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  1. #21
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    Originariamente inviato da webus
    e dice una sciocchezza.
    Da quando ai lavoratori interinali (precari) sarebbe "messo in discussione ("non hanno la possibilità") l'adesione a un sindacato, a una organizzazione politica, o il manifestare in piazza, o attraverso i media, le proprie opinioni?
    Da quando non avendo un contratto a tempo indeterminato possono essere messi alla porta se non rigano dritto, il che è talmente notorio e risaputo (i precari non aderiscono praticamente mai agli scioperi) che chiederlo suona di provocazione. Un lavoratore non può essere licenziato per aver scioperato, un precario a cui dopo 2 mesi scade il contratto può non vederselo rinnovato senza spiegazioni.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  2. #22
    Originariamente inviato da agiaco
    Si riferiva anche a quello, ma quelle difficoltà le superi nella contrattazione se hai forza contrattuale, e da sempre la forza dei lavoratori si fonda sull'unione e sul conflitto collettivo, che ha questo scopo. Un lavoratore solo non ha nessuna forza contrattuale.
    Beh ecco, vedi.. non è molto chiaro. Insomma se volete far arrivare il messaggio a tutti non è forse necessario un linguaggio più semplice, meno articolato? Mi capisci?
    The more the state 'plans' the more difficult planning becomes for the individual.
    Sto nella Pampa

  3. #23
    Originariamente inviato da agiaco
    Da quando non avendo un contratto a tempo indeterminato possono essere messi alla porta se non rigano dritto, il che è talmente notorio e risaputo (i precari non aderiscono praticamente mai agli scioperi) che chiederlo suona di provocazione. Un lavoratore non può essere licenziato per aver scioperato, un precario a cui dopo 2 mesi scade il contratto può non vederselo rinnovato senza spiegazioni.
    Bertinotti parla di "messa in discussione", nessuno in Italia ha mai messo in discussione le libertà individuali. Ci mancherebbe, dal momento che sono il principio del liberalismo.
    Tu presupponi che un datore di lavoro possa "non confermarte" un lavoratore in base alla sua aadesione ad uno sciopero piuttosto che a MILLE possibili altre cause, per citarne qualcuna: incompetenza, pigrizia, menefreghismo... Motivazioni che, stando sempre alla tua ipotesi, verrebbero invece negate al - potenziale - datore di lavoro nel caso di lavoratore non interinale.
    In pratica, un imprenditore si dovrebbe affidare la caso o alla buona sorte.
    Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)

  4. #24
    Originariamente inviato da agiaco
    Mi pare curioso che nella tua foga critichi proprio questo passo

    l'economia della conoscenza si accompagni ad una acutizzazione estrema delle disuguaglianze...
    all'interno dell'economia della conoscenza il monopolio e le barriere all'accesso sono erette a difesa del privilegio, del potere e dunque al rafforzamento dell'ineguaglianze con tanta maggiore durezza quanto maggiore è l'insidia che il ricorso alla conoscenza, come fattore di produzione, porta all'accumulazione privata.
    che è proprio un manifesto di liberalismo e anticorporativismo, il superamento delle barriere all'ingresso, quello che a parole i finto liberisti chiedono ma che poi difendono per conservare le rendite di posizione, vedi tassisti e compagnia. Ma qui siamo molto lontani dalla pianificazione socialista, siamo all'opposto eppure critichi lo stesso.
    Che c'entrano i tassisti con il suo discorso "negativo" sulla conoscenza?
    Casomai in Italia si può parlare di mancanza di liberismo, dal momento che le corporazioni sono residui medievali che avrebbero dovuto essere state spazzate via da tempo in uno stato liberale.
    La cosa - grave e singolare - è che Bertinotti parli negativamente della conoscenza come di un veicolo di disuguaglianze. Roba da controriformisti cattolici del XV secolo, per intenderci.
    Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)

  5. #25
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da webus
    La cosa - grave e singolare - è che Bertinotti parli negativamente della conoscenza come di un veicolo di disuguaglianze. Roba da controriformisti cattolici del XV secolo, per intenderci.
    guarda che non e' un discorso negativo sulla conoscenza, ma sull'economia della conoscenza
    che eregge barriere a difesa dei privilegi, del potere e, di conseguenza, aumenta le disuguaglianze.
    Non e' nient'altro che il digital divide: la difficolta' di accesso all'informazione, alla conoscenza. Questa difficolta' invece di essere superata e' alimentata. E la conseguenza e' che aumentano le disuguaglianze.
    Non e' pertanto un discorso negativo sulla conoscenza, ma un discorso negativo sulla gestione dell'accesso alla conoscenza, all'informazione.
    Che e', d'altra parte, un discorso liberale.
    Imho.

  6. #26
    Originariamente inviato da lookha
    guarda che non e' un discorso negativo sulla conoscenza, ma sull'economia della conoscenza
    che eregge barriere a difesa dei privilegi, del potere e, di conseguenza, aumenta le disuguaglianze.
    Non e' nient'altro che il digital divide: la difficolta' di accesso all'informazione, alla conoscenza. Questa difficolta' invece di essere superata e' alimentata. E la conseguenza e' che aumentano le disuguaglianze.
    Non e' pertanto un discorso negativo sulla conoscenza, ma un discorso negativo sulla gestione dell'accesso alla conoscenza, all'informazione.
    Che e', d'altra parte, un discorso liberale.
    Imho.
    mi auguro che sia come dici tu (non e' un discorso negativo sulla conoscenza), ma anche in questo caso gli argomenti di Bertinotti sono perlomeno bizzarri.

    Quando dice: "all'interno dell'economia della conoscenza il monopolio e le barriere all'accesso sono erette a difesa del privilegio, del potere e dunque al rafforzamento dell'ineguaglianze con tanta maggiore durezza quanto maggiore è l'insidia che il ricorso alla conoscenza, come fattore di produzione, porta all'accumulazione privata.

    ma monopolio de che? Della conoscenza!? E di che "barriere al suo accesso a difesa del privilegio" sta parlando? E le barriere sarebbero "alimentate" in una società liberale!?

    Ma Bertinotti dove è che ha studiato il liberalismo-capitalismo, nella Cina di Mao? :master:
    Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)

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