Ciro Marotta - Programmatore JAVA - PHP
Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui.
Si potrebbe fare una cosa del genere
https://www.youtube.com/watch?v=vjf8r8FHjxM
"Se proprio devono piratare, almeno piratino il nostro." (Bill Gates)
"Non è possibile che 2 istituzioni statali mi mettano esami nello stesso giorno." (XWolverineX)
http://xvincentx.netsons.org/programBlog
ste cose mi mandano in bestia, mi fanno diventare assolutamente intollerante e mi fanno venire voglia di far giocare tutte le partite a porte chiuse per i prossimi dieci anni, se non proprio a proibire il calcio come "sport"
Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.
"Il calcio ha esalato il suo ultimo respiro..."
ma che titolo è?? Il calcio non centra niente dicono....![]()
Questa volta, più che un voto.. è favoreggiamento.
Un articolo (smaccatamente provocatorio, lo scrivo per gli "antigrillini", che scambiano delle provocazioni per chissà che cosa) di Odifreddi sulla vicenda.
Solo una cosa... la tassa di cui parla di fatto esiste già, è mensile e si paga ad un ricco signore australiano invece che allo stato italiano.Mi ha colpito la frase che ha detto la signora Raciti, vedova dell’ispettore di polizia ucciso sette anni fa dall’ultrà catanese Speziale, alla cui liberazione inneggiava la scritta sulla maglietta del napoletano “Genny ’a carogna”, per l’occasione in trasferta allo stadio Olimpico di Roma: “Lo Stato è sottomesso al calcio”. Naturalmente, la signora si riferiva soltanto al fatto che i rappresentanti delle istituzioni fossero andati a parlamentare allo stadio con un personaggio di tal fatta, che fa ribrezzo anche solo a guardarlo in foto.Ma la frase ha un valore di verità molto più vasto del ristretto ambito al quale si riferiva. Anzitutto, perché a vedere quella partita c’erano non solo i tifosi delle curve di ultrà, nella loro settimanale libera uscita di sfoghi isterici e di violenza fisica, ma anche il presidente del Consiglio e il presidente del Senato.
I ministri e i parlamentari della nostra povera Repubblica infatti fanno a gara a far sapere qual è la loro squadra del cuore. Parlano di calcio persino nelle occasioni ufficiali, come le conferenze stampa per illustrare i provvedimenti del governo. Attingono dal linguaggio calcistico le metafore per descrivere la politica, e probabilmente perché si interessano di calcio più di quanto capiscano di politica. Magari, mentre sono indaffarati a riscrivere a capocchia la Costituzione, arriveranno persino a cambiare l’articolo 1 in: “L’Italia è una Repubblica fondata sul calcio”.
Purtroppo, lo stesso fa la gente, anche quella apparentemente e sedicente colta. Nessuno sembra curarsi del fatto che il calcio è marcio dalla testa ai piedi. Che le scommesse falsano da anni, o da decenni, qualunque risultato, come il doping nel ciclismo. Che il business è gestito dalla mafia e dalla camorra, in combutta con i giocatori e i club. Che il tifo per la squadra di casa è l’esatto contrario dello sport, dove dovrebbe vincere il migliore. Che le partite allo stadio sono solo la versione moderna degli spettacoli circensi che i Romani offrivano al popolino, per farlo sfogare in maniera controllata.
Da tempo però il controllo si è perduto. Non sarebbe ora di chiudere gli stadi, ormai trasformati in campi di battaglia dove muoiono tifosi e poliziotti? Di far pagare una tassa sulla stupidità a chi voglia guardare le partite il televisione? Di adottare le regole dei Maya, che tagliavano la testa ai giocatori della squadra che perdeva? E magari anche di apportare un’ulteriore modifica alla legge Fini-Giovanardi, dopo quella che ha depenalizzato le droghe leggere, per includere invece il calcio fra le droghe pesanti, con pene draconiane sia per i consumatori che per gli spacciatori, e cure forzose di disintossicazione per gli assuefatti?
la contromossa di Alfano: "Daspo a vita"
peccato che Genny fosse già sotto Daspo...
http://igr4mbo.altervista.org (piano piano)
"Abbiamo costruito un sistema che ci persuade a spendere il denaro che non abbiamo in cose che non necessitiamo per creare impressioni che non dureranno su persone che non ci interessano" cit.
bha .. io credo che l'Italia non debba spendere soldi in sicurezza per un gioco
farei giocare il campionato solo alle squadre che si organizzino a modo (strutture e sicurezza),
gli eventuali danni a cose o persone fuori e dentro gli stadi sarebbero addebitati alle relative società
e chi non soddisfa tali esigenze non può potrebbe partecipare a campionati professionistici e dilettantistici
la cosa la farei per tutti gli sport
http://igr4mbo.altervista.org (piano piano)
"Abbiamo costruito un sistema che ci persuade a spendere il denaro che non abbiamo in cose che non necessitiamo per creare impressioni che non dureranno su persone che non ci interessano" cit.
una cosa del genere è auspicabile ma ucciderebbe tutti i campionati di bassa e bassissima categoria.
quando arbitravo pallavolo ricordo che dovevo sempre controllare che la società ospitante avesse fatto richiesta di presenza di forza pubblica. In 6 anni di arbitraggio a livello provinciale in 3 province diverse non si è mai presentato un singolo vigile/poliziotto/carabiniere/altro a controllare che non ci fossero scontri o altro
se un tifoso a caso avesse deciso di spaccare una macchina fuori dalla palestra e poi scappare via non vedo perchè mai la società ospitante avrebbe dovuto pagarne i danni
la questione qui è diversa.
ci siamo resi conto che la situazione è fuori controllo. si mettono dei paletti. via la tessera del tifoso che non serve a nulla, biglietti esclusivamente nominativi basati sul semplice codice fiscale e controlli a tappeto, non a colabrodo come ora.
tutti gli straordinari degli agenti, da prevedere IN MASSA, sono a carico delle due società che giocano.
alla prima cazzata dei tifosi stadio chiuso per la partita successiva.
appena le società vedranno gli introiti calare saranno le prime a mettere in riga gli ultras, visto che spesso c'è connivenza.
se entra una bomba carta o un fumogeno, stadio chiuso, visto che la società non è stata in grado di garantire i controlli
e così via
Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.