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  1. #21
    Originariamente inviato da annina79
    no
    quindi non ti capiterà mai

  2. #22
    Originariamente inviato da annina79
    quindi se do il risultato di un'analisi a un paziente e questo è sconvolto, e io devo ancora accennare alla diagnosi, devo comunque continuare? e se ad ogni visita e colloquio il paziente si è presentato con il consorte, senza mai dimostrare problemi al fatto che lui sapesse, e il consorte mi viene a chiedere chiarimenti a proposito dei risultati delle analisi, devo starmene zitto? non mi è stato dato un tacito assenso da parte del paziente?
    "Le informazioni riguardanti prognosi gravi o infauste o tali da poter procurare preoccupazione e sofferenza alla persona, devono essere fornite con prudenza, usando terminologie non traumatizzanti e senza escludere elementi di speranza.
    La documentata volontà della persona assistita di non essere informata o di delegare ad altra persona l’informazione deve essere rispettata."

    "L'informazione a terzi è ammessa solo con il consenso esplicitamente espresso dal paziente, fatto salvo quanto previsto all'art. 9 allorchè sia in grave pericolo la salute o la vita di altri.
    In caso di paziente ricoverato il medico deve raccogliere gli eventuali nominativi delle persone preliminarmente indicate dallo stesso a ricevere la comunicazione dei dati sensibili."

    Codice di deontologia. Non ricordo se c'è anche un articolo di legge in merito, ma direi che può bastare
    In effetti il 99% delle persone non ha problemi a condividere le informazioni coi familiari, e anzi manda spesso il familiare a fare da grimaldello per scassinare il consueto e deprecabile muro omertoso dei sanitari, però quell'1% che ci terrebbe a farsi i fatti suoi viene seriamente danneggiato nella suaprivacy, e questo è inaccettabile. Per questo occorre darsi delle regole, e questo articolo del codice deontologico mi pare molto sensato.

    In secondo luogo: è vero quello che dice Memole, secondo me la zia non sta agendo per il meglio
    Davide
    Povere ostrichette

  3. #23
    Utente di HTML.it L'avatar di RokStar
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    937
    Originariamente inviato da Davide
    "L'informazione a terzi è ammessa solo con il consenso esplicitamente espresso dal paziente, fatto salvo quanto previsto all'art. 9 allorchè sia in grave pericolo la salute o la vita di altri.
    In caso di paziente ricoverato il medico deve raccogliere gli eventuali nominativi delle persone preliminarmente indicate dallo stesso a ricevere la comunicazione dei dati sensibili."
    Tipo, se uno ha l'aids o la sifilide o l'epatite?
    che ce l'hai tre e cinco? Tre e cinco?!?

  4. #24
    Utente di HTML.it L'avatar di TeoB
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    Grazie mille Davide, dove trovo quei due articoli che hai citato?

  5. #25
    Originariamente inviato da Alex D.
    quindi non ti capiterà mai

    hai ragione, allora cambio, visto che paziente può esserlo chiunque:

    quindi se il medico dà il risultato di un'analisi a me, paziente, e sono sconvolta, e lui deve ancora accennare alla diagnosi, deve comunque continuare? e se ad ogni visita e colloquio io mi sono presentata con il consorte, senza mai dimostrare problemi al fatto che lui sapesse, e il consorte gli va a chiedere chiarimenti a proposito dei risultati delle analisi, il medico deve starsene zitto? non gli è stato dato un tacito assenso da parte mia?
    non capisco cosa cambi alla mia domanda, ma se così sei più tranquillo...

    @davide: io parlavo per cose accadute e per le quali mi sono informata e quello mi è stato risposto. poi è ovvio che non sia automatico, ma che sia solo per casi più particolari. è davvero così assurdo?

  6. #26
    Originariamente inviato da RokStar
    Tipo, se uno ha l'aids o la sifilide o l'epatite?
    no. Se io ti diagnostico un brufolo sulla schiena e tu non vuoi che tua madre lo sappia, io non devo dirlo a tua madre
    Davide
    Povere ostrichette

  7. #27
    Originariamente inviato da Davide
    no. Se io ti diagnostico un brufolo sulla schiena e tu non vuoi che tua madre lo sappia, io non devo dirlo a tua madre
    con anche il rovescio della medaglia ovviamente, visto che una amica dei miei genitori che fa l'infermiera nel reparto di immunologia ha detto che ci sono parecchi casi di uomini affetti da HIV preso in rapporti extraconiugali che non vogliono che questo sia detto alla moglie... con tutti i rischi di infezione del caso.
    I see dead pixels.

  8. #28
    Originariamente inviato da annina79
    @davide: io parlavo per cose accadute e per le quali mi sono informata e quello mi è stato risposto. poi è ovvio che non sia automatico, ma che sia solo per casi più particolari. è davvero così assurdo?
    figurati se mi metto a fare il profeta su argomenti così delicati, però in questo caso abbiamo la fortuna di un articolo chiaro su come bisognerebbe agire. Se emerge una nuova diagnosi ho bisogno del consenso del paziente, non si scappa, a meno che non si sia esplicitamente pronunciato diversamente
    Davide
    Povere ostrichette

  9. #29
    Quindi una persona può essere una vera e propria arma chimica-batteriologica e il medico non può fare nulla per tutelare chi gli vive accanto?
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  10. #30
    Originariamente inviato da TeoB
    Grazie mille Davide, dove trovo quei due articoli che hai citato?
    http://fnomceo.it/Cdeontod.htm
    Davide
    Povere ostrichette

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