PazzaOriginariamente inviato da Blackho
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Guarda che se hai visto tutta la puntata, ricordo che il giudice spiegava il perché è stato ritenuto affidabile il testimone.Originariamente inviato da jamesev
no, minoli si chiedeva propio il contrario: perché credono a uno come lui e non a 3 persone incensurate che non hanno alcun interesse a dire il falso?
Forse perché come colpevoli erano perfetti (aggiungo io)?
e cmq dei 4 indizi che li incolpavano, questo qui era nettamente il più "rilevante"... insomma, dopo aver visto quella puntata mi sono reso conto che se il processo Sofri è sospetto questo qui non lo è da meno.
Dove affidabile è diverso dai comandamenti.
Parole irrituali o, come ha detto il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, addirittura "gravi" perché "sollecitano la riapertura di un processo sulla base di perplessità dell'opinione pubblica". Ammesso che davvero ci siano esitazioni nell'opinione pubblica - e ammesso che esista davvero l'opinione pubblica - "le perplessità" non possono essere un criterio per una revisione del processo.Più utili le zone d'ombra. Ce ne sono? Quali sono?
Nel corso del tempo, in un'inchiesta e in un processo teatro di depistaggi di ogni genere e segno (per depistaggio sono stati condannati Licio Gelli e Francesco Pazienza, a dieci anni, e due ufficiali del Sismi, Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte), si sono contate almeno tre piste alternative abitualmente designate con le formule: "falangisti libanesi"; "libici"; "depistaggio per Ustica".Tutti gli intrighi sono stati esaminati dalla magistratura bolognese che ne ha riscontrato l'infondatezza e, in alcuni casi, la strumentalità.E se lo dice lui, che è super partes...La ricostruzione di Cossiga (che in realtà già era a capo del governo) sembra accostarsi alle rivelazioni di Carlos Ilich Ramirez Sanchez, "lo sciacallo": "L'attentato contro il popolo italiano alla stazione di Bologna "rossa" non ha potuto essere opera dei fascisti e ancora meno dei comunisti. È opera dei servizi yankee, dei sionisti e delle strutture della Gladio. Non abbiamo riscontrato nessun'altra spiegazione". Giusva Fioravanti conclude che "la pista palestinese è ormai palese. Carlos ammette che quell'esplosivo era il loro e che a farlo brillare sono stati i servizi israeliani o americani".
Il 4 agosto 1980, al tempo presidente del Consiglio, Cossiga dichiara in Parlamento che l'attentato alla stazione era un attentato "fascista"Il 15 marzo 1991, divenuto presidente della Repubblica, dice di essersi sbagliato nel definire "fascista" la strage; presenta le scuse al Msi;Manca solo l'esplosione della 313 di paperino, e poi ha detto tutto.Nel 2000, nuovo ripensamento. In una fatica memorialistica (La passione e la politica, Rizzoli) Cossiga scrive: "Mi hanno tempestato perché dicessi quello che so. Io non so nulla". Nel 2007, in un colloquio pubblicato in Tutta un'altra strage di Riccardo Bocca, il presidente emerito fornisce qualche elemento.
Comunque, nell'articolo di cui al link puoi leggere meglio e in maniera integrale il pensiero.
Magari alla fine sono stati i palestinesi, o gli americani, o una scorreggia di Lino Banfi, ma il sunto è che, in mancanza di dati concreti, anzi, davanti a diverse versioni e tutte contraddittorie, la realtà processuale ha portato a quell'evidenza.
Il resto è, appunto, revisionismo.