infatti massimo rispetto. Per me il luogo della sofferenza e di un possibile conforto è solo dentro me stesso, non la stanza in cui mi trovo, per quante lucette possano esserci. E' un'impostazione come un'altra, accettala per quello che èOriginariamente inviato da raven74
Quando in ospedale hai un tuo caro che soffre capita di sentire il bisogno di meditare pregare e cercare conforto nella fede.
Anche se è probabile che ci sia un fondo di ipocrisia in tutto questo ciò non toglie che sia un'esigenza del tutto umana. Il fatto che nei nostri ospedali ci siano delle cappelle è sicuramente di conforto per i cristiani, ma immagino che per chi appartiene ad un'altra religione possa essere di grande sofferenza non avere un luogo dove stare in silenzio con il proprio dolore.