è da tempo che sta sperimentando cifre stilistiche completamente diverse dal passato. Continuare a fare film come Manhattan, oggi giorno, penso che sarebbe un po' ridicolo. Io apprezzo un artista che sappia cambiare registro. Poi è ovvio che vai incontro a critiche pesanti perché la maggior parte delle persone preferiscono appoggiarsi alle certezze. Per esempio, io considero Match Point, film per niente alleniano, uno dei migliori capolavori del cinema degli ultimi 30 anni. C'è chi l'ha considerato un tentativo malriuscito di fare un thriller, senza capire nulla di quello che scorse sullo schermo.
    La prima regola di Utonter è: non parlare di Utonter. La seconda regola: non si parla di Utonter - Ich habe eine schön bratwurst in mein leder hosen -... -.-. . -- --- / -.-. .... .. / .-.. . --. --. .

  4. #14
    ma ora ci propinerà anche la trilogia latina? quaalcuno vorrebbe ammazzare Scarlett Johansson per non riveederla più nei suoi film, gentilmente?
    piattola.com/thule

  5. #15
    Originariamente inviato da Fran©esco
    La Cruz secondo me è stata bravissima, nel film.
    Non mi pare inserita a forza. Da quello che leggo, Allen ha dichiarato: “Ho pensato che fosse semplicemente incredibile. Temevo di non riuscire a scritturarla per il mio film ma poi mi ha chiamato il suo agente e mi ha detto che Penelope aveva saputo che avrei girato un film in Spagna e che avrebbe desiderato tantissimo farne parte. Ed è stata la cosa più bella che potessi sentirmi dire. La mia Maria Elena è una forza della natura ed è esattamente quello che è Penélope”

    Il fatto che Barcellona ci sia nel titolo e quasi niente nel film, non lo vedo come un difetto. E' una scelta registica. Allen è da sempre incentrato sulle persone, non sullo sfondo. Altrimenti avrebbe girato un documentario per la pro-loco spagnola, non credi?

    Gli stereotipi li ho visti intelligentente utilizzati: il punto di vista è sempre quello (ignorante, alla fine dei conti, e Allen lo sa) delle due ragazzine americane in vacanza.

    Allen è da tempo che sta sperimentando cifre stilistiche completamente diverse dal passato. Continuare a fare film come Manhattan, oggi giorno, penso che sarebbe un po' ridicolo. Io apprezzo un artista che sappia cambiare registro. Poi è ovvio che vai incontro a critiche pesanti perché la maggior parte delle persone preferiscono appoggiarsi alle certezze. Per esempio, io considero Match Point, film per niente alleniano, uno dei migliori capolavori del cinema degli ultimi 30 anni. C'è chi l'ha considerato un tentativo malriuscito di fare un thriller, senza capire nulla di quello che scorse sullo schermo.


    Match point merita veramente molto, mentre mi ha lasciato piuttosto basito l'ultimo con McGregor e Farrell, tanto che non ricordo manco il titolo
    piattola.com/thule

  6. #16
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    un up per te , Francesco
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  7. #17
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da wsim
    Ti ringrazio per l'interessante opinione, solo che a te, per averne conferma o meno, non resta che andare a vedere il film (che, ripeto, è vedibile)

    Sono invece parzialmente d'accordo sulla tua conclusione, "Match Point" e, un po' meno "Scoop" a me sono piaciuti, e guarda che "Match Point" (IMHO, molto buono) non è affatto lontano, in fondo, dal bellissimo "Crimini e misfatti".
    lo so, sto parlando senza averlo visto, lo so
    Pero a mia discolpa aggiungo che qui se n'è parlato ad nauseam, come potrai immaginare.

    @Franscesco:

    "Ho pensato che fosse semplicemente incredibile. Temevo di non riuscire a scritturarla per il mio film ma poi mi ha chiamato il suo agente e mi ha detto che Penelope aveva saputo che avrei girato un film in Spagna e che avrebbe desiderato tantissimo farne parte. Ed è stata la cosa più bella che potessi sentirmi dire. La mia Maria Elena è una forza della natura ed è esattamente quello che è Penélope"

    più chiaro di così c'è solo l'acqua
    Che Barcellona potesse essere rappresentata meglio e di più, non ci vuole molto a capirlo, oltre al fatto che c'è un abisso tra il trasportare la città dal titolo al film e fare un documentario per la pro-loco.

    Io non considererei Match Point a così alto livello.

  8. #18
    Originariamente inviato da lookha
    lo so, sto parlando senza averlo visto, lo so
    Pero a mia discolpa aggiungo che qui se n'è parlato ad nauseam, come potrai immaginare.

    @Franscesco:

    "Ho pensato che fosse semplicemente incredibile. Temevo di non riuscire a scritturarla per il mio film ma poi mi ha chiamato il suo agente e mi ha detto che Penelope aveva saputo che avrei girato un film in Spagna e che avrebbe desiderato tantissimo farne parte. Ed è stata la cosa più bella che potessi sentirmi dire. La mia Maria Elena è una forza della natura ed è esattamente quello che è Penélope"

    più chiaro di così c'è solo l'acqua
    Che Barcellona potesse essere rappresentata meglio e di più, non ci vuole molto a capirlo, oltre al fatto che c'è un abisso tra il trasportare la città dal titolo al film e fare un documentario per la pro-loco.

    Io non considererei Match Point a così alto livello.
    Ma guarda che è il lavoro degli agenti, chiamare i registi per proporre i propri attori. Allen non è il tipo da inserire un attore se non vuole, è piuttosto indipendente. Ha detto di aver visto l'interpretazione della Cruz in Volver e di esserne rimasto colpito. Non so se il manager della Cruz sia tuo amico, ma non trovo da nessuna parte che la Cruz abbia implorato Allen.
    Dimostrazione ne è il fatto (e chi ha occhio per il cinema lo nota), che Allen la dirige con una grande passione, tanto che alla fine emerge lei, piuttosto che le sue bellissime colleghe.
    So che c'è un abisso, ma se metto "Barcellona" nel titolo, non vuol dire assolutamente che io debba far vedere Barcellona. Chi mi obbliga? Questo è una critica molto campanilistica e capisco che venga da degli spagnoli, ma mi spiace è una critica stupida.
    De Sica ha girato "Miracolo a Milano" e di Milano c'è veramente poco in quel film, perché lascia spazio più all'umanità dei protagonisti. Vogliamo prendere un esempio più "basso"? "Un americano a Roma", c'è la scena dove Sordi sale sul colosseo, ma di Roma c'è nient'altro. Una cartolina. Ma perché al protagonista stesso gliene frega poco di Roma, visto che vuole fare l'auanagana.
    Allo stesso modo, Allen ci fa vedere delle cartoline perché è quello che gli americani vanno a vedere in vacanza. Barcellona è funzionale alla psicologia dei personaggi.
    Ma vivaddio che sia così, altrimenti un regista cosa dovrebbe fare? Un minimo sindacale di panoramiche sul paesaggio e inserire in sceneggiatura dei piani sequenza che facciano vedere anche la parte brutta della città, altrimenti poi deve avere paura di aver fatto vedere solo delle cartoline stereotipate?
    Ma chi se ne frega di Barcellona, è un'ambientazione, un modo per inserire dei personaggi in una situazione. Cos'è, maggiore è il "nome" di una città, più grande deve essere il ruolo che ha nel mio film? Ma per favore
    La prima regola di Utonter è: non parlare di Utonter. La seconda regola: non si parla di Utonter - Ich habe eine schön bratwurst in mein leder hosen -... -.-. . -- --- / -.-. .... .. / .-.. . --. --. .

  9. #19
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da Fran©esco
    Ma guarda che è il lavoro degli agenti, chiamare i registi per proporre i propri attori. Allen non è il tipo da inserire un attore se non vuole, è piuttosto indipendente. Ha detto di aver visto l'interpretazione della Cruz in Volver e di esserne rimasto colpito. Non so se il manager della Cruz sia tuo amico, ma non trovo da nessuna parte che la Cruz abbia implorato Allen.
    Dimostrazione ne è il fatto (e chi ha occhio per il cinema lo nota), che Allen la dirige con una grande passione, tanto che alla fine emerge lei, piuttosto che le sue bellissime colleghe.
    So che c'è un abisso, ma se metto "Barcellona" nel titolo, non vuol dire assolutamente che io debba far vedere Barcellona. Chi mi obbliga? Questo è una critica molto campanilistica e capisco che venga da degli spagnoli, ma mi spiace è una critica stupida.
    De Sica ha girato "Miracolo a Milano" e di Milano c'è veramente poco in quel film, perché lascia spazio più all'umanità dei protagonisti. Vogliamo prendere un esempio più "basso"? "Un americano a Roma", c'è la scena dove Sordi sale sul colosseo, ma di Roma c'è nient'altro. Una cartolina. Ma perché al protagonista stesso gliene frega poco di Roma, visto che vuole fare l'auanagana.
    Allo stesso modo, Allen ci fa vedere delle cartoline perché è quello che gli americani vanno a vedere in vacanza. Barcellona è funzionale alla psicologia dei personaggi.
    Ma vivaddio che sia così, altrimenti un regista cosa dovrebbe fare? Un minimo sindacale di panoramiche sul paesaggio e inserire in sceneggiatura dei piani sequenza che facciano vedere anche la parte brutta della città, altrimenti poi deve avere paura di aver fatto vedere solo delle cartoline stereotipate?
    Ma chi se ne frega di Barcellona, è un'ambientazione, un modo per inserire dei personaggi in una situazione. Cos'è, maggiore è il "nome" di una città, più grande deve essere il ruolo che ha nel mio film? Ma per favore
    mica è un obbligo per il regista farlo.
    Mai detto e mai pensato.
    Semplicemente, visto che è una gran bella città, sarebbe stato bello vederla ritratta da Woody, che invece non lesina sforzi quando illustra New York.

  10. #20
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    Originariamente inviato da lookha
    mica è un obbligo per il regista farlo.
    Mai detto e mai pensato.
    Semplicemente, visto che è una gran bella città, sarebbe stato bello vederla ritratta da Woody, che invece non lesina sforzi quando illustra New York.
    New York è la città di Woody Allen ed è la città delle due turiste americane, IL LORO MONDO, ma...

    " Allo stesso modo, Allen ci fa vedere delle cartoline (di Barcellona) perché è quello che gli americani vanno a vedere in vacanza. Barcellona è funzionale alla psicologia dei personaggi."
    (cfr. Francesco)

    Il punto di vista, lookha, la chiave del film sta lì.
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

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