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  1. #21
    Utente di HTML.it L'avatar di Alex'87
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    Originariamente inviato da XWolverineX
    Non voglio offendere nessuno ma ioprogrammo è una rivista molto penosa.

    Solo .net
    ultimamente (da quando la microsoft "offre" i suoi videocorsi ) e' vero...

    ma fino ad un annetto fa c'era sopprattutto java!
    ho ancora alcuni ioProgrammo di 50 numeri fa ed era solo java (+-)!!
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  2. #22
    Moderatore di Programmazione L'avatar di alka
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    E' chiaro che, in quanto semplicemente esiste ed è pure abbondantemente utilizzato, .NET non può essere ignorato da una rivista di programmazione.

    Non è comunque vero che si parla solamente di .NET, tutt'al più potrebbe infastidire che si parli esclusivamente di .NET e Java, al massimo, mentre ci sono tantissimi altri linguaggi.
    MARCO BREVEGLIERI
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  3. #23
    Utente di HTML.it L'avatar di XWolverineX
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    Originariamente inviato da alka
    E' chiaro che, in quanto semplicemente esiste ed è pure abbondantemente utilizzato, .NET non può essere ignorato da una rivista di programmazione.

    Non è comunque vero che si parla solamente di .NET, tutt'al più potrebbe infastidire che si parli esclusivamente di .NET e Java, al massimo, mentre ci sono tantissimi altri linguaggi.
    Il 90% degli articoli è tutto .NET e Java
    Sono sicuro che lo fanno perchè credono che questi siano i linguaggi del futuro.
    Sicuramente sono ottimi linguaggi ma non per questo si penalizza la minoranza.
    "Se proprio devono piratare, almeno piratino il nostro." (Bill Gates)

    "Non è possibile che 2 istituzioni statali mi mettano esami nello stesso giorno." (XWolverineX)

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  4. #24
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    Originariamente inviato da XWolverineX
    Sono sicuro che lo fanno perchè credono che questi siano i linguaggi del futuro.
    Lo fanno perché sono tra i linguaggi più utilizzati.

    Non esistono "linguaggi del futuro", o meglio esistono: lo sono tutti. O non esistono.

    Originariamente inviato da XWolverineX
    Sicuramente sono ottimi linguaggi ma non per questo si penalizza la minoranza.
    In un sistema democratico la minoranza è sempre penalizzata.

    Oppure, evidentemente, pubblicano il materiale che viene loro proposto; se avessero più articolisti per altri linguaggi, non disdegnerebbero senz'altro la pubblicazione del loro materiale, o almeno lo credo alquanto difficile se si tratta di articoli veramente di qualità.

    In ogni caso, occorre tenere anche conto che è una rivista molto gettonata tra gli hobbisti, quindi problematiche troppo complesse potrebbero renderla un po' meno appetibile al pubblico che si è ritagliata; per i "palati esigenti" esistono riviste professionali che approfondiscono sì parecchi linguaggi e soluzioni integrate, anche a livello molto complesso (ma sono anche particolarmente costose, relativamente).

    A me non dispiace ioProgrammo: nonostante gli articoli siano senz'altro molto semplici, spesso si rivelano utilissimi per ricevere uno spunto iniziale ad approfondire la ricerca relativa ad un determinato argomento. A volte, per molti, questo è sufficiente.

    Per una formazione completa, oltre a riviste specializzate, ci si dovrebbe affidare a libri e a documentazione specifica.

    Ciao!
    MARCO BREVEGLIERI
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  5. #25
    Utente di HTML.it
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    Originariamente inviato da alka
    Lo fanno perché sono tra i linguaggi più utilizzati.

    Non esistono "linguaggi del futuro", o meglio esistono: lo sono tutti. O non esistono.


    In un sistema democratico la minoranza è sempre penalizzata.

    Oppure, evidentemente, pubblicano il materiale che viene loro proposto; se avessero più articolisti per altri linguaggi, non disdegnerebbero senz'altro la pubblicazione del loro materiale, o almeno lo credo alquanto difficile se si tratta di articoli veramente di qualità.
    Leggo ogni tanto quella rivista facendomela prestare da amici (non vale i soldi che paghi per averla).......Credo che ti sbagli....Quelli si comportano così perchè ipotizzano che i loro lettori siano talmente tonti da accettare che una rivista spezzetti gli articoli (sempre generici e vaghi, non scendono mai nei dettagli dando l'impressione che neppure loro capiscano molto degli argomenti di programmazione presentati nella rivista..... )
    In ogni caso, occorre tenere anche conto che è una rivista molto gettonata tra gli hobbisti, quindi problematiche troppo complesse potrebbero renderla un po' meno appetibile al pubblico che si è ritagliata; per i "palati esigenti" esistono riviste professionali che approfondiscono sì parecchi linguaggi e soluzioni integrate, anche a livello molto complesso (ma sono anche particolarmente costose, relativamente).
    Per usare una metafora:
    No......Si limitano a sparare sui bersagli grossi e lasciano perdere i piccoli perchè sono troppo miopi e astigmatici per vederli.
    Forse sono convinti che questa scelta li faccia rimanere a lungo in gara......

    A me non dispiace ioProgrammo: nonostante gli articoli siano senz'altro molto semplici, spesso si rivelano utilissimi per ricevere uno spunto iniziale ad approfondire la ricerca relativa ad un determinato argomento. A volte, per molti, questo è sufficiente.
    .....Troppo vaghi e superficiali......Ma è opinione personale, ovviamente......
    Per una formazione completa, oltre a riviste specializzate, ci si dovrebbe affidare a libri e a documentazione specifica.
    Senza dubbio.....ma per queste cose ci vuole un minimo di cultura che non ti viene sicuramente da questa rivista.

    Ciao!
    ......Altrettanto......

  6. #26
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    Originariamente inviato da simulacron
    Credo che ti sbagli....Quelli si comportano così perchè ipotizzano che i loro lettori siano talmente tonti da accettare che una rivista spezzetti gli articoli
    Cosa significa "spezzare gli articoli"...?

    Originariamente inviato da simulacron
    sempre generici e vaghi, non scendono mai nei dettagli dando l'impressione che neppure loro capiscano molto degli argomenti di programmazione presentati nella rivista.....)
    Ciascun articolo ha uno spazio limitato e non può ovviamente fornire una trattazione completa ed esaustiva dell'argomento che affronta, tant'è che per ciascuno di quegli argomenti è possibile scrivere un libro.

    Ad ogni modo, siccome molti di quelle problematiche le ho affrontate ed ho comunque una discreta formazione a riguardo, non mi è mai sembrato che chi scrive sia poco conscio di ciò che spiega, anche se è chiaro che non puoi pretendere un volume di 1000 pagine di ricerche complete da una rivista di cui puoi scaricare 4 numeri a 6 EURO circa.

    Originariamente inviato da simulacron
    Per usare una metafora:
    No......Si limitano a sparare sui bersagli grossi e lasciano perdere i piccoli perchè sono troppo miopi e astigmatici per vederli.
    Hai qualche prova a favore? Si limitano a sparare sugli argomenti che sono quelli più letti poiché non hanno lo scopo di fare favori a nessuno se non quello di vendere copie del proprio giornale.

    Originariamente inviato da simulacron
    Forse sono convinti che questa scelta li faccia rimanere a lungo in gara......
    E' chiaro: chi costruisce una linea editoriale basandosi su traguardi di cui è consapevole del sicuro insuccesso?

    Il bilancio pubblicato sulla rivista non sembra dare particolari preoccupazioni in merito.

    Originariamente inviato da simulacron
    .....Troppo vaghi e superficiali......Ma è opinione personale, ovviamente......
    La vaghezza e la superficialità vanno comparate con le stesse caratteristiche di altre riviste e pubblicazioni che, però, abbiano lo stesso costo e lo stesso "target" di utenza.

    Rispetto le opinioni personali, ma solo quando ovviamente sono presentate con un ragionamento dietro che faccia comprendere bene l'origine dell'opinione che, in caso contrario, diventa piuttosto una presa di posizione anche piuttosto difficile da smentire visto che non se ne riportano, magari intenzionalmente, le ragioni.

    Originariamente inviato da simulacron
    Senza dubbio.....ma per queste cose ci vuole un minimo di cultura che non ti viene sicuramente da questa rivista.
    Questo vale per qualsiasi rivista, di qualsiasi argomento, pertanto non ne penalizza senz'altro una a favore di tutte le altre, almeno che non si parli di pubblicazioni prettamente specialistiche che, tuttavia, lo ripeto, hanno un altro costo e un'altra consistenza.

    Le comparazioni si fanno tra risorse equivalenti. E' inutile dire che una rivista da 2 EURO a copia non serve a nulla perché esistono i libri Microsoft Press (che però ne costano dai 70 in sù); le comparazioni non si fanno con mele e banane, ma con elementi comparabili.

    Secondo una classificazione di questo tipo, nessuna rivista, in quanto risorsa minore rispetto a qualsiasi altro tipo di documentazione come libri e saggi, non avrebbe senso di esistere.
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  7. #27
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    Originariamente inviato da alka
    Cosa significa "spezzare gli articoli"...?
    .....Significa dividerli in più numeri della rivista (nulla di sbagliato in genere; loro, però, eccedono un po' nel calcolare il numero di puntate/articolo).
    Ovviamente è un'idea personale.....
    Ciascun articolo ha uno spazio limitato e non può ovviamente fornire una trattazione completa ed esaustiva dell'argomento che affronta, tant'è che per ciascuno di quegli argomenti è possibile scrivere un libro.
    Non si pretendono numeri monografici.... a me basterebbe che non impiegassero 3 pagine per dire quanto basta per riempirne 2 ( a volte ho avuto l'impressione che allungassero un articolo per riempire il numero)
    Ad ogni modo, siccome molti di quelle problematiche le ho affrontate ed ho comunque una discreta formazione a riguardo, non mi è mai sembrato che chi scrive sia poco conscio di ciò che spiega, anche se è chiaro che non puoi pretendere un volume di 1000 pagine di ricerche complete da una rivista di cui puoi scaricare 4 numeri a 6 EURO circa.
    Hai qualche prova a favore? Si limitano a sparare sugli argomenti che sono quelli più letti poiché non hanno lo scopo di fare favori a nessuno se non quello di vendere copie del proprio giornale.
    Guarda che non dubito affatto della loro buona fede.....mi limito solo ad avanzare perplessità sulla loro linea editoriale....La rivista avrà, sicuramente delle buone ragioni per comportarsi così; io mi limito a dire che non sono della loro idea.
    E' chiaro: chi costruisce una linea editoriale basandosi su traguardi di cui è consapevole del sicuro insuccesso?
    Il bilancio pubblicato sulla rivista non sembra dare particolari preoccupazioni in merito.
    Appunto....puntano su argomenti che sanno interessare a tutto il loro pubblico, e pure questo non è sbagliato; è sbagliata, secondo me la loro mancanza di concisione, se i loro argomenti venissero sintetizzati un pò di più, la qualità del materiale si impennerebbe.
    La vaghezza e la superficialità vanno comparate con le stesse caratteristiche di altre riviste e pubblicazioni che, però, abbiano lo stesso costo e lo stesso "target" di utenza.

    Rispetto le opinioni personali, ma solo quando ovviamente sono presentate con un ragionamento dietro che faccia comprendere bene l'origine dell'opinione che, in caso contrario, diventa piuttosto una presa di posizione anche piuttosto difficile da smentire visto che non se ne riportano, magari intenzionalmente, le ragioni.
    Ho conosciuto la rivista qualche anno addietro....Non ricordo di cosa parlasse quel numero ma era uno splendido esempio di sintesi e concisione; poi.....con il tempo ha cominciato a comportarsi come se stesse perdendo redattori per la strada e, nonostante questo dovesse ottemperare all'obbligo di riempire un numero minimo di pagine...
    Questo vale per qualsiasi rivista, di qualsiasi argomento, pertanto non ne penalizza senz'altro una a favore di tutte le altre, almeno che non si parli di pubblicazioni prettamente specialistiche che, tuttavia, lo ripeto, hanno un altro costo e un'altra consistenza.
    Su questo posso concordare; nell'ambito del suo pubblico,non penalizza niente e nessuno e questo torna a suo merito.....
    Le comparazioni si fanno tra risorse equivalenti. E' inutile dire che una rivista da 2 EURO a copia non serve a nulla perché esistono i libri Microsoft Press (che però ne costano dai 70 in sù); le comparazioni non si fanno con mele e banane, ma con elementi comparabili.
    Non lo metto minimamente in dubbio.....
    Secondo una classificazione di questo tipo, nessuna rivista, in quanto risorsa minore rispetto a qualsiasi altro tipo di documentazione come libri e saggi, non avrebbe senso di esistere.
    Nel suo genere, è messa molto meglio di parecchi concorrenti; se solo conoscesse un po' meglio la sintesi e la concisione......

  8. #28
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    Io un anno fa avevo visto la pubblicazione di una serie di articoli di Symbian.
    Apparte il fatto che usano una volta Java e una volta C++ anche mi da sui nervi.
    E poi copiano schemi da internet e li incollano sulla rivista, non spiegano un po di architettura generale. Insomma imporovvisamente ti ritrovi un codice e non si capisce proprio niente.
    Cosi gli ultimi 2 numeri non li ho neanche piu' aperti.
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  9. #29
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    inoltre come rivista mi sembra particolarmente windows-oriented...

    la maggior parte degli articoli e' dedicata al mondo win e per linux c'e' un piccolo box a fondo pagina che ti rimanda da qualche parte su internet...
    se java 5 lo mettessero' anche x linux mi farebbero un piacere, dato che non ho la banda larga...
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  10. #30
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    vedo che siamo daccordo tutti oramai. Il verdetto è sfornato: 4--
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