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  1. #221
    [supersaibal]Originariamente inviato da galz
    Alla fine è una semplice estensione di alcuni diritti (e ovviamente doveri) che sarebbero semplicemente ovvi, se non ci mettessimo in ballo la morale o altre cose.
    Il fatto che io conviva con una persona e ne possa anche essere erede o che possa avere voce in capitolo in ospedale o per questioni di questo tipo è assolutamente ovvio, se non ci si arrocca su posizioni personali. [/supersaibal]
    Allora.. per quanto riguarda i diritti è giusto che siano tutelati, non c'è dubbio.
    Per quanto riguarda i doveri però non ho sentito tante voci in capitolo. Tutti sono pronti a sbandierare diritti ma poi non vogliono i doveri (o li mettono tra parentesi).
    Se i pacs vogliono meno diritti è giusto che abbiano meno doveri. Ma non è giusto che siano pretesi gli stessi diritti (o quasi, cerchiamo di non essere pignoli) e che si abbiano meno doveri.
    Questo è il problema di fondo, almeno secondo me.
    Il problema non è riconoscere i diritti, ma definire equamente i doveri.
    Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.

  2. #222
    [supersaibal]Originariamente inviato da sustia
    Quello che io dico è che non è che si debba negare l'adozione a prescindere.
    Porca troia ma quante negazioni metti in una frase
    Mi son dovuto costruire uno schema logico per capire cosa volevi dire!! :maLOL:

    Cmq. Io non ho nessuna intenzione di negare l'adozione a prescindere. Anzi.. il fatto che discuto qui credo dimostri il contrario. Alla fine della mia analisi però io credo che l'adozione alle coppie gay non debba essere concessa perchè i risultati su un bambino non li possiamo prevedere (anche se sicuramente saranno diversi). Ho detto diversi eh, non ho detto cattivi!!

    Io ho molto dubbi, e anche molte omosessuali stando a quello che vedo e leggo, ma negarlo a prescindere mi pare una cazzata.
    Non si nega a prescindere. Ma tu di fronte ai dubbi hai il coraggio di decidere per una creatura inerme e delicata come un bambino che cosa si giusto oppure no per lui? Te la senti di introdurre qualcosa di completamente nuovo che non è previsto in natura?
    A queste domande io rispondo no. E chiunque con un po' di buonsenso dovrebbe fare lo stesso.

    Gli abusi al giorno d'oggi sono prerogativa di coppie etero mi pare. [/supersaibal]
    Di che abusi parli? Degli abusi sui minori tipo abusi sessuali o altro?
    Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.

  3. #223
    [supersaibal]Originariamente inviato da IroN@xiD
    Il problema non è riconoscere i diritti, ma definire equamente i doveri. [/supersaibal]
    Ecco, giusto. Ma questo è ben diverso da definire i pacs "Assurde pretese di privilegi dei culattoni" o "attentati alla cultura italiana" e vaccate del genere.
    E' una sana discussione su cosa si può fare per definirli in un modo equo, ma anche tu dici che ci sono dei buchi da colmare

  4. #224
    [supersaibal]Originariamente inviato da galz
    Ecco, giusto. Ma questo è ben diverso da definire i pacs "Assurde pretese di privilegi dei culattoni" o "attentati alla cultura italiana" e vaccate del genere.
    E' una sana discussione su cosa si può fare per definirli in un modo equo, ma anche tu dici che ci sono dei buchi da colmare [/supersaibal]
    Ehehe dannazzione devo uscire dalla spirale di questo topic!!

    Tutti quelli che leggono pensano che voglio difendere calderoli... nooooo vi prego non è cosììì

    Calderoli mi sta sulle palle!!!

    speriamo che basti per un altro paio di pagine almeno

    Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.

  5. #225
    [supersaibal]Originariamente inviato da IroN@xiD
    Tutti quelli che leggono pensano che voglio difendere calderoli... nooooo vi prego non è cosììì
    [/supersaibal]
    Nono, avevo capito. Dicevo solo che tu avversi i pacs (almeno mi è parso di capire) quando, in realtà, saresti solo per una equa definizione dei diritti e dei doveri dei pacs. E questo lo ritengo giusto.

  6. #226
    [supersaibal]Originariamente inviato da galz
    Nono, avevo capito. Dicevo solo che tu avversi i pacs (almeno mi è parso di capire) quando, in realtà, saresti solo per una equa definizione dei diritti e dei doveri dei pacs. E questo lo ritengo giusto. [/supersaibal]
    Ma quando ho detto che sono d'accordo, ma con riserva, volevo esprimere proprio questo concetto

    Cmq ho visto buttiglione (ma che ca**o di cognome è!?!? ) l'altra sera a primo piano ed è stato veramente ridicolo.. come sempre del resto.. ricordate quando voleva andare in europa e l'hanno cacciato a calci nel sedere!?
    Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.

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