Beh, se non Le dispiace, il mio è il lavoro perfetto.
Faccio il mio mestiere, l'orario giornaliero non è mai abbastanza ed arrivo alle 18 che mi sembra siano ancora le 14, si mi porto sempre qualcosa in testa, date scadenze appuntamenti da non dimenticare, mi sono dimenticato di fare 15 giorni di ferie nel 2013 ma non tutto è rose e fiori, mi rigano sovente l'auto.
Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.
io volevo uscire dall'informatica, ma un'offerta di lavoro di alcuni mesi fa mi ha risucchiato, quindi sono tornato nell'informatica..
Ma non escludo che tra qualche anno ( prima o poi la situazione spero ritornerà normale in Italia ) di lasciare l'informatica..... per sempre, bohhh
Ultima modifica di Cisco x™; 05-03-2014 a 13:05
Che dire mi ritrovo perfettamente in quello che dici... io sono programmatore, ho 36 anni sono 15 anni che faccio questo lavoro come dipendente presso grandi e piccole realtà.. ora come freelance e ti assicuro che guadagno anche meno del tuo stipendio, come te anche io ho pensato in un altro lavoro meno stress, meno rotture dei clienti, pagamenti etc etc, è vero che è bello studiare (per chi ne ha ancora voglia) ma l'informatica la programmazione sono troppo velocemente in evoluzione è dura stargli dietro specialmente se uno comincia o vuole avere famiglia e vuole una vita più o meno stabile. Ovvio che tutto questo non vale lo stipendio uguale a quello di un operaio o un commesso che è vero anche questi lavori hanno i suoi contro ma la nostra professione è molto qualificata, stressante etc. e non può essere messa allo stesso piano (ovviamente anche questi lavori hanno le loro eccezioni)
Ho visto un mio collega licenziarsi perché a 45 anni con famiglia non ne poteva più di vivere/lavorare così alla fine è scoppiato e ora cerca un nuovo lavoro fuori l'informatica. Il mio consiglio è continua a fare quello che stai facendo finchè hai voglia di studiare e ti piace ancora un minimo...
Poi è vero che ognuno si lamenta del proprio lavoro, tutti quelli che senti fanno il peggior lavoro del mondo ma non bisogna ascoltarli perché non sono obiettivi nel valutare.
Ti faccio un altro esempio: ho un mio amico quasi 50enne che guida autobus di linea regionali dipendente da anni azienda PARASTATALE senza fare nomi.. una volta casualmente ho visto il suo estratto conto: stipendio sicuro a fine mese 1700/1800euro 13 e 14 mensilità, ferie, permessi, malattia... fa turni di 6 ore al giorno dal lunedì al sabato ho visto come lavora.... è vero a volte si alza alle 4-5 la mattina (e si lamenta) ma poi a mezzogiorno ha finito e ha tutta la giornata libera, la maggior parte poi porta l'autobus per 1ora e mezzo e poi deve aspettare 3-4 ore per ripartire (dove può andare a zonzo per la città o fare cavoli suoi) poi riparti e finita giornata lavorativa.... eppure se lo senti fa il lavoro più sacrificato e duro del mondo, malpagato etc, come dice lui beato te che pigi solo i tasti del computerpoi si può permettere il tempo di fare un secondo lavoro, andare in palestra e andare a ballare.. ci credo durante la giornata zero problemi lavorativi (a parte ogni tanto rispondere male a qualcuno che sale sull'autobus) fai quello che devi fare e poi mente sgombra per dedicarti ad altro, dopo ovviamente un riposino.
Quanti vorrebbero essere nei suoi panni????
Recentemente U.S news ha pubblicato la lista dei migliori cento lavori... e indovinate un po' quale posto occupano lo sviluppatore software ed il web developer?
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In questo campo l'evoluzione è rapidissima, e lo studio e l'aggiornamento devono essere continui, al contrario di altri campi dove studiata una cosa e imparata bene, la userai uguale a se stessa negli anni a venire, con magari qualche aggiornamento ogni tanto.
Il brutto invece qui è che sembra sempre di non conoscere abbastanza, e quindi ti offrono magari uno stage perché "ah lei non ha mai fatto nulla nel cloud computing? allora cominciamo con uno stage di 6 mesi, poi vedremo". Questo è desolante.
Io sono uno di quelli che vorrebbe uscire non dico dal campo in generale, ma dallo sviluppo software e passare ad altri settori, diciamo, all'assistenza clienti, che, pensate, trovo persino più gratificante, ma qui non me la fanno mai fare se non nelle emergenze e ovviamente non sempre sono in grado di aiutare i clienti appieno. Ma le poche volte che è successo e sono stato in grado di aiutare e guidare i clienti ero particolarmente contento di quello che stavo facendo.
Il disgusto comunque me l'ha fatto venire l'azienda dove lavoro, così poco lungimirante e sempre indietro rispetto agli altri, non fa alcun investimento nello sviluppo e quel che è peggio non è aggiornata sull'argomento di cui crea i software! Incredibile ma vero! Io sento di fare un lavoro di bassa qualità perché così mi viene chiesto di fare, non perdere troppo tempo, ecc... tutto quello che ho imparato, il fare le cose per bene, le ottimizzazioni ecc... passano sempre in secondo piano perché c'è sempre fretta (di che non lo so visto che poi a distanza di mesi bisogna ritornare sui buchi lasciati nei mesi passati con il problema che non mi ricordo nulla di quello che avevo fatto...)
Fossi stato assunto da un'altra azienda in passato magari le cose sarebbero andate meglio e ora sarei felice.
Facendo oggi colloqui con altre aziende del campo, ho sempre ricevuto proposte contrattuali peggiori: contratti a progetto o stage e paghe inferiori a quelle di una segretaria (qui almeno prendo quanto la segretaria, nonostante i due lavori non siano proprio uguali) e questo ancora di più mi ha disgustato. Ecco allora che vorrei abbandonare lo sviluppo software lasciandolo solo per progetti personali: fare le stesse cose nel proprio "tempo libero" e anche sul lavoro porta spesso ad aspettative altrui molto errate...
Spero che succeda presto qualcosa di sconvolgente...
Sappia che Ella vorrebbe quello che è impossibile in Italia ma è regola per le Aziende estere.
Lavorando per una Azienda estera sto vedendo la differenza, ho anche avuto modo di vedere come nelle Aziende italiane sia tutto cambiato con l'ingresso delle ultime 3 o 4 generazioni.
Infatti maleducazione, pressapochismo, mancanza di qualsiasi adattamento alla normale gerarchia, la voglia di passare sopra tutto e tutti incuranti delle persone e del rispetto hanno trasformato e peggiorato fino ai livelli attuali il mondo lavoro in Italia.
Adesso fai strada solo urlando, aprofittando e scavalcando chiunque, i capi settore o quadri ovviamente ci sguazzano nel "divide et impera" ed ecco che non viene più premiata la meritocrazia e l'investimento sugli uomini per il futuro ma si cerca di cavalcare l'orda.
Se comunque ad Ella piace il rapporto con il cliente io consiglio ad ogni modo di coltivarlo, di coltivare i clienti, di essere disponibile e propositivo, di ascoltarli ed imparare quanto più possibile, persone che sanno e sapranno continuare a lavorare con rispetto e stima saranno sempre più ricercate.
Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.
Per farlo devo cambiare azienda che qua l'assistenza ai clienti è vista come perdita di tempo: solo quando il titolare non c'è (e quindi di fatto di nascosto) riesco a prendere qualche telefonata di assistenza e sento di fare qualcosa di costruttivo. Il problema è che non posso neanche dire ai clienti chi sono perché poi mi cercano per future assistenze e se lo viene a sapere il titolare è un guaio (è già capitato in passato).
Avevo anche pensato a lavorare in remoto per aziende estere, sempre nell'assistenza clienti, ma non so bene come muovermi.
Se lo tenga stretto questo lungimirante datore di lavoro, in una morsa, ben stretto
Ad ogni modo gioisco per la di Lei passione et impegno et cognizione di giusto et construttivo lavoro nel fornire assistenza ai clienti.
Suggerisco di inserire nel Suo CV: particolare attitudine alla soddisfazione del cliente ed al problem finding and solving, reperibilità continua ecc. ecc.
Non serve che abbia effettivamente svolto continuamente questo ruolo, da come ne parla ne ha sicuramente le capacità ed una piccola bugia ci sta. (Lei comunque esageri enfatizzando la clientela che le getta petali di rosa al Suo passaggio)
Di Aziende che vanno a cercare un "parafulmine" che comunque risolva le grane ce ne sono moltissime, e pagano, pochi non han capito che non puoi mettere un gavanello sbarbato a fare le cose.
Ultima cosa, è Lei simpatico e sa farsi carico di insulti anche personali che vanno ben oltre lo "maledetto deficente di un cretino ecc. ecc." senza batter ciglio?
OK, faccia quello che Le ho detto ed avrà sicuramente ritorno lavorativo positivo.
Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.