Originariamente inviato da seifer is back
otterrai un ruolo nella gang-bang di aeterna.![]()
VVoVe:
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Per molti soldati americani che hanno combattuto in Iraq e in Afghanistan la guerra più sanguinosa comincia con il ritorno a casa: il numero dei suicidi tra i veterani supera quello dei militari uccisi dall’inizio del conflitto. I dati, raccolti in un’inchiesta durata cinque mesi dal network Cbs, sono impietosi: soltanto nel 2005 sono stati 6256 gli ex soldati che hanno deciso di togliersi la vita una volta tornati dalle loro famiglie. Una media di 17 suicidi al giorno, più del doppio del resto della popolazione statunitense.
Il tasso di suicidi negli Stati Uniti è di 8,9 casi su 100 mila persone, ma tra i veterani la cifra sale a 18,7. I numeri si fanno ancora più preoccupanti se messi a confronto con quelli dei soldati caduti in combattimento in Iraq dal 2003. Per il sito internet iCasualties, fondato dall’ingegnere elettronico Michael White per monitorare le vittime del conflitto in Iraq, sono 3863 i soldati americani uccisi in servizio dal 2003 a oggi, una media di 2,4 al giorno.
I militari più a rischio sono i reduci giovani, che hanno tra i 20 e i 24 anni: 22,9 su 100 mila decidono di togliersi la vita, un numero quattro volte superiore ai coetanei che non hanno prestato servizio militare in zone di guerra. Come il riservista della Marina Jeff Lucey, 23 anni, che ha deciso di farla finita usando la pompa per innaffiare il giardino per impiccarsi nella cantina dei suoi genitori. O come Tim Bowman, riservista, spedito in missione in una delle zone più pericolose di tutta Baghdad, conosciuta come «Airport Road». Otto mesi dopo il suo ritorno a casa, il Giorno del Ringraziamento, si è sparato. Anche Tim aveva 23 anni. «Quando è tornato i suoi occhi erano semplicemente morti. La luce non c’era più», ha detto alla tv Cbs la madre del ragazzo, Kim Bowman. Derek Enderson, invece, era già tornato dall’Iraq due volte, ma la terza è stata fatale: si è gettato da un ponte a 27 anni.
«Siamo di fronte a una crisi gravissima - ha dichiarato Kevin Lucey, padre di Jeff Lucey - e troppe persone hanno deciso di voltare la testa e guardare da un’altra parte». Lucey si riferisce alle autorità militari e federali che, secondo i parenti delle vittime, non stanno facendo abbastanza per arginare il problema. Tanto che, sebbene molti studi siano stati condotti in merito a questa tendenza, non esiste un rapporto ufficiale che stabilisca il numero totale dei casi di suicidio tra i veterani. Anche per questo motivo la tv Cbs ha dovuto lavorare oltre cinque mesi per raccogliere i dati e le testimonianze. Daniel Akaka, presidente della commissione Veterani del Senato, ha definito la situazione descritta nell’inchiesta «inaccettabile»: «Sono particolarmente preoccupato per il fatto che così tanti giovani soldati decidano di togliersi la vita. Per troppi reduci tornare a casa non significa finire di combattere. Non c’è alcun dubbio che qualche provvedimento vada preso».
Negli Stati Uniti gli ex soldati sono oltre 25 milioni, 1,6 dei quali ha servito in Iraq o in Afghanistan. Secondo il «National Center for Post Traumatic Stress Disorder» lo stress e i traumi a cui i soldati sono sottoposti al fronte non fanno che aumentare il rischio emarginazione sociale e suicidio, così come l’abuso di droghe o farmaci e le difficoltà relazionali ed economiche che spesso affliggono chi ritorna in patria.
L’alto tasso di suicidi non è l’unico problema a preoccupare il Dipartimento dei Veterani. Uno studio pubblicato la scorsa settimana ha rivelato che un senzatetto su quattro in America ha prestato servizio nell’esercito, nonostante gli ex militari rappresentino solo l’11 per cento della popolazione totale. E questi non sono gli unici scandali che hanno coinvolto i veterani: le rivelazioni dei giornali sul «Walter Reed Army Medical Centre», ospedale militare di Washington dalle strutture fatiscenti, ha danneggiato l’immagine dell’esercito anche perché alcuni chirurghi dell’esercito, tra cui il generale Kevin Kiley, sono stati congedati per i cattivi servizi prestati ai reduci di Iraq e Afghanistan. Nel complesso quanto la Cbs descrive assomiglia allo scenario del post-Vietnam, anche se allora il numero dei reduci era assai maggiore.
http://www.lastampa.it/redazione/cms...7640girata.asp
- La chiesa è vicina, il bar è lontano, la strada è ghiacciata. Camminerò con attenzione
(Vecchio proverbio russo)
Letto stamattina.
Poveracci.
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LAYLA ANWAR
An Arab Woman's Blues
C’è qualcosa in Iraq che gli americani non hanno distrutto? Una cosa qualsiasi?
E osate stupirvi del perché vi detesto così tanto… e avete l’audacia di scrivere al mio blog per chiedermi delle mie origini, di dove abito, dove sono le mie radici, il mio senso di appartenenza…
Qual è la vostra razza? Che razza di gente siete?
Sì, ho detto gente, non governi. Non sono politicamente corretta. Il vostro governo è parte di voi e voi di esso. Che vi piaccia o no. E non venite con l’aria rassegnata a dirmi quello che so già troppo bene: “Oh, ma io non ho votato per questo governo.”
Non me ne frega un accidenti per chi avete o non avete votato. Non è un problema mio. Il mio problema siete voi. La vostra cultura, il vostro comportamento, la vostra mentalità, il vostro carattere, la vostra presunzione, la vostra arroganza, il vostro falso orgoglio, le vostre smentite, la vostra stupidità collettiva, il vostro accento, che è un affronto alle mie orecchie… e ai miei sensi.
Voi non mi piacete. Punto.
Lo so, lo so, tra voi ci sono anche brave persone…
Lo so, lo so, l’America non è un gruppo omogeneo. Conosco tutta ‘sta merda. Non fa alcuna differenza per la mia vita o per quella degli altri iracheni.
Non me ne frega più niente delle vostre appartenenze, di quale tendenza politica siete, quanto buoni o quanto cattivi siete… Non significa nulla per me e per innumerevoli altre persone.
Le nostre vite sono state rovinate, completamente rovinate… Non ci frega un accidenti delle vostre appartenenze. Tutto quello che so è che voi avete distrutto il mio Paese. Irreparabilmente.
Il passato – lo avete depredato e distrutto, cercando di cancellare la nostra memoria storica collettiva… Le nostre radici, da dove veniamo, cosa fecero i nostri antenati, cosa riuscirono ad ottenere, i loro esperimenti, le loro statue, i loro scritti…
Voi non conoscete la storia, voi siete gli scarti della storia. Voi non avete storia. Non avete un passato, non avete nulla… voi siete nulla.
Non siete altro che orchi del consumismo. Non solo di cose materiali, ma vi ingozzate di qualsiasi cosa potete. Voi inghiottite persino per intero la storia degli altri.
Siete gente ingorda, avida, golosa, vorace, gelosa, invidiosa… Siccome non siete niente, la vostra nullità contamina tutto il resto…
Distruggete e vi autodistruggete…
Senza futuro – Voi non avete futuro, perché dentro di voi il vostro futuro è limitato al vostro piccolo ego personale. Piccoli ego non hanno un futuro. I piccoli ego sono amebe, parassiti che si cibano degli altri… Voi pensate di avere una visione, ma la vostra visione riguarda soltanto il vostro stomaco, le vostre tasche e quello che avete tra le gambe… E questo è tutto.
Si ferma tutto lì. Di certo questo non fa di voi degli idealisti…
Qual è il vostro contributo al mondo? Qualcosa di concreto? Niente. Soltanto forza bruta… e la vostra disgustosa cultura che è vuota quanto lo siete voi.
E siccome non avete un vero futuro, ci avete derubato del nostro. Non siete che un’accozzaglia di criminali, ladri, teppisti e depravati del peggior stampo.
Dal vostro maledetto 11 settembre avete distrutto due Paesi, l’Afghanistan e l’Iraq. E non vi siete fermati neanche un giorno, neanche un’ora…
Volevate un cambio di regime in Iraq – ora lo avete.
Avete anche cambiato noi, me, siamo irriconoscibili. Non vi ho mai odiato prima. Adesso sì. Vi odio per davvero.
Mi disgustate tutti. Persino i nostri antichi dei e spiriti della Mesopotamia sono disgustati da voi. Ogni singola lettera dell’alfabeto è disgustata da voi. La terra, i fiumi, il cielo, le montagne, gli alberi, gli uccelli di tutto l’Iraq sono disgustati da voi… Il cosmo è disgustato da voi…
Ogni volta che vedo uno di voi da vicino e sento quel vostro brutto accento, io scappo via… Vi evito come la peste. Non sopporto né di vedervi né di sentirvi. Per me voi rappresentate soltanto morte e distruzione.
La vostra bruttezza pervade tutto.
Tutte le volte che accendo il televisore o la radio e vedo o sento uno di voi, cambio canale. Vorrei potervi incanalare fuori della mia vita una volta per tutte.
Lo so, sto ripetendomi, ma anche voi continuate a ripetere le stesse azioni.
L’Iraq sta finendo, con il suo passato e il suo futuro.
Posso soltanto promettervi una cosa, non importa quanto tempo ci vorrà, ma vi faremo finire con noi.
Fonte: http://arabwomanblues.blogspot.com/
Link: http://arabwomanblues.blogspot.com
Alla faccia...![]()
è un po risentita la tipa![]()
non so di che si parla...
Del tuo post...Originariamente inviato da canuck57
non so di che si parla...