"c'è un tempo per ogni cosa"
e qui i tempi sono stati proprio sbagliati
"c'è un tempo per ogni cosa"
e qui i tempi sono stati proprio sbagliati
me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.
Ecco, una non può fare una citazione colta e raffinata che subito gliela fregano. Uff...[supersaibal]Originariamente inviato da wsim
"c'è un tempo per ogni cosa"
e qui i tempi sono stati proprio sbagliati [/supersaibal]![]()
Se capire significa mettersi al posto di chi è diverso da noi, i ricchi e i dominatori del mondo hanno mai potuto capire milioni di emarginati?
Giuro che non ti avevo letto[supersaibal]Originariamente inviato da alda
Ecco, una non può fare una citazione colta e raffinata che subito gliela fregano. Uff...[/supersaibal]
me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.
No, non ha scritto nulla di offensivo, ma secondo me ha sbagliato i tempi (anche perchè dubito assai che la destinataria legga la lettera, in questo momento, nemmeno se gliela mettessero sotto gli occhi) e i modi: poteva esprimere le sue idee in un articolo, esprimendo comunque il suo dolore per la morte del militare, o poteva scrivere una lettera alla vedova in altro momento. Insomma, è una questione di opportunità, non di contenuti, perchè sono convinta anche io che la nostra missione in Iraq tutto è tranne che di pace, e menomale che c'è chi lo pensa, continua a pensarlo e soprattutto continua a dirlo.[supersaibal]Originariamente inviato da seifer is back
non ha scritto niente di offensivo, quindi aveva tutto il diritto di farlo.. tra l'altro scrivendo verità e ,non punti di vista, o strumentalizzazioni...
sul discorso del tempismo, é ovvio che fosse fuoriluogo nei confronti della moglie e aprenti, ma era una chiara risposta a tutte le altre speculazioni fatte di cui nessuno si é sentito disgustato.
tanto di cappello alla giornalista, che ha fatto una scelta coraggioso sapendo già la lapidazione che la aspettava.. [/supersaibal]
Se capire significa mettersi al posto di chi è diverso da noi, i ricchi e i dominatori del mondo hanno mai potuto capire milioni di emarginati?
talmente fine che una neovedova non può capire... conosco Alessandra... 5 anni fa abitava vicino casa mia... non credo che legga Liberazione e non penso che sia interessata alla faccenda... che il marito sia stato un costruttore di pace, un assassino o un venditore di assicurazione credo che poco gli importi, quindi giuste, secondo me, le argomentazioni di Lisa, ma non dovevano essere indirizzate a Alessandra... proprio no.
Aloha....
Andrea
se avesse scritto una lettera direttamente alla madre sarei d'accordo al 100%[supersaibal]Originariamente inviato da alda
No, non ha scritto nulla di offensivo, ma secondo me ha sbagliato i tempi (anche perchè dubito assai che la destinataria legga la lettera, in questo momento, nemmeno se gliela mettessero sotto gli occhi) e i modi: poteva esprimere le sue idee in un articolo, esprimendo comunque il suo dolore per la morte del militare, o poteva scrivere una lettera alla vedova in altro momento. Insomma, è una questione di opportunità, non di contenuti, perchè sono convinta anche io che la nostra missione in Iraq tutto è tranne che di pace, e menomale che c'è chi lo pensa, continua a pensarlo e soprattutto continua a dirlo. [/supersaibal]
ma non é così.. se si sceglie di scrivere una lettera su un giornale é perché si vuole controbattere a quello che gli altri organi d'informazione dicono...
scrivere quella lettere a freddo, quando ormai l'onda emotiva si era esaurita non avrebbe avuto senso, doveva approfittare del momento dove tutti speculano...
ma speculare parlando bene, va bene a tutti, il buonismo come al slito regna sovrano... dire "é un eroe" é giusto, é morale, ma se fossi io il figlio risponderei ugualmente "m'importa una sega di avere un padre eroe, io lo voglio vivo"
Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
.oO Anticlericale Oo.
Ma non era affatto un eroe, era un poveraccio che faceva il suo lavoro (si può approvare o no, ma quello era il suo lavoro) e che, se proprio la vogliamo dire tutta, ha avuto anche una bella dose di sfortuna, se è vero che bastavano un paio di centimetri più in là e il proiettile avrebbe colpito il giubbotto.[supersaibal]Originariamente inviato da seifer is back
se avesse scritto una lettera direttamente alla madre sarei d'accordo al 100%
ma non é così.. se si sceglie di scrivere una lettera su un giornale é perché si vuole controbattere a quello che gli altri organi d'informazione dicono...
scrivere quella lettere a freddo, quando ormai l'onda emotiva si era esaurita non avrebbe avuto senso, doveva approfittare del momento dove tutti speculano...
ma speculare parlando bene, va bene a tutti, il buonismo come al slito regna sovrano... dire "é un eroe" é giusto, é morale, ma se fossi io il figlio risponderei ugualmente "m'importa una sega di avere un padre eroe, io lo voglio vivo" [/supersaibal]
Però, realisticamente: la vedova non leggerà quella lettera, non ora, e chissà se avrà mai voglia di farlo. Le stesse cose, dal mio punto di vista totalmente condivisibili, potevano essere espresse in un articolo, senza personalizzazioni.
Se capire significa mettersi al posto di chi è diverso da noi, i ricchi e i dominatori del mondo hanno mai potuto capire milioni di emarginati?
Se si vuole controbattere ad affermazioni apparse su altri organi di stampa si scrive un articolo, meglio ancora un editoriale, non una lettera indirizzata alla moglie che sa molto di operazione strumentale sia nei termini che nei tempi. Ha scritto delle cose indubbiamente giuste, se vogliamo quasi banali talmente son giuste, ma questo non toglie il sapore speculatorio che vi leggo io e che avevo espresso nel precedente intervento.
[color=sandy brown]Brenzario...dove osano i bradipi.[/color]
"Fare il grafico è sempre meglio che lavorare"
Limbo Boys
per quanto riguarda la lettera mi sa molto di strumentalizzazione.. e sinceramente provo un pò di vergogna per la giornalista..
e in ogni caso non mi pare il "tempo" il momento giusto per fare questa cosa..
per quanto riguarda cosa c'era scritto nella lettera mi spiace sono d'accordo.. e sinceramente mi urta mi urta molto ogni volta che sento la parola "EROE"..
mi spiace.. e so che per queste parole sarò io il prossimo a essere al centro della lapidazione.. ma se giustificate questo allora voglio che giudichiate "EROI" tutte le persone che sfortunatamente muoiono sul lavoro..
Quando ero piccolo tutti mi chiedevano cosa volevo fare da grande. Gli altri rispondevano il dottore, il tramviere, l'astronauta… Io dicevo: la testa di cazzo. Sono l'unico che ce l'ha fatta.
Beato il popolo che non ha bisogno di eroi (Bertolt Brecht).