Rokstar, scrivi un libro.
"memorie di un commesso non viaggiatore".
Raccogli tutti sti personaggi e fai un diario.
Ah, ricordati, qualora avessi successo, la mia percentuale per l'idea è del 2% sul ricavato.
Rokstar, scrivi un libro.
"memorie di un commesso non viaggiatore".
Raccogli tutti sti personaggi e fai un diario.
Ah, ricordati, qualora avessi successo, la mia percentuale per l'idea è del 2% sul ricavato.
La prima regola di Utonter è: non parlare di Utonter. La seconda regola: non si parla di Utonter - Ich habe eine schön bratwurst in mein leder hosen -... -.-. . -- --- / -.-. .... .. / .-.. . --. --. .
ovviamente dopo il primo cliente sudamericano che te l'ha fatto, hai iniziato a chiedere di tutto e di più prima di procedere con le fotocopie, vero?![]()
Originariamente inviato da catrin
la cosa è un po' diversa, ma non mi va di spiegarla![]()
vai alla scuola di moda?
e a fare che? :master:
piattola.com/thule
No, che mica finisce qui... con la storia del negozio nuovo si presenta gente che se ne esce con "ah, ma là è chiuso?" Ca**o, sono 5 mesi che è chiuso tutti i giorni, sono a lavorare in un altro posto, SECONDO TE?!? Oppure, "ah, vi siete spostati" e giù a spiegare che è cambiata la proprietà... poi tornano il giorno dopo e rifanno il solito discorso.
Altra tipologia di clienti:
- i neri. I neri si presentano alle 9.00:01 per chiederti un lavoro stramega enorme da fare al massimo per le 12.00. Si presentano alle 19.01 al negozio... rileggono e ti danno duemila modifiche e ti fanno stampare tipo 400 facciate a colori... ma chiuderei alle 19.![]()
- le anglofone che entrano in negozio e nemmeno ti chiedono se parli inglese, iniziano a parlare come se fossero in new jersey piuttosto che a Canberra, e alle quali, per contro, rispondo esclusivamente in italiano.
- le scuolamoda inette. Quelle che entrano con un foglio bianco con su apposte quattro frasi sconnesse e ti dicono "Dovrei fare questo progetto", guardo il foglio e rispondo "perché? A lapis così com'è non va bene?" ma in realtà trattasi di impaginazione, ricerca immagini, re-impaginazione, colorazione di sagome spacciate per modelli di scarpe o di borse o di abiti, traduzione da italiano in inglese (che poi ve le rigiro sul forum ovviamente). Poi alla fine, dopo che ho fatto tutto di corsa, stanno a rompere le palle per il millimetro di differenza tra i due margini del foglio... IMPARATE A FARVELE DA SOLE LE COSE! E invece no, e ti danno del "salvatore", "Matte, mi hai salvato la vita", con gli occhi a cuoricino che batte. Poi le trovi per caso in una via deserta dietro san lorenzo (dove c'è la casa musicale ceccherini, per intenderci), solo tu e lei nella via, prepari il miglior sorriso di sempre e questa manco ti saluta. Eh, ma io salvo la vita eh! T***e!
- le scuolamoda pignole. Quelle che hanno fatto tutto, che però ti portano i file in formato A3 a 300 pixel... per centimetro! Vale a dire 700 e passa pixel per pollice, vale a dire che tra quando photoshop mi apre le immagine, quando mando una stampa e quando esce il foglio passano quei lieti venti minuti (cronometrati). Una volta finita la stampa se ne escono con misure assurde, tipo "Mi devi tagliare il foglio 17,3 x 21,17" e tutte le immagini hanno il bordo esterno bianco dai quattro lati...
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che ce l'hai tre e cinco? Tre e cinco?!?