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  1. #21
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da agiaco
    posto il commento del principale sociologo del lavoro italiano, Gallino:

    http://www.repubblica.it/2009/09/sez...-commento.html
    Si potrebbe quindi chiedere al ministro Tremonti di far seguire i fatti alle impegnative parole che ha ripetutamente profferito a favore del modello sociale italiano ed europeo. Si faccia dunque promotore di una legge che andando al di là della 196/1997 e della 30/2003 ristabilisca il principio per cui il contratto di lavoro dipendente è per definizione a tempo indeterminato, fissando poi un ristretto numero di tipologie contrattuali in deroga da applicare soltanto in casi ben determinati. Se ne gioverebbero non soltanto i lavoratori, ma anche le imprese.
    Esatto, a patto però che sia possibile licenziare.

  2. #22
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    Ma licenziare in quali circostanze?

    Per motivi disciplinari, per riduzione di attività, per crisi aziendale, si può licenziare e da sempre.

    Non si può licenziare in mancanza di giusta causa, ossia per capriccio o per ritorsione o per antipatia, e non credo proprio che sia un limite da valicare.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  3. #23
    Utente di HTML.it L'avatar di vonkranz
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    secondo me Tremonti sta' dicendo queste cose perche' sa' di essere in una botte di ferro dal momento che (stando alla sua maggioranza) non verranno mai realizzate..della serie: <<io l'ho detto, sono gli altVi che non hanno voluto daVmi Vetta>>

  4. #24
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da agiaco
    Ma licenziare in quali circostanze?

    Per motivi disciplinari, per riduzione di attività, per crisi aziendale, si può licenziare e da sempre.

    Non si può licenziare in mancanza di giusta causa, ossia per capriccio o per ritorsione o per antipatia, e non credo proprio che sia un limite da valicare.
    si invece, in mancanza di giusta causa si deve poter licenziare, senza obbligo di riassunzione ma con obbligo di indennizzo.
    E l'indennizzo non deve essere esagerato, una cosa come 50-60 giorni per anno lavorato.
    Ovviamente, sparisce la mobilità, sparisce la cassa integrazione e si semplifica il tutto facendo esistere solo 2 figure: lavoro o disoccupazione.
    Chi è stato licenziato, ovviamente ha diritto al sussidio in funzione di quanto tempo ha lavorato.
    Un sussidio molto maggiore di quello che si percepisce ora, ovviamente.
    Si protegge il lavoratore, garantendogli una rete di protezione efficente ed importante, ma non si protegge il lavoro.

  5. #25
    Utente di HTML.it L'avatar di vonkranz
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    Originariamente inviato da lookha
    si invece, in mancanza di giusta causa si deve poter licenziare, senza obbligo di riassunzione ma con obbligo di indennizzo.

    stai sostenendo che e' giusto che un datore di lavoro, se si sveglia male al mattino, ti puo' licenziare anche dietro indennizzo che non deve essere esagerato (parole tue) ?

    oppure ho letto "male"?

  6. #26
    looka è un comunista atipico, battezza i bambini ed è a favore del mercato libero.
    Alla prossima riunione del politburo vedremo di prendere provvedimenti.

  7. #27
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Se io per esempio voglio assumere un commerciale invece di fargli passare la trafila del contratto di 6 mesi + 6 mesi gli faccio subito un contratto a tempo indeterminato.
    Dal primo giorno.
    Figo eh?

    Pero se dopo 3 mesi non ha venduto un cazzo o vedo che non va bene con il resto della squadra, o per la ragione che mi va, voglio il diritto di licenziarlo.

    Vuoi la diffusione del contratto a tempo indeterminato?
    Perfetto, ma dammi la possibilità di licenziare.

    Lo indennizzerò, con una quantità che si patta a livello nazionale, non c'è problema.
    Gli daró i giorni lavorati, la proporzionale della 12-13-14º, le vacanze maturate, tutto quel che vuoi.

    Ma devo poterlo licenziare.

  8. #28
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    Originariamente inviato da lookha
    si invece, in mancanza di giusta causa si deve poter licenziare, senza obbligo di riassunzione ma con obbligo di indennizzo.
    E l'indennizzo non deve essere esagerato, una cosa come 50-60 giorni per anno lavorato.
    Ovviamente, sparisce la mobilità, sparisce la cassa integrazione e si semplifica il tutto facendo esistere solo 2 figure: lavoro o disoccupazione.
    Chi è stato licenziato, ovviamente ha diritto al sussidio in funzione di quanto tempo ha lavorato.
    Un sussidio molto maggiore di quello che si percepisce ora, ovviamente.
    Si protegge il lavoratore, garantendogli una rete di protezione efficente ed importante, ma non si protegge il lavoro.
    non capisco per quale motivo si dovrebbe essere liberi di licenziare un essere umano "senza causa".

    Non esiste contratto a prestazioni corrispettive che possa sciogliersi senza una causa valida, figuriamoci un contratto di lavoro che ha anche una funzione alimentare.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  9. #29
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da vonkranz
    stai sostenendo che e' giusto che un datore di lavoro, se si sveglia male al mattino, ti puo' licenziare anche dietro indennizzo che non deve essere esagerato (parole tue) ?

    oppure ho letto "male"?
    si, certo.
    Se il datore di lavoro mi vuole licenziare mi deve indennizzare.
    E giustamente direi io.
    Personalmente credo che 50-60 giorni di retribuzione per ogni anno passato in azienda non sono male.
    Se percepisci 1000 euro al mese, vuol dire due mesi di stipendio + il sussidio di disoccupazione (ma quello te lo paga lo Stato)

    Ma deve poterlo fare.
    Tu, lavoratore, sei protetto dall'indennizzo.
    Io datore, ho la possibilità di gestire la mia azienda come meglio credo.
    altrimenti, se non posso licenziarti, ti terrò a contratti atipici fino a quando sarò sicuro che vai bene.

  10. #30
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    Originariamente inviato da lookha
    Se io per esempio voglio assumere un commerciale invece di fargli passare la trafila del contratto di 6 mesi + 6 mesi gli faccio subito un contratto a tempo indeterminato.
    Dal primo giorno.
    Figo eh?

    Pero se dopo 3 mesi non ha venduto un cazzo o vedo che non va bene con il resto della squadra, o per la ragione che mi va, voglio il diritto di licenziarlo.

    Vuoi la diffusione del contratto a tempo indeterminato?
    Perfetto, ma dammi la possibilità di licenziare.

    Lo indennizzerò, con una quantità che si patta a livello nazionale, non c'è problema.
    Gli daró i giorni lavorati, la proporzionale della 12-13-14º, le vacanze maturate, tutto quel che vuoi.

    Ma devo poterlo licenziare.
    fai esempi completamente sballati.

    Per prima cosa c'è il periodo di prova, al termine del quale, se il lavoratore non convince, può essere licenziato liberamente. Il periodo di prova serve apposta.

    Dopo, se non rende, non lavora, o non si applica, può essere licenziato per motivi disciplinari.

    Ovviamente se, se e se, non "per la ragione che mi va", che è una cosa che non esiste e non sta nè in cielo nè in terra, sarebbe un via libera ad ogni genere di pressione e di sfruttamento, visto che è noto che un lavoratore che possa essere licenziato senza motivo non rivendica nessun diritto, accetta qualsiasi situazione di lavoro anche in totale insicurezza, e soprattutto non spende nulla.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

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