Intanto, in Brasile si cerca di far luce su alcune vicende oscure e sui crimini (omicidi politici, tortura, indimidazione nei confronti degli oppositori politici) commessi dal regime militare dal 1964 al 1985. Un rapporto nato e compiuto senza fare sconti a nessuno.
Ed indovina un po'?
http://www.polisblog.it/post/281186/...tatura-crimini
Quando si parla di metodi sporchi per direzionare la politica di un paese, guarda un po' chi si trova sempre.Dalle carte viene anche confermato il coinvolgimento di Stati Uniti e Regno Unito. I due paesi non intrattennero solo ottimi rapporti con i presidenti che si susseguirono nel periodo della dittatura, ma offrirono loro anche un importante supporto nell'addestramento per gli interrogatori. Risulta, infatti, che gli ufficiali brasiliani ricevettero un'ottima "formazione" a Panama e a Londra, sia per quanto riguarda la messa in atto delle torture corporali, sia per quanto concerne le torture psicologiche.
Nota a margine... l'inchiesta è partita nel 2012, consta di oltre 3300 pagine ed è già stata consegnata. Se una cosa del genere l'avessero fatta in Italia non saremmo riusciti a tirar fuori nemmeno un'agenda rossa nel giro di 20 anni.
Ma stai scoprendo l'acqua calda? Ma è da sempre che la religione è un'ottima scusa per guerre e sopraffazioni. Solo che oggi la gente è "tenuta informata". Non c'è foglia che si muova che tutti non lo sappiano. Poi, come, dove e come sono diffuse le informazioni/notizie forse fa la differenza (non è un giudizio sui fatti).
Gli X (fragile) Men - Super Eroi Invisibili
... e ogni tanto faccio pure delle fotografie.
"A minha Patria è a lingua portuguesa"
Non mi pare che gli USA muovano guerre e sopraffazioni per religione, eppure... È semplicemente prepotenza ed idiozia a muovere le guerre. Che poi si facciano con la scusa della religione, per il petrolio o per semplice volontà di diventare padroni del mondo è un dettaglio che non smuove di una virgola l'idiozia di chi decide di mandare al macello persone per macellare altre persone.
Abbiate pazienza per il tono un po fuori dalla discussione, ma non esiste nessun ISIS come non esisteva nessun aeroplano conto il pentagono. Il teatrino dell'ISIS, si, in gran parte è curato dai soliti USA più o meno direttamente e gestito in "prima persona" dal Kuwait ed emirati limitrofi.
Per riuscire a ricreare il quadro preciso è necessario pensare ai PERCHE' più che ai COME, ma questo è 8)
o/ !
Un po' di spiegazione sull'ISIS
https://www.youtube.com/watch?v=vdOfEUoWjLs
L'analisi di Odifreddi sugli Stati Uniti Terroristi. Che condivido appieno.
http://odifreddi.blogautore.repubbli...nta-il-cappio/
Fa ribrezzo sentir pronunciare magnanimamente, da parte di un presidente statunitense, la frase: “Siamo tutti americani”. Se non altro, perché è almeno dal 1823 che l’espressione “americano” viene intesa dalla Casa Bianca nel senso di “statunitense”, appunto. Da quando, cioè, il presidente James Monroe enunciò la sua famosa dottrina, compendiata nel motto: “l’America agli americani”, che con un macabro gioco di parole intendeva por fine alle ingerenze dei paesi europei nel continente, e riservare monopolisticamente queste ingerenze agli Stati Uniti.
Da allora, questi ultimi sono intervenuti in maniera sistematica in quasi tutti i paesi del continente: sia direttamente, con invasioni dei marines, sia indirettamente, con colpi di stato organizzati dalla Cia, o guerre di guerriglia sostenute dal governo e finanziate dal Congresso. Ad esempio, citando alla rinfusa, in Messico, Guatemala, Honduras, Nicaragua, El Salvador, Panama, Puerto Rico, Repubblica Dominicana, Haiti, Granada, Ecuador, Brasile, Bolivia, Cile, Uruguay e Argentina.
E naturalmente Cuba, che venne conquistata nel 1898 nella guerra con la Spagna. Nel 1903 la costituzione del paese stabilì il diritto degli Stati Uniti di intervenirvi a suo piacere. Nel 1906 l’isola fu occupata per due anni, e le truppe statunitensi intervennero in seguito nel 1912 e nel 1917. La dittatura di Batista trasformò il paese nel “bordello dell’America”, e durò dal 1933 al 1959. Alla liberazione dell’isola da parte di Castro, gli Stati Uniti reagirono con un isterismo paranoico che portò il mondo sull’orlo di una guerra nucleare, scampata solo grazie alla ragionevolezza di Kruschev (che in seguito pagò caro il suo coraggio).
Nel 1962 il Golia del continente impose al David dei Caraibi un embargo commerciale che dura tuttora, venticinque anni dopo la caduta del muro di Berlino. L’annuncio di ieri, che verranno reinstaurate relazioni diplomatiche, rimedia solo parzialmente e timidamente alla vergogna dell’imperialismo statunitense nel continente americano. E non è che un lieve allentamento del cappio, ancora ben stretto attorno al collo dei cubani.
In particolare, rimane saldamente nelle mani degli Stati Uniti il territorio di Guantanamo, sede del vergognoso lager, nonostante le premesse elettorali del primo Obama nel 2008. Ma gli Stati Uniti benevolmente cancellano Cuba dalla lista dei “paesi terroristi”: un’interpretazione autentica, si può ben dire, da parte del primo della lista di quei paesi nel continente americano, e forse nel mondo intero.