del piroscafo non si sa il nome, vero? cerca qui http://www.prevato.it/gionau1/00.htm

incollo una cosa
Assieme ad oltre 4.000 militari italiani, il geniere Ettore fu inghiottito dal Mar Egeo la sera dell’11 febbraio 1944, quando il piroscafo, che era salpato nel pomeriggio da Rodi e sul quale i prigionieri italiani erano stati stipati all’inverosimile, direi in maniera colpevole, per il trasferimento ai campi di concentramento germanici, naufragò presso l’isola di Coidano. Del piroscafo sono restati sconosciuti il nome e la nazionalità. Si sa che pochi prigionieri italiani si salvarono. Così si legge nell’atto di morte che la Commissione Interministeriale ha ricostruito nel 1954, dopo 10 anni trascorsi dal giorno in cui il caporale Ettore fu dato per disperso in mare. Sicuramente il diario fu recapitato ai famigliari che vivevano a Pontestazzemese, precisamente in uno degli edifici dell’allora miccificio “Giorgini, Maggi e Bertellotti” ubicato in località Martinetto, dove il babbo del quasi ventitreenne soldato lavorava con il barroccio alla mansione del trasporto dei rotoli della miccia, da un certo Guglielmi, che nel ’43, per lavoro, si trovava con la famiglia a Rodi, cui il giovane soldato di Pontestazzemese affidò, nel mese di dicembre, la valigia con gli effetti non strettamente necessari, sicuramente tra essi c’era anche il diario, presagendo che non sarebbe restato per molto prigioniero a Rodi. “
http://www.pertini.it/turati/viaregg...teriali_01.HTM

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