Certo, ma perchè questo spesso vale per un figlio e non per l'altro ?Originariamente inviato da Gren
É che bisognerebbe negare il diritto alla paterternità a chi non riesce a comprendere che ciò che è giusto è semplicemente il frutto delle nostre piccole, personali esperienze terrene. E che un figlio è, comunque, un'altra persona.
Voglio dire, se quello che è giusto per me genitore (o meglio, quello che ritengo giusto in base alla mia esperienza di vita) cerco di trasmetterlo ad un figlio, perchè invece non farlo con l'altro sventolandogli invece continuamente in faccia la sua "pochezza" (presunta da me genitore) ed addirittura confrontandola con la "bravura" dell'altro ?
Torno a dire : non è possibile che io non mi accorga di sbagliare così palesemente , che non mi accorga di usare due pesi e due misure.
Se poi godo nel farlo, allora è un altro discorso.

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