Originariamente inviato da aedo
I giovani ormai esistono solo come categoria di consumatori.

Sono troppo atrofizzati dai media per tirare fuori i coglioni e far sentire la loro voce, lo fanno a schegge o in ambiti politici "estremi" e comunque riservati a chi ha maturato una coscienza politica; nella massa dei giovani la cosa non ha presa.

Io i giovani li vedo messi bene e male.

Bene per quanto riguarda le dinamiche di relazione, checchè se ne dica sul bullismo e varie ed eventuali, mi pare che nelle nuove generazioni ci sia meno ipocrisia sui temi affettivi e sessuali, mi pare che i giovani, tra maschi e femmine, abbiano con questi aspetti una confidenza che una volta era impensabile, fantascientifica.

Male perchè adottano dei modelli molto stereotipati, li rincorrono non discernendo il gioco dall'ossessione e li vedo preda di traguardi stupidi che dovrebbero invece essere presi per momenti passeggeri.

Poi, non essendo ggiovane, mi rendo conto di dire cose riidicole.

Il punto è: c'è una voce collettiva? Una volta ci si riuniva per discutere dei pbm, ora lo si fa ancora a parte nelle assemblee d'istituto dove sappiamo tutti che solo 3-4 veramente ascoltano?
Oppure, c'è qualcosa da tirar fuori? Di problemi ce e sono un'infinità ma ci toccano? Sopratutto in Italia dove regna il "io me ne fotto" e si pensa di andare a fare il quizi in tv per avere dei soldi?


Se il Woodstock fosse stato qui, avrebbe avuto lo stesso successo?