Originariamente inviato da hfish
a parte il fatto che condivido assolutamente questa frase, chi mi aiuta a cercare capitolo e "rigo" (mi viene in mente "versetto" ) dove è riportata??

de rerum natura, lucrezio
Il versetto in sè non esiste... è più che altro un estratto mooooolto condensato del suo pensiero in merito. Se proprio vogliamo trovare il "versetto", proporrei

Ora, quale causa abbia diffuso per le grandi nazioni
la potenza degli dèi e abbia riempito le città di altari
e abbia fatto istituire solenni riti, quei riti
che oggi fioriscono in grandi occasioni e in grandi sedi,
donde ancor oggi è piantato dentro i mortali l'orrore
che innalza nuovi templi di dèi su tutta la terra
e costringe a frequentarli nei giorni festivi,
non è tanto difficile spiegare con parole.
E difatti già allora le stirpi dei mortali vedevano
nelle menti durante la veglia eccellenti immagini di dèi,
e queste in sogno apparivano di ancor più mirabile corporatura.
A queste, dunque, attribuivano il senso perché pareva
che movessero le membra e proferissero parole superbe,
confacenti allo splendido aspetto e alle forze imponenti.
E attribuivano loro vita eterna, perché sempre la loro immagine
si rinnovava e la forma rimaneva inalterata
e, d'altronde, soprattutto perché pensavano che esseri dotati di forze
così grandi non potessero facilmente esser vinti da alcuna forza.
E pensavano che per sorte molto eccellessero,
perché il timore della morte non ne tormentava alcuno,
e insieme perché in sogno li vedevano compiere molte
e mirabili azioni senza risentirne essi stessi alcuna fatica.
Scorgevano inoltre i fenomeni celesti e le varie stagioni
dell'anno rotare secondo un ordine costante,
né potevano conoscere per quali cause questo avvenisse.
Dunque avevano per sé via d'uscita l'assegnare ogni cosa
agli dèi e supporre che al cenno di quelli ogni cosa obbedisse.

anche se in realtà la "religione" di cui parla Lucrezio è la superstizione.
In altre parole non sta parlando di Dio o di Krishna o di Manitù... sta parlando di Wanna Marchi