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  1. #211
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da andrea.paiola
    per te è una stronzata che l'elettore debba capire cosa vota?
    poi possiamo andare a vedere le responsabilità, ma è un'altra cosa


    e smettila di cercare la rissa, che tanto me ne sbatto...
    funziona cosí Paiola:
    bisogni dell'elettore >> programma del partito -->> comunicazione del programma >> voto

    Se il partito non è capace di capire i bisogni dell'elettore, o se non è capace di comunicare efficacemente il proprio programma (in gergo si dice "arrivare all'elettore), non ottiene il voto.

    Se l'elettore non capisce/accetta/crede nel programma/messaggio/valori del partito, la responsabilità è sempre del partito che voleva il voto di quell'elettore e che non è riuscito ad ottenerlo.

    Questo è praticamente l'abc di qualsiasi partito, associazione, movimento che voglia ottenere il consenso degli elettori.

  2. #212
    Originariamente inviato da lookha
    funziona cosí Paiola:
    bisogni dell'elettore >> programma del partito -->> comunicazione del programma >> voto

    Se il partito non è capace di capire i bisogni dell'elettore, o se non è capace di comunicare efficacemente il proprio programma (in gergo si dice "arrivare all'elettore), non ottiene il voto.

    Se l'elettore non capisce/accetta/crede nel programma/messaggio/valori del partito, la responsabilità è sempre del partito che voleva il voto di quell'elettore e che non è riuscito ad ottenerlo.

    Questo è praticamente l'abc di qualsiasi partito, associazione, movimento che voglia ottenere il consenso degli elettori.
    Caspita, certo che io mi esprimo veramente male.

  3. #213
    Originariamente inviato da lookha
    funziona cosí Paiola:
    bisogni dell'elettore >> programma del partito -->> comunicazione del programma >> voto

    Se il partito non è capace di capire i bisogni dell'elettore, o se non è capace di comunicare efficacemente il proprio programma (in gergo si dice "arrivare all'elettore), non ottiene il voto.

    Se l'elettore non capisce/accetta/crede nel programma/messaggio/valori del partito, la responsabilità è sempre del partito che voleva il voto di quell'elettore e che non è riuscito ad ottenerlo.

    Questo è praticamente l'abc di qualsiasi partito, associazione, movimento che voglia ottenere il consenso degli elettori.
    in quest'ottica si esclude qualsiasi politica di lungo corso, siamo perennemente in emergenza, non è un caso che cambiamo governo ogni 3 per 2 e che i partiti si sciolgono e si creano esclusivamente in ottica elettorale, senza alcuna logica politica

    il PD è appunto uno di questi esperimenti riusciti male: cercando di rispondere alla maggior parte dei bisogni degli elettori e quindi aver accesso ad un bacino più ampio di voti non ha un'ideologia, ma solo un'accozzaglia di se e ma che han chiamato "programma" ( e non intendo quello scritto, ma quello messo in pratica )

    c'è chi resiste a tutto questo, chi pensa che i partiti si debbano creare intorno a delle idee, delle aspirazioni... sono appunto i comunisti e i pseudo-fascisti ( generalizzando un po' troppo ), quelli scomparsi o tramutati dal mago di arcore

    le ideologie non devono morire: morte quelle rimangono appunto degli uomini che non fanno altro che cercare consenso elettorale e quindi potere... è la morte della politica

    ah già rimangono i radicali e forse IDV... vediamo...

  4. #214
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da andrea.paiola
    in quest'ottica si esclude qualsiasi politica di lungo corso, siamo perennemente in emergenza, non è un caso che cambiamo governo ogni 3 per 2 e che i partiti si sciolgono e si creano esclusivamente in ottica elettorale, senza alcuna logica politica

    il PD è appunto uno di questi esperimenti riusciti male: cercando di rispondere alla maggior parte dei bisogni degli elettori e quindi aver accesso ad un bacino più ampio di voti non ha un'ideologia, ma solo un'accozzaglia di se e ma che han chiamato "programma" ( e non intendo quello scritto, ma quello messo in pratica )

    c'è chi resiste a tutto questo, chi pensa che i partiti si debbano creare intorno a delle idee, delle aspirazioni... sono appunto i comunisti e i pseudo-fascisti ( generalizzando un po' troppo ), quelli scomparsi o tramutati dal mago di arcore

    le ideologie non devono morire: morte quelle rimangono appunto degli uomini che non fanno altro che cercare consenso elettorale e quindi potere... è la morte della politica

    ah già rimangono i radicali e forse IDV... vediamo...
    cosa intendi per politiche di lungo corso?
    Cose tipo "la creazione del socialismo del xxi secolo" tipo Chavez? o "la rivoluzione bolivariana" in sudamerica?
    Al massimo, in occidente ed oggi, possiamo parlare di politiche di lungo corso in materie specifiche: l'educazione, la sanità, le infrastrutture, le politiche energetiche, le politiche estere, la sicurezza per esempio.
    E sono tutte di grande interesse per gli elettori, presenti in tutti i programmi.

    In altri paesi si parla di accordi di Stato tra Governo e opposizione, pur essendo abbastanza sporadici sono la base per politiche di lungo corso.

    Devi considerare che l'alternanza al governo è un elemento che non veniva considerato nel comunismo o nel fascismo, mentre per noi è la normalità oltre che un fattore di salute democratica.

  5. #215
    Originariamente inviato da lookha
    funziona cosí Paiola:
    bisogni dell'elettore >> programma del partito -->> comunicazione del programma >> voto

    Se il partito non è capace di capire i bisogni dell'elettore, o se non è capace di comunicare efficacemente il proprio programma (in gergo si dice "arrivare all'elettore), non ottiene il voto.

    Se l'elettore non capisce/accetta/crede nel programma/messaggio/valori del partito, la responsabilità è sempre del partito che voleva il voto di quell'elettore e che non è riuscito ad ottenerlo.

    Questo è praticamente l'abc di qualsiasi partito, associazione, movimento che voglia ottenere il consenso degli elettori.
    cosa ne pensi però di questa situazione:
    - 13 anni fa nel mio paese il centro-sx vinse le comunali. Rifondazione ottenne la poltrona da vicesindaco e quella dell'assessorato ai lavori pubblici.
    - dopo i primi, entusiasmanti, mesi di lavoro arrivò il momento di approvare il bilancio. L'assessore ai LP mandò in giro due tecnici per verificare lo stato delle strade
    - valutate le risorse economiche, non si poteva sistemare tutto; l'assessore propose quindi di sistemare le strade messe peggio
    - dal resto della maggioranza, l'allora PDS, arrivò un secco rifiuto: in quell'elenco non c'erano le strade in cui abitavano 2 loro assessori e sopratutto da dove erano arrivati diversi voti utili

    l'assessore LP si dimise con la motivazione "se siamo arrivati qui per essere come gli altri, che ci siamo arrivati a fare?", la giunta crollò e il paese passò in mano alla destra; crollo di voti, ampiamente prevedibile, per il nostro partito.
    Sfiduciati dall'elettorato per aver rifiutato compromessi e raccomandazioni...

    E allora, lo schema che proponi "bisogni dell'elettore >> programma del partito -->> comunicazione del programma >> voto", nel momento in cui "bisogni dell'elettore" coincide con "fateme favori a me e chi se ne frega degli altri", è davvero il migliore?

  6. #216
    Originariamente inviato da lookha
    cosa intendi per politiche di lungo corso?
    qualsiasi riforma seria e organica dello stato non si fa in 5 anni, combattendo costantemente con gli alleati per il potere

    non sono contro l'alternanza ( che anzi, di per sè garantisce una certa democrazia )

    sono contro il fatto che l'unico motivo per fare politica sia farsi eleggere, ossia acquisire potere

    sono contro il fatto che l'unico motivo per creare un partito è per farsi eleggere, ossia acquisire potere

    e fare politica non è fondare un partito, fare politica è criticare l'attuale proponendo modelli che consideri migliori, fare politica è cercare di migliorare il mondo

    allearti per fini meramente elettorali non porta all'alternanza, porta alla schizofrenia

  7. #217
    Originariamente inviato da lookha
    Rombo non ha certamente bisogno di me per difendersi, ma credo che si riferisse a quella parte della sinistra che continua a dare la colpa all'elettorato e non a se stessa del suo fallimento (come fanno molti qui sul forum, del resto).
    quale sarebbe questa sinistra che da colpa all'elettorato?

    e in che modo lo farebbe?

    e soprattutto, quando i "moderati" passano le giornte a scrivere sul forum che "abbiamo la classe politica che ci meritiamo" non criticano l'elettorato?

    la sinistra, per quante cazzate potrà fare, ha un bacino piuttosto piccolo. Il problema, nell'alternativa a berlusconi, non è certo riconducibile aloro, ma a chi vuol fare il partitone, il soggetto politico tutto d0un pezzo e poi neanche arriva al 20%
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  8. #218
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da l'evangelista
    cosa ne pensi però di questa situazione:
    - 13 anni fa nel mio paese il centro-sx vinse le comunali. Rifondazione ottenne la poltrona da vicesindaco e quella dell'assessorato ai lavori pubblici.
    - dopo i primi, entusiasmanti, mesi di lavoro arrivò il momento di approvare il bilancio. L'assessore ai LP mandò in giro due tecnici per verificare lo stato delle strade
    - valutate le risorse economiche, non si poteva sistemare tutto; l'assessore propose quindi di sistemare le strade messe peggio
    - dal resto della maggioranza, l'allora PDS, arrivò un secco rifiuto: in quell'elenco non c'erano le strade in cui abitavano 2 loro assessori e sopratutto da dove erano arrivati diversi voti utili

    l'assessore LP si dimise con la motivazione "se siamo arrivati qui per essere come gli altri, che ci siamo arrivati a fare?", la giunta crollò e il paese passò in mano alla destra; crollo di voti, ampiamente prevedibile, per il nostro partito.
    Sfiduciati dall'elettorato per aver rifiutato compromessi e raccomandazioni...

    E allora, lo schema che proponi "bisogni dell'elettore >> programma del partito -->> comunicazione del programma >> voto", nel momento in cui "bisogni dell'elettore" coincide con "fateme favori a me e chi se ne frega degli altri", è davvero il migliore?
    Personalmente mi piacerebbe risponderti che avete fatto bene e che siete stati coerenti.
    Allo stesso tempo mi chiedo: vi hanno capiti?
    Perché la responsabilità di farvi capire è solo vostra.
    Rinchiudersi nell'esilio forzato non serve nè a voi, nè a quel Paese che voi vorreste diverso.

    Le cose si cambiano da dentro, non da fuori.

  9. #219
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da seifer is back
    quale sarebbe questa sinistra che da colpa all'elettorato?

    e in che modo lo farebbe?

    e soprattutto, quando i "moderati" passano le giornte a scrivere sul forum che "abbiamo la classe politica che ci meritiamo" non criticano l'elettorato?

    la sinistra, per quante cazzate potrà fare, ha un bacino piuttosto piccolo. Il problema, nell'alternativa a berlusconi, non è certo riconducibile aloro, ma a chi vuol fare il partitone, il soggetto politico tutto d0un pezzo e poi neanche arriva al 20%
    Sul forum è pieno di gente che continua a credere che Berlusconi vince perchè gli italiani sono idioti.
    Invece di chiedersi perché i loro partiti o il loro partito non riesce a convincere nemmeno questi presunti idioti.

    Io ho la mia teoria, ed è che la pressione dell'elettore di sinistra, oggi come oggi, deve andare al PD, l'unico partito esistente in questo momento in grado di tenere testa al PdL.
    Animare l'elettorato del PD, trovare e stimolare quelle sinergie comuni esistenti tra i DS e la Margherita, attraverso una leadership forte e sicura (che non c'è), messaggi chiari e precisi (che non ci sono) e canali di comunicazione efficenti (che non sono sfruttati).

    Un'altra scissione, o l'affondamento del PD, sarebbe il berlusconismo perenne.

    Pragmatismo, quindi.
    Questa situazione è frutto della nostra storia, la storia della politica italiana e dei suoi personaggi.
    Puoi guardare dall'altra parte, puoi ridere piangere fottertene, ma cambiarla non si può.

    Puoi solo scrivere pagine nuove.
    E devono essere vincenti.

  10. #220
    Originariamente inviato da lookha
    Le cose si cambiano da dentro, non da fuori.
    ne eravamo convinti pure noi, prima del secondo governo Prodi
    con il risultato che, "da dentro", abbiamo buttato all'aria anni ed anni di lavoro.

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