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La febbre era vera, ma il malessere è anche d'altro tipo. Domenica scorsa Paolo Bonolis è rimasto a casa con l'influenza e il programma di calcio «Serie A» su Canale 5 è stato condotto dalla giornalista Monica Vanali con buoni ascolti. A dimostrazione che - come è giusto che sia - a fare la parte del leone è il calcio, i gol, le immagini. Il conduttore, per bravo che sia, non porta un gran valore aggiunto, quando si tratta di pallone. Ma il problema vero non è questo.
Il problema è che non c'è un clima di grande collaborazione tra la struttura dello sport di Mediaset, diretta da Ettore Rognoni, e tutto lo staff di Bonolis. Da qualche settimana ci sarebbe della tensione che aggiunta agli ascolti non particolarmente alti di «Serie A» hanno creato del malessere. Una delle ipotesi che si fa è che il programma potrebbe ridursi e durare solo un'ora, dalle 18 alle 19, invece che due, visto che alcuni hanno lamentato proprio l'eccessiva lunghezza della trasmissione. I tifosi non sono disposti ad aspettare anche un'ora e mezza per poter vedere i gol della propria squadra. A quanto pare Rognoni vorrebbe un approccio più tecnico-sportivo che invece la rete non gradisce. Da qui i tentativi, nelle passate domeniche, di apportare cambiamenti a «Serie A», che andavano dalla presenza (a dir poco imbarazzante) di tre ragazzotte assai svestite intervistate da un giornalista, per finire con l'intervista a Bill Gates.
Ieri a Cologno Monzese c'è stata una riunione piuttosto accesa tra i vertici Mediaset e l'agente di Bonolis, Lucio Presta insieme all'autore di «Serie A», Cesare Lanza. Si sarebbe discusso di eventuali cambiamenti. Si sussurra perfino che Bonolis potrebbe lasciare la conduzione del programma se il clima non si rasserena. Ma per ora la voce non trova conferme.
Quel che è certo è che qualche giorno fa - tanto per dare l'idea del clima - in trasmissione era stato invitato il sindaco di Milano Gabriele Albertini. La Gialappa che prende parte a «Serie A» si sarebbe risentita poiché non era stata avvisata della presenza di Albertini. Bonolis si è schierato al fianco della Gialappa (tra loro i rapporti sono ottimi) nel discutere con un seccato Rognoni.
Insomma i problemi esistono, le soluzioni ancora no. Forse oggi potrebbe essere trovata una via d'uscita. Intanto è noto che Ettore Rognoni abbia valutato «con soddisfazione» i risultati ottenuti domenica da «Serie A» con Monica Vanali (il 19.47% di share pari a 3.316.000 spettatori nella prima parte, e il 17.48% con 3.528.000 nella seconda). I cinque punti sotto la media di rete (24%) garantito a Publitalia, Rognoni li ha spiegati dicendo che si trattava di una domenica senza le tre big (Milan, Juve e Inter avevano giocato sabato), per di più in pieno ponte festivo. E Mediaset aveva fatto notare che nella scorsa stagione anche «Novantesimo minuto» scese cinque punti sotto la media del 29% nelle uniche due domeniche in cui non giocarono di pomeriggio Juve, Milan e Inter. Qui il problema non è certo Bonolis. Qui il problema è che il calcio sulla tv generalista non è più quello di una volta.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/S.../bonolis.shtml