E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti ammazzati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei "fiori ", per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste evento.
(Salvatore Quasimodo, Giorno dopo giorno, 1947)
Guarda, con me sfondi una porta aperta.[supersaibal]Originariamente inviato da metallo
Cosa di certo più interessante.
Ma rispetto a SanRemo anche parlare di pizze e fichi è più interessante[/supersaibal]
Rimane fermo l'interesse per l'evento come catalizzatore di milioni di individui. A me 'sta cosa intriga (la riduzione pavloviana degli impulsi individuali) anche se mette un po' di tristezza (considerando la pochezza intrinseca della cosa).
Permessi di invio
Rispondi quotando