Immagino che il tuo datore di lavoro ti dirà che se ascolti la musica non pensi al lavoro...niente di più sbagliato dato che è ormai dimostrato scientificamente che l'ascolto della musica attiva aree del cervello preposte all'attenzione e alla concentrazione, non della musica in sè, in quanto altre rispetto a quelle preposte all'ascolto.
Ultimamente le neuroscienze si stanno occupando approfonditamente di questi aspetti della percezione sonora, è un ambito relativamente nuovo che avrà interessantissimi sviluppi.
D'altronde, senza scomodare per forza la scienza, è sufficiente pensare all'uso che è sempre stato fatto della musica in certi ambiti, ad esempio lavorativi.
Esistevano svariati lavori che usufruivano della musica, in questi casi direttamente cantata dai lavoratori, per migliorare il rendimento attraverso una scansione ritmica dei movimenti del singolo o per coordinare quelli del gruppo.
Certo si trattava di lavori manuali, ma il processo mentale è il medesimo.
Oppure pensiamo all'uso della musica per infondere coraggio nelle battaglie: dai suonatori di tamburi degli eserciti marocchini, a quelli di cornamuse...